Ben Sulayem: "Troppe parolacce. F1 non è rap". Lewis: "C'è del razziale nelle sue parole"
Ben Sulayem punta il dito contro le parolacce nei team radio: "La F1 non è rap dove si usa la parola con la 'c' molto spesso". Hamilton risponde: "Nelle sue parole c'è del razziale", ma poi supporta il concetto del presidente FIA.
Il linguaggio dei piloti di Formula 1 via radio non piace a Mohammed Ben Sulayem. E questo è un dato di fatto. Il presidente della FIA, nel corso di un'intervista esclusiva rilasciata a Motorsport.com, ha spiegato di aver chiesto ai vertici della F1 di ridurre la quantità di linguaggio scurrile trasmesso in tv riguardante i team radio.
"Dobbiamo distinguere tra il nostro sport, che è il motorsport, e la musica rap. Non siamo rapper. Loro dicono la parola con la 'c' quante volte al minuto? Noi non siamo così. Quelli sono loro, e noi siamo noi".
Oggi, puntuale, è arrivata la risposta dei piloti. Quella maggiormente piccata e profonda è stata di Lewis Hamilton. Al presidente della FIA risponde il pilota più titolato in attività della Formula 1.
"Non mi piace come si è espresso. Dire che i rapper sono molto stereotipati e se ci pensate bene, la maggior parte dei rapper sono neri. E questo fa pensare quando dice: 'Noi non siamo come loro'. Quindi penso che siano parole sbagliate. C'è un elemento razziale".
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 Team
Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images
La polemica di Lewis, quindi, verte più sull'aspetto che coinvolge il colore della pelle più che la critica di Ben Sulayem ai troppi epiteti udibili nei team radio. Anzi, da questo punto di vista Hamilton ha mostrato di essere quasi sulla stessa linea del vertice della Federazione Internazionale dell'Automobile.
"Quando avevo 22 anni non ci pensavo più di tanto. Era una questione di emozioni che si scatenavano e si diceva tutto ciò che venisse in mente, dimenticandoci di quante persone stessero ascoltando e di quanti bambini stessero ascoltando".
"Dunque, da questo punto di vista, sono d'accordo. Se si ascoltano gli altri piloti si capisce come non l'abbiano ancora capito. Ma probabilmente prima o poi lo capiranno".
"Sono sicuro che se prevedono sanzioni, la gente smetterà di farlo e forse... non so se sia necessario, ma di sicuro penso che ci siano troppe brutte parole", ha concluso Lewis.
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