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Bahrain 2009: la gara che Toyota avrebbe dovuto vincere

Il 26 aprile del 2009 la Toyota ha avuto la possibilità di cogliere il suo primo successo in F1, ma scelte strategiche difficili hanno scritto una storia diversa

Timo Glock, Toyota TF109

Foto di: Rainer W. Schlegelmilch

Alla fine della stagione 2009 Toyota ha annunciato il suo ritiro dalla F1, ponendo fine a un'avventura durata otto anni che ha visto un'enorme quantità di soldi spesi, e nessuna vittoria ottenuta.

Un solo trionfo avrebbe incoraggiato i vertici dell'azienda ad attenersi al programma durante la crisi finanziaria globale che ha colpito anche Honda e BMW? Non lo sapremo mai, ma il 26 aprile di quell'anno la squadra ha sfiorato il successo in Bahrain, per poi perdersi alla fine come sembrava fare spesso.

Trulli ha iniziato quella gara dalla pole position, ottenendo anche il giro più veloce. Eppure ha finito per tagliare il traguardo in terza posizione. Come ha potuto andare così male?

La stagione 2009 è iniziata in modo inusuale, grazie in gran parte al successo dell'utilizzo del concetto di doppio diffusore da parte di Brawn GP. Anche Toyota aveva seguito l'idea, e fin dall'inizio della stagione le auto bianche e rosse sono state competitive. Pur non avendo la medesima trovata aerodinamica, la Red Bull Racing è stata la terza grande protagonista.

L'aspetto affascinante è che le tre squadre in lotta per la vittoria non erano abituate a farlo (con il dovuto rispetto a Ross Brawn), mentre quelle più abituate a correre per la vittoria - McLaren, Ferrari e Renault - facevano fatica a trovare le prestazioni. Quindi non è stato forse sorprendente che le cose non sempre funzionassero in termini di decisioni.

Detto questo, Toyota aveva mostrato una migliore comprensione della strategia nel corso delle due stagioni precedenti, e a volte aveva guadagnato punti da situazioni difficili.

Button aveva vinto le due gare di apertura in Australia e Malesia per la Brawn, mentre Sebastian Vettel ha ottenuto il primo successo di Red Bull in Cina sul bagnato. Toyota era nella mischia, con Trulli e Timo Glock al terzo e quarto posto in Australia dopo che un problema all'ala posteriore ha portato alla partenza in pitlane per entrambi. Hanno eguagliato quel risultato (al contrario) in Malesia.

Sembrava che ci fosse così tanto potenziale, se solo la squadra fosse riuscita a fare tutto nel modo giusto. Il Bahrain sembrava essere la possibilità che serviva.

Jarno Trulli, Toyota festeggia la pole position al parc ferme

Jarno Trulli, Toyota festeggia la pole position al parc ferme

Photo by: Sutton Images

Toyota si era guadagnata due pole nel 2005, con Trulli a Indianapolis quando i piloti  Michelin sapevano che non avrebbero corso, e con Ralf Schumacher a Suzuka sotto la pioggia.

Quella del Bahrain 2009 è stata la prima “vera” pole. La scelta dei carichi di carburante ha giocato un ruolo importante, e la gara avrebbe dimostrato che era prevista una prima sosta anticipata. Trulli era stato il più veloce, mentre il suo compagno di squadra Glock, che imbarcava meno carburante, era al suo fianco in prima fila. Con entrambe le auto lassù, la Toyota avrebbe potuto trasformare questo in una vittoria?

Vettel si è qualificato terzo, mentre Button è partito quarto per la seconda gara di fila, e questo non era certo un risultato aspettato.

Al via Trulli e Glock sono partiti bene davanti, mentre Button ha superato Vettel, ma ha perso per un attimo la posizione a vantaggio di Lewis Hamilton, equipaggiato con il KERS della McLaren, prima di tornare davanti con un certo stile all'inizio del secondo giro.

Timo Glock, Toyota TF109, Jarno Trulli, Toyota TF109, Lewis Hamilton, McLaren MP4-24 Mercedes, Jenson Button, Brawn GP BGP001 Mercedes, Sebastian Vettel, Red Bull Racing RB5 Renault, si dirigono verso la prima curva

Timo Glock, Toyota TF109, Jarno Trulli, Toyota TF109, Lewis Hamilton, McLaren MP4-24 Mercedes, Jenson Button, Brawn GP BGP001 Mercedes, Sebastian Vettel, Red Bull Racing RB5 Renault, si dirigono verso la prima curva

Photo by: Motorsport Images

"Una grande mossa, e fare quel sorpasso è stato molto importante per me", ha detto Button. "Questo significava che potevo inseguire le Toyota con pista libera. Se fossi rimasto bloccato dietro di lui, avremmo avuto problemi di temperatura".

Come ha notato Button, era importante non essere alle spalle di un’altra vettura in modo da poter controllare la temperatura del motore. Così l’inglese non si è preoccupato troppo di stare tre secondi indietro rispetto a Glock per i primi 11 giri.

I quattro giri di carburante in più che ha potuto vantare sul tedesco, e i tre sul leader Trulli, sono stati cruciali, così come la decisione finale sbagliata di Toyota di mettere entrambe le sue auto sulle gomme prime che è costata loro molto tempo in quei giri critici.

Quando Button è uscito dopo la sosta del 15° giro, era riuscito a sopravanzare comodamente entrambi.

"Pensavo che avrebbero fatto una gara di tre soste", ha spiegato. "Dato che erano in difficoltà con l'usura dei freni come avevano dichiarato nei giorni scorsi. Non è stato così".

Come ipotizzato da Button, Toyota aveva scommesso su una strategia a tre stop, che avrebbe giustificato i bassi carichi di carburante all'inizio. Ma alcune preoccupazioni dell'ultimo minuto per l'uscita nel traffico hanno fatto sì che la squadra passasse a una più comune strategia a due stop, e come parte del cambiamento è stato deciso di sfruttare di più le gomme prime in quello stint. Come abbiamo visto tutti, non ha funzionato.

"Volevamo avere la finestra per fare una gara con tre fermate, ed eravamo molto, molto vicini a poterlo fare senza trovarci nel traffico", ha detto il capo degli ingegneri Toyota, Pascal Vasselon, dopo la bandiera a scacchi.

"Sarebbe stata una buona strategia. Eravamo molto, molto vicini a poterla seguire. Poi, quando abbiamo visto che ci saremmo trovati nel traffico siamo passati a una strategia conservativa che non ha funzionato come previsto”.

"La gomma prima si è comportato molto peggio di quanto ci si aspettasse a metà gara. Ci aspettavamo che fosse più performante a metà gara piuttosto che alla fine, e invece è successo il contrario".

Jarno Trulli, Toyota

Jarno Trulli, Toyota

Photo by: Sutton Images

Trulli, poi, ha fatto un altro favore a Button bloccando Vettel e trovandosi in lotta con il tedesco per i restanti gradini del podio.

"Questo ci ha aiutato enormemente", ha detto Button. "Perché ovviamente Vettel era bloccato dietro Trulli. Se Vettel lo avesse superato, non so quale sarebbe stato il risultato della gara, ma credo che il nostro passo sia stato molto, molto simile su entrambe le gomme”.

"Quando ho visto che Trulli era otto decimi più lento di me e Vettel era rimasto indietro, ho pensato: “Wow, questo è quello di cui abbiamo bisogno”. Ho staccato di 14-15 secondi su Vettel, ma anche con quel vantaggio non puoi mai essere sicuro di come andrà a finire la gara. Ho parlato molto in radio con i miei ingegneri, e ho capito cosa stava succedendo".

Vettel ha finalmente sopravanzato Trulli alla seconda sosta, ma era troppo tardi. Ha finito circa sette secondi dietro a Button, con il frustrato pilota della Toyota appena dietro di lui.

Essere sulla gomma option alla fine ha dato a Trulli prestazioni superiori, ma proprio come Vettel non è riuscito a ribaltare la situazione.

Il terzo posto sembrava un essere pessimo risultato dopo aver conquistato la pole, ma ancora peggio è andata a Glock, scivolato dalla seconda posizione in griglia a un umile settimo posto.

"E 'sempre possibile dopo la gara rivedere le strategie", ha commentato Vasselon. "Per come si è sviluppata avremmo potuto imbarcare più benzina ed avremmo comunque fatto la pole. La gara sarebbe andata diversamente, questo è chiaro".

"La strategia di sabato non era assolutamente orientata ad essere in pole position, ma era orientata ad utilizzare le gomme in un certo modo. Purtroppo non è andata come ci aspettavamo".

"L'obiettivo era quello di utilizzare le gomme in modo sicuro per estrarre il miglior ritmo possibile dalla vettura. Poi è andata diversamente perché abbiamo dovuto prolungare il secondo stint. Jarno ha fatto un ottimo lavoro. Considerando la situazione ha fatto del suo meglio".

Jarno Trulli, Toyota

Jarno Trulli, Toyota

Photo by: Sutton Images

Un aspetto strano è che in base al peso della vettura si pensava che Trulli si sarebbe fermato due giri più tardi del suo compagno di squadra, ma alla fine ha fatto solo un giro in più. Neanche la stessa Toyota riusciva a capire il perché.

"Questa è una delle cose che dobbiamo chiarire", ha aggiunto Vasselon. "Ci aspettavamo che Jarno si fermasse un giro dopo, e questa è una delle cose che ci ha impedito di seguire la strategia prevista. Normalmente ci aspettavamo che si fermasse al 13° giro".

Avrebbe potuto fare una differenza cruciale. Se ci fosse stato un piccolo avvertimento in più da parte di Glock, la squadra avrebbe potuto reagire abbastanza velocemente da mettere Trulli sulle option e la sua gara avrebbe potuto essere migliore.

"Al momento non è ancora chiaro perché Timo stesse lottando molto di più con le prime rispetto a Jarno", ha detto Vasselon. "E' ancora qualcosa che dobbiamo chiarire. Queste piccole cose significano che alla fine siamo finiti sul podio, ma non nella posizione che volevamo".

"E’ difficile essere positivi. Avremmo dovuto vincere questa gara! Avevamo la possibilità di vincere questa gara, quindi non possiamo che essere delusi...".

Jarno Trulli, Toyota festeggia la terza posizione con il team

Jarno Trulli, Toyota festeggia la terza posizione con il team

Photo by: Sutton Images

Nella foga della battaglia, Toyota aveva preso la decisione sbagliata. Sembrava che la prima vittoria fosse solo una questione di tempo, ma non è mai arrivata. Non ci sarebbero state più pole, e mentre Glock avrebbe ottenuto un secondo posto a Singapore e Trulli avrebbe ripetuto lo stesso risultato in Giappone, ormai la decisione di chiudere il team era stata presa.

"Onestamente, ci aspettavamo tutti di più da questa stagione", ha detto Trulli alla fine dell'anno. "Soprattutto dopo un inizio così buono, mi aspettavo buoni progressi dalla squadra". Il problema è che questa è stata una stagione strana per tutti, non solo per noi".

"Si può vedere come a volte siamo stati molto competitivi, e altre volte affatto e senza sapere il perché. Siamo partiti molto bene, e dopo una prima fila per la Toyota in Bahrain, eravamo in ultima fila a Monaco! Non riesco a trovare un modo per spiegarlo".

"Non si può immaginare che una vettura in grado di vincere, o almeno di ottenere la pole position una gara prima, sia poi in ultima fila a Monaco. A me sembra tutto un po' strano e bizzarro. Non riesco a trovare una spiegazione, ma sicuramente è stata una stagione folle con molti alti e bassi".

"Siamo stati praticamente la seconda auto più veloce all'inizio della stagione. Si può sostenere che forse in Bahrain avremmo potuto lottare per la vittoria, ma alla fine per vincere bisogna fare le cose per bene, e bisogna essere molto competitivi in tutti i settori".

Si potrebbe ipotizzare che una vittoria in Bahrain avrebbe potuto essere il punto di svolta, dando a tutta l'organizzazione un'enorme iniezione di fiducia, oltre a convincere i finanziatori a Tokyo che c'era la luce alla fine del tunnel e che valeva la pena di superare la crisi finanziaria.

Quella gara è stata invece un altro passo cruciale sulla strada verso il titolo per Button, e un'ulteriore prova del fatto che gli ex ragazzi Honda avevano compiuto un ulteriore step per passare dalla lotta a fondo gruppo a una costante lotta per la vittoria.

"E' stata una grande gara e una gara molto dura, un fine settimana difficile, perché non abbiamo avuto il ritmo che ci aspettavamo. Anche quando sei in testa con 10 secondi di vantaggio non è facile, ed è semplice commettere un errore. Il traffico poi era piuttosto difficile da gestire. Stavamo doppiando le auto che normalmente sono davanti. Ora sanno come ci si sente...".

Jenson Button, Brawn BGP 001 Mercedes

Jenson Button, Brawn BGP 001 Mercedes

Photo by: Rainer W. Schlegelmilch

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