Austin taglia il personale, ma c'è fiducia per la F1
Bobby Epstein, grande capo del Circuit of the Americas, ha spiegato che la decisione di chiudere temporaneamente il tracciato texano, riducendo la forza lavoro, non avrò alcun impatto sulla capacità di ospitare il Gran Premio degli Stati Uniti di F1 di quest'anno.

Austin è stata gravemente colpita dalle precauzioni legate al Coronavirus, comprese le restrizioni più severe legate agli incontri pubblici, con un limite di 50 persone raccomandato dal centro statunitense per il controllo e la prevenzione delle malattie.
Il COTA ha già posticipato la gara di MotoGP dal 5 aprile al 15 novembre, mentre quella di Indycar, inizialmente prevista per il 26 aprile, è stata rinviata a tempo indefinito.
Altri eventi, come il concerto dei Rolling Stones del 24 maggio, sono decisamente a rischio.
Nel tentativo di ridurre i costi, il circuito ha anche liberato molti dipendenti, riducendo le ore di lavoro a quelli rimasti.
Tuttavia, Epstein è ancora fiducioso che il circuito possa ospitare la gara di F1 ad ottobre se la situazione legata alla pandemia di Coronavirus sarà migliorata.
"Gli eventi che attraggono circa 600.000 spettatori sono stati rinviati, cancellati o messi a rischio solo nei prossimi 90 giorni" ha dichiarato Epstein a Motorsport.com.
"Le azioni intraprese fino ad oggi non hanno alcun impatto sulla capacità del COTA di ospitare il Gran Premio".
In un comunicato diffuso ieri, il circuito ha aggiunto: "Siamo affranti per i nostri dipendenti (e le loro famiglie) che trascorrono tutta l'anno preparandosi ad accogliere ospiti da Austin e da tutto il mondo, ma ora si ritrovano senza lavoro".
"La gioia di creare eventi memorabili è stata sostituita dalla realtà deludente di una crisi mondiale".
"E' davvero un momento terribile per il settore degli eventi. Soprattutto speriamo che rimangano tutti in salute, prestino attenzione alle precauzioni consigliate dagli esperti e che possano tornare al COTA quando tornerà il sereno".
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