Iscriviti

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia

Arrivabene: un rimbrotto su Vettel che non è una condanna!

Le dure parole di Arrivabene sul rinnovo di Vettel sono state interpretate come una bocciatura del quattro volte campione del mondo. Il team principal della Ferrari, invece, si è limitato a sottolineare con la matita rossa gli errori del tedesco...

Sebastian Vettel, Ferrari

Sebastian Vettel, Ferrari

XPB Images

Maurizio Arrivabene, Ferrari Team Principal
Sebastian Vettel, Scuderia Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari firma autografi ai fan
Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Sebastian Vettel, Ferrari
Kimi Raikkonen, Scuderia Ferrari
Il box Ferrari di sera

Giuseppe Pacileo, celebre giornalista del quotidiano ‘Il Mattino’, fece storia dopo una partita Udinese – Napoli affibbiando un 3,5 in pagella a Diego Armando Maradona. Non gli andò giù l’atteggiamento rinunciatario del grande campione argentino, e lo sottolineò senza mezzi termini. Un giudizio dato ad una giornata ‘no’, onesto come le celebrazioni che lo stesso Pacileo riservò alle più grandi imprese di Maradona con la maglia della squadra partenopea.

Anche la Formula 1 è fatta di tappe, una singola gara, un campionato, una carriera intera. Bisogna saper distinguere un elogio o una critica di giornata, da un giudizio sulla caratura di uno sportivo, altrimenti il rischio è quello di perdere di obiettività.

La premessa è legata alla situazione di Sebastian Vettel, pilota quattro volte campione del Mondo, 42 vittorie (3 con la Ferrari) ed 85 volte sul podio in 173 Gran Premi. Un palmares da urlo, ma che non garantisce l’immunità da quella che può essere una giusta critica dopo un passo falso. Ci sta, è la legge dello sport. Ci sta anche, però, che non venga confuso una rimbrotto con una bocciatura.

Vettel non sta vivendo una delle sue migliori stagioni, ha lasciato per strada punti importanti con partenze troppo arrembanti in Cina, Belgio e, per ultima, lo scorso weekend a Sepang. Così come altri punti sono volati via per problemi tecnici (la power unit che ha ceduto nel giro di formazione in Bahrain e la gomma scoppiata a Spielberg) nonché per circostanze sfortunate, come il tamponamento subito al via del Gran Premio di Russia.

Ma Sebastian che sbaglia fa notizia, e forse è anche giusto che sia così. Un campione ha molti privilegi, ma deve anche sottostare a riflettori sempre accesi pronti ad amplificare successi ed errori.

Così nel dopo Sepang è capitato di sentire opinioni su un Vettel che in fondo non è poi quel campione, che non garantisce un valore aggiunto da top-driver, e una serie di confronti con altri piloti che lasciano sempre il tempo che trovano. Oggi, a Suzuka, si è andato oltre, commentando le parole di Maurizio Arrivabene.

“Sebastian ha un contratto con noi anche per il prossimo anno – ha commentato il team principal della Ferrari - poi durante la stagione si vedrà. Ognuno di noi ha degli obiettivi, li ho io, li ha la squadra, li ha Sebastian, li abbiamo tutti. Per cui è giusto che chiunque, indipendentemente da chi sia, si guadagni il suo posto e il suo stipendio”.

Arrivabene è uno dei più grandi estimatori di Vettel, e il tedesco lo scorso anno ha rafforzato questa convinzione con un stagione impeccabile. Leggere nelle parole di Arrivabene una bocciatura, o addirittura un rapporto incrinato, è una forzatura che ci allontana dalla realtà.

E’ giusto che il responsabile di una squadra usi la… penna rossa quando si tratta di correggere un compito svolto in modo insufficiente (e Vettel a Sepang è stato da penna rossa) e che richiami all’ordine chiunque nell’organigramma nel team (Vettel compreso) non dia il massimo. Ma in Ferrari sanno bene quanto ha messo di suo Seb quindici giorni prima a Singapore in una rimonta spettacolare.

Lo stesso pilota tedesco è il primo a sapere che il Mondiale 2016 non sarà la sua stagione migliore, ma non bisogna cascare nell’errore di mettere in discussione la caratura di un campione dopo tre voti negativi in pagella. Ci stanno i 3,5, come sentenziò Pacileo, ma resta il giudizio di una domenica storta, o di un periodo di appannamento. Le carriere, nel bene e nel male, sono un cammino ben più lungo…

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Arrivabene: "Nel 2017 non sarà la Ferrari di nessun fenomeno"
Prossimo Articolo Pazza idea: test in parallelo tra Barcellona ed il Bahrain nel 2017?

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia