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Arrivabene: "Paghiamo aerodinamica e telaio. Di motore ci siamo"

Il team principal della Ferrari, Arrivabene, è soddisfatto del secondo posto di Baku, ma promette che la squadra del Cavallino sta per sfornare importanti novità sulla SF16-H. Anche di motore per cercare di battere le Mercedes.

Maurizio Arrivabene, Ferrari Team Principal

Foto di: XPB Images

Tifoso e bandiera Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Sebastian Vettel, Scuderia Ferrari
Felipe Massa, Williams FW38 e Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H alla partenza della gara
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Sebastian Vettel, Ferrari festeggia il suo secondo posto sul podio
Sergio Marchionne, Presidente Ferrari e CEO di Fiat Chrysler Automobiles
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Kimi Raikkonen, Scuderia Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF16-H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
Sebastian Vettel, Ferrari celebrates festeggia il suo secondo posto sul podio
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H e Nico Hulkenberg, Sahara Force India F1 VJM09 lottano per la posizio
(Da Sx a Dx): Maurizio Arrivabene, Team Principal Ferrari con Toto Wolff, AMG F1 Azionista e Diretto
(Da Sx a Dx): Sebastian Vettel, Ferrari festeggia il suo secondo posto sul podio con il terzo classi
Kimi Raikkonen, Ferrari SF16-H
(L to R): Kimi Raikkonen, Ferrari; Sebastian Vettel, Ferrari; Pascal Wehrlein, Manor Racing; Romain
(L to R): Pat Behar, FIA with Sebastian Vettel, Ferrari on the drivers parade
(Da Sx a Dx): Pat Behar, FIA con Kimi Raikkonen, Ferrari nella sfilata dei piloti

Trenta punti, un podio ed una gara che ha ribaltato in maniera netta i riscontri allarmanti che la Ferrari aveva incassato lo scorso venerdì, nella prima giornata di attività nella storia del circuito cittadino di Baku. L’impressione, mancata diverse volte in questa prima parte del mondiale 2016, è che la Ferrari in Azerbaijan abbia raccolto il massimo bottino realisticamente possibile.

Con una Mercedes in modalità 2014, la Ferrari ha saputo cogliere ogni chance che gli si è presentata, con il merito di non sbagliare quasi nulla. Cosa non da poco su un circuito su cui i team sono arrivati senza alcun riferimento. La chiave della gara disputata oggi da Vettel e Raikkonen, risale in realtà a ventiquattrore prima.

A differenza di Red Bull e Williams, concentrate quasi esclusivamente sull’ottimizzazione della performance in qualifica, in Ferrari hanno trovato un compromesso di set up che ha tenuto conto anche dell’usura degli pneumatici che ci sarebbe stata il giorno dopo. Cosa puntualmente avvenuta.

Vettel e Raikkonen prima del via sognavano un podio che sulla carta voleva dire terzo posto (tutti erano certi della rimonta di Lewis Hamilton), ma è arrivata qualcosa in più. Non solo grazie ai pasticci del campione del Mondo, perché nei 51 giri del Gran Premio d’Europa Vettel ha confermato un buon passo gara, meritando sul campo la seconda piazza. Nulla a che fare con il ritmo di Rosberg, chiariamo, perché Nico è letteralmente volato sui sei chilometri di Baku. Ma meglio del resto del plotone.

E’ mancato il podio di Raikkonen, ma in quella che a tratti è sembrata la sua miglior gara stagionale, Kimi ci ha piazzato un errore che a ben vedere è piccolo ma allo stesso tempo imperdonabile. Forse “Iceman” avrebbe comunque faticato nei confronti di Perez nei giri finali, ma i due secondi e mezzo persi nel dover far passare Vettel (la squadra ha chiesto a Kimi di dare strada a Seb vista la sua penalità di 5 secondi), e l’adrenalina di chi difende un podio a pochi giri dal termine, potevano fare la differenza.

Raikkonen comunque con le soft è stato autore di uno stint di gara molto lungo e coperto ad un buon ritmo, regalando via-radio dei siparietti che solo Kimi può interpretare. Quando non è un problema riscaldare le gomme anteriori Raikkonen è ancora Raikkonen, ma manca sempre la ciliegina da mettere su una giornata perfetta.

Pur senza la terza posizione finale, Kimi ha superato Ricciardo nella classifica di campionato piazzandosi alle spalle di Vettel. Diciassette i punti che separano i due, mentre sono ventuno le lunghezze tra Sebastian e Hamilton. Fa bene la Ferrari a non mollare il colpo, come confermato dopo la corsa da Maurizio Arrivabene come leggete di seguito. La Mercedes resta stellare, in alcune piste più di altre, ma la matematica (e la classifica di campionato è un esercizio di somme matematiche) dice che si può puntare a qualcosa in più. Crederci è lecito.

Come giudichi la gara di oggi nel suo complesso?
“Se consideriamo dove eravamo venerdì dobbiamo essere contenti. Guardando il passo di gara posso dire che è stato fatto un buon lavoro nell’arco del fine settimana. Ma allo stesso tempo sappiamo che dobbiamo dare ai nostri piloti una monoposto migliore. Il passo di oggi era buono, ma non abbastanza”.

Il problema di venerdì, è un problema di preparazione al weekend?
“La nostra monoposto è molto molto difficile da mettere a punto, e richiede un grande lavoro per ottimizzarla. Dobbiamo concentrarci molto sul fronte aerodinamico. Ci sono delle aree in cui non siamo ancora dove dovremmo essere. Spesso dobbiamo lavorare molto nel corso del weekend di gara per trovare il giusto bilanciamento, e venerdì sera la squadra la lasciato la pista alle 3 del mattino. Dobbiamo migliorare questo aspetto, e dobbiamo farlo in fretta. La buona notizia è che la power unit tra Montreal e Baku è andata bene”.

La macchina è troppo sensibile?
“Abbiamo provato un pacchetto di novità nell'anteriore, ma i riscontri non sono risultati migliorativi. Ma è un processo complesso, perché un novità sull’avantreno rischia di mettere in crisi il retrotreno. Sul motore si hanno subito le idee chiare, se vedi i cavalli al banco sai che ci sono, sull’aerodinamica è diverso”.

Pensate sia ancora possibile poter lottare con la Mercedes per questo Mondiale? Sulla carta dovreste vincere più gare di loro nella fetta di campionato che vi attende…
“Non è solo questione di numero di gare vinte, ma di quanto si riesce a mettere pressione a chi ci precede. Bisogna mettere in conto che Rosberg e Hamilton si mangino punti a vicenda, altrimenti è dura. Il campionato è lungo, e noi abbiamo pagato diverse giornate sfortunate. Loro al momento solo in un’occasione, quindi se capitasse ancora, si fa presto a risalire in classifica. Dobbiamo crederci ed essere positivi. In Canada non eravamo distanti da Mercedes, qui sembravamo messi male e poi siamo saliti sul podio. A me andrebbe bene anche vincere il titolo con una sola vittoria come fece Keke Rosberg…”.

Hamilton potrebbe diventare un alleato?
“Perché no? La strategia perfetta è che prima sia un alleato, ma poi ovviamente diventerebbe il primo avversario. Mancano tredici gare, la stagione è ancora molto lunga”.

Nelle prossime gare avete già in programma delle novità?
“Non vi dico delle date precise, ma vi dico che i nostri motoristi non dormono. Qualche sorpresa arriverà ancora. I telaisti dormiranno ancora meno…”.

Oggi abbiamo sentito molti piloti lamentarsi della possibilità di avere indicazioni dai proprio ingegneri. Come giudichi le restrizione imposte dalla FIA su questo fronte?
“Queste sono le regole. Oggi è stato un po’ buffo sentire i piloti che chiedevano delle informazioni ai propri ingegneri e questi ultimi che rispondevano ‘scusaci, ma non possiamo risponderti’”.

Cosa pensi dell’errore commesso da Raikkonen?
“E’ stato tutto abbastanza chiaro. Abbiamo visto tutti cosa è successo, credo che sia stata una circostanza anche sfortunata. Aveva chiamato poco prima via-radio dicendo che aveva della plastica che gli dava fastidio”.

In quali settori credi che la Mercedes sia ancora superiore alla Ferrari?
“Paghiamo ancora qualcosa su telaio ed aerodinamica. Sul fronte power unit siamo vicini”.

E’ un margine recuperabile nel corso di questo Mondiale?
“Se non lo pensassi, allora vorrebbe dire che non stiamo facendo il nostro lavoro. E vi assicuro che lo stiamo facendo”.

Oggi abbiamo visto un Raikkonen in forma. È stata una gara che può giocare a favore della sua riconferma?
“E' troppo presto per parlare della prossima stagione. Siamo ancora a quota zero sul fronte vittorie, e c’è una lunga strada ancora davanti a noi. Oggi Kimi ha dimostrato di essere tornato, ed è completamente concentrato sul suo lavoro. Ed ha anche confermato di essere un buon compagno di squadra per Sebastian. Non abbiamo fretta di pensare al prossimo anno, e non ha fretta neanche Kimi”.

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