Arrivabene duro: "Nel dubbio, non si dà ragione alla Ferrari"
Il team principal della Ferrari ha commentato così la mancata penalizzazione a Lewis Hamilton dopo il doppio contatto tra Hamilton e Vettel avvenuto al 19esimo giro. Poi ha aggiunto: "Siamo in F.1 o al Colosseo?".
Foto di: Sutton Motorsport Images
Al termine dell'emozionante e non privo di strascichi Gran Premio dell'Azerbaijan, il team principal della Ferrari Maurizio Arrivabene è intervenuto ai microfoni di Sky Sport F1 HD per parlare della corsa conclusa da pochi minuti e, soprattutto, di quanto avvenuto tra Hamilton e Vettel al 19esimo giro.
Nonostante lo stop&go comminato a Vettel dalla Direzione Gara, il tedesco è comunque riuscito a terminare al corsa davanti a Lewis Hamilton, allungando nella classifica generale dedicata ai piloti.
"Per noi è già un buon punto. Però, facciamo l’analisi della gara, non vogliamo recriminare, perché non è nel nostro stile, ma partendo da quello che è successo tra Bottas e Raikkonen, arrivando, poi, all’episodio di Vettel (con Hamilton, ndr), siamo in Formula 1 o al Colosseo? Se siamo al Colosseo, basta dirlo, basta fare una famosa tecnical directive e tutti ci allineiamo. Detto questo, ci siamo battuti e, purtroppo, i fatti non c’hanno dato ragione. In Austria ci riproveremo più determinati di prima, anche perché parliamo poco, ma lavoriamo molto".
Quando gli è stato chiesto della mancata penalizzazione a Hamilton per aver frenato in maniera eccessiva davanti a Vettel con la Safety Car ancora in pista, Arrivabene ha lanciato un segnale preciso.
"Criticare troppo può sembrare inelegante, oppure una scusa da parte nostra. Detto ciò, avete decritto voi la situazione esattamente com’è, cioè, nel dubbio non diamo ragione alla Ferrari. L’importante è guardare avanti e fare le cose per bene e una bella dimostrazione c’è stata anche oggi, nel momento in cui i ragazzi si sono gettati sulla macchina di Raikkonen, preparandola in men che non si dica, rimandandola fuori, approfittando della bandiera rossa. Questa è la Ferrari, questa è un squadra che non molla mai e continueremo a non mollare mai, ammesso che si parli di sport".
Nel corso della gara, Niki Lauda ha assolto pienamente Hamilton dalla frenata fatta perché "Chi è davanti decide l'andatura e come e quando frenare. Chi è davanti ha sempre ragione". La risposta del responsabile della Scuderia di Maranello non si è fatta attendere.
"Lauda può dire quello che vuole, a volte parla per se stesso, a volte parla anche per noi, o per chissà cosa. Come ho detto prima, noi stiamo zitti, lavoriamo e lasciamo parlare Lauda. Lui ha i suoi punti di vista, noi i nostri e ci rivediamo in Austria. Lui continuerà a parlare, noi continueremo ad ascoltarlo. Perfetto. Ci sono ancora dodici gare".
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