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Anteprima Ferrari: la 669 con passo più lungo di quello della SF70H!

Evoluzione e non rivoluzione per la monoposto 2018 della Scuderia Ferrari che punterà ad allungare di poco l'interasse, andando oltre la misura di 3.594 mm della macchina 2017 che ha vinto cinque GP nel 2017. Ecco le prime indiscrezioni...

Sebastian Vettel, Ferrari SF70H makes a practice pitstop

Sebastian Vettel, Ferrari SF70H makes a practice pitstop

Sutton Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Ferrari SF70H: deviatore di flusso davanti alle pance
Logo della Scuderia Ferrari sulla carrozzeria della Ferrari SF70H
Retrotreno Ferrari SF70H
L'abitacolo della Ferrari SF70H
Ferrari SF70H e Mercedes AMG F1 W08
Ferrari SF70H
Ferrari SF70H e Mercedes AMG F1 W08

A Maranello c’è chi sta lavorando sodo: sono i tecnici del Reparto Corse che devono rivedere il cinematismo della sospensione anteriore, dopo che la FIA ha limitato a 5 mm l’influenza dello sterzo nella variazione di altezza dell’anteriore. Il provvedimento firmato da Charlie Whiting il 12 dicembre non è affatto piaciuto ai vertici della Scuderia perché è arrivato quando la monoposto 2018 è già in avanzata fase di lavorazione.

La prima scocca, infatti, è stata sottoposta al crash test frontale che è stato superato al primo tentativo senza alcun problema. La 669, questo è la sua sigla di progetto, sarà un’evoluzione della SF70H e non rappresenterà, perciò, una rivoluzione, dopo i brillanti risultati ottenuti dalla Rossa del 2017 che ha conquistato cinque vittorie con Sebastian Vettel che è rimasto a lungo in testa alla classifica del mondiale piloti, prima di chinarsi di fronte a Lewis Hamilton e alla sua Mercedes W08.

Stando alle prime indiscrezioni che filtrano sulla Ferrari 2018 non aspettiamoci clamorosi cambiamenti di concetto dalla macchina che già nel GP d’Australia si era rivelata competitiva e vincente, mantenendo un buon grado di sviluppo nel corso della stagione sia a livello telaistico che aerodinamico, mentre qualche problema in più c’è stato nell’ambito della power unit da Monza in poi.

La crescita del motore non è stata pari alle attese, visto che la power unit numero 4, che doveva essere una prefigurazione dell’unità 2018, si è rivelata un autentico bluff che è costato punti preziosi e l’impossibilità di sfidare Hamilton per il mondiale fino alla fine.

Pare che il chief designer Simone Resta, ben supportato dall’esperto Rory Byrne, abbia leggermente allungato il passo della 669 rispetto ai 3.594 mm della SF70H e dovrebbe superare il muro dei 3.600 mm, proprio mentre la Mercedes ridurrà leggermente l’interasse della sua “portaerei”, visto che la W08 con i suoi 3.760 mm era di gran lunga la monoposto più lunga del Circus.

L’anno prossimo, quindi, ci sarà una certa… convergenza sul passo (Ferrari un po’ più lunga e Mercedes un pelo più corta), senza stravolgere il lay out di monoposto che hanno mostrato grandi qualità. Resterà sulla Rossa il convogliatore di flusso davanti alle pance vere e proprie: questa configurazione aerodinamica che permette di tenere il cono in carbonio dell’antintrusione laterale fuori dalla fiancata vera e proprio, potrebbe aver fatto scuola anche su altre monoposto 2018 che si ispireranno alla SF70H.

In questo modo i progettisti del Cavallino sono riusciti ad allontanare dalle turbolenze generate dalla ruota anteriore le masse radianti della power unit, ottenendo una soluzione molto efficiente per il raffreddamento del motore. Si dice che molta cura sia stata posta alla collocazione dei radiatori che dovrebbero avere un pacco refrigerante meno resistenze all’avanzamento della Rossa.

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