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Formula 1 Test AlphaTauri a Imola

Andretti respinta: "In disaccordo con la F1, noi andiamo avanti"

In una nota diffusa in seguito alla decisione della Formula 1 di respingere la sua richiesta di entrare in griglia nei prossimi due anni, Andretti e Cadillac hanno spiegato di essere "fortemente in disaccordo" con i il contenuto della dichiarazione rilasciata dai vertici della serie. Il team americano crede di avere tutti gli strumenti per confermarsi competitiva anche in F1 e, nonostante il primo rifiuto, il lavoto "continua a ritmo serrato".

Micheal Andretti, Autosport

Dopo mesi di considerazioni e valutazioni, la Formula 1 ha fatto la sua scelta, decidendo di non dare il via libera ad Andretti per un possibile ingresso sulla griglia prima del 2028, data in cui potenzialmente GM potrebbe fare il suo debutto ufficiale nella massima serie a ruote scoperte con una Power Unit di propria produzione. 

Una decisione che i vertici del campionato hanno motivato spiegando come l'eventuale ingresso di Andretti nelle condizioni attuali non garantirebbe alcun valore concreto alla categoria. Anzi, l'opinione della F1 è che a trarre vantaggio da un possibile ingresso sarebbe la stessa Andretti, che così goderebbe della popolarità della serie. 

Ad Andretti è sato contestato di voler debuttare con una Power Unit cliente fornita da Renault, dato che nei primi anni non vi sarebbe stato un coinvolgimento attivo da parte di GM, se non rimarchiando l'unità fornita dalla casa francese.

Andretti Cadillac logo

Photo by: Andretti Autosport

Andretti Cadillac logo

La collaborazione con il colosso statunitense era uno dei grandi punti a favore messo sul tavolo da parte di Andretti, ma non è stato sufficiente per convincere la Formula 1 sul breve termine. Le porte sono rimaste aperte per il 2028 proprio per il coinvolgimento di GM, ma è chiaro che la scuderia americana puntava su un ingresso anticipato, nel 2025, oppure nelle peggiore delle ipotesi nel 2026, in contemporanea con il cambio regolamentare. Da parte del team vi era infatti fiducia, soprattutto per gli elementi messi a corredo della richiesta, come i finanziamenti a disposizione e proprio il legame con GM. Non bisogna dimenticare, infatti, che Andretti potrebbe contare anche sul supporto finanziario di Guggenheim Partners, che attualmente supporta l'azienda in IndyCar e in Formula E, dove è diventato anche main sponsor della scuderia a simboleggiarne il profondo legame. 

Non è un caso che dietro le quinte Andretti avesse già iniziato a reclutare degli ingegneri che potessero supportare il progetto, con vari piani di espansione pronti sul tavolo nel caso la Formula 1 avesse dato il suo assenso a prendere parte al campionato. 

Tuttavia, il discorso Power Unit si lega ad altre motivazioni che hanno spinto la Formula 1 a rigettare la richiesta di ingresso. I vertici della serie hanno infatti evidenziato come Andretti non abbia mai affrontato una sfida tecnica di questa portata e farlo con un motore clienti, fornito dalla Renault, ha portato Liberty Media a ritenere che questo progetto non potrà essere competitivo nei primi anni, motivo per il quale non rappresenterebbe un valore aggiunto al campionato.

In una breve dichiarazione rilasciata in risposta all'annuncio della F1, il team ha però smentito l'idea che non sarebbe stato competitivo. "Andretti Cadillac ha esaminato le informazioni che Formula One Management Limited ha condiviso e si trova in forte disaccordo con il loro contenuto".

"Andretti e Cadillac sono due organizzazioni motoristiche globali di successo, impegnate a far entrare in F1 un vero e proprio team americano, in grado di competere con i migliori del mondo".

"Siamo orgogliosi dei progressi significativi che abbiamo già compiuto nello sviluppo di una vettura e di una Power Unit altamente competitive, con un team esperto alle spalle. Il nostro lavoro continua a ritmo serrato. Andretti Cadillac desidera inoltre riconoscere e ringraziare i fan che hanno espresso il loro sostegno".

Prima del comunicato ufficiale, anche Mario Andretti, vincitore del mondiale di Formula 1 nel 1978, aveva lasciato trasparire tutto il suo disappunto: "Sono devastato. Non dirò altro perché non riesco a trovare altre parole oltre a devastato".

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