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Analisi tecnica Mercedes: la W10 detta il nuovo standard delle monoposto 2019

La nuova freccia d'argento ha girato a Silverstone già nella configurazione che vedremo ai test invernali di Barcellona: ogni pezzo è stato ridisegnato per guadagnare peso e migliorare l'efficienza aerodinamica. Il passo rimane lunghissimo come sulla W09.

Mercedes-AMG F1 W10

Mercedes-AMG F1 W10

Mercedes AMG

La Mercedes non delude. Affatto. La squadra campione del mondo, che avrebbe i titoli per nascondere qualcosa dell’attesa W10, non ha smentito la sua tradizione, mostrando subito in pista a Silverstone la freccia d’argento nella configurazione nella quale farà il suo debutto nei test invernali di Barcellona il 18 febbraio. Chapeau, visto che le altre squadre hanno fatto vedere macchine vecchie ricolorate, rendering o F1 nuove ritoccate a photoshop per nascondere dei segreti di… Pulcinella.

Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1 W10

Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1 W10

Photo by: Mercedes AMG

La W10, oltre a essere un adeguamento della F1 alle nuove regole aerodinamiche, è una macchina che ha estremizzato tutti i concetti dello scorso. Fedele al passo della W09 (3.725 mm), la Stella ha lavorato su ogni componente della macchina per ottenere due risultati: ridurre il peso per introdurre della zavorra e per migliorare l’efficienza aerodinamica con una minore resistenza all’avanzamento.

Mercedes-AMG F1 W10

Mercedes-AMG F1 W10

Photo by: Mercedes AMG

La Mercedes mostra un livello di sofisticazione avanzato su ogni particolare dando la chiara sensazione che ciascun elemento lavori in sinergia con qualcosa di altro, per cui chi ha voglia di copiare rischia di perdere tempo, perché la prestazione deriverà dall’insieme del pacchetto. Insomma non c’è un’idea innovativa (almeno per adesso) che da sola possa valere un paio di decimi, ma, stando alle indiscrezioni, la W10 ha già recuperato il carico perso che la semplificazione dell’aerodinamica.

Mercedes-AMG F1 W10

Mercedes-AMG F1 W10

Photo by: Mercedes AMG

Il muso, per esempio, è esplicativo dei concetti che abbiamo appena espressi: è significativamente più stretto nell’attacco alla scocca e si riduce ulteriormente nella parte centrale per poi mantenere il disegno 2018 sul naso. Il sostegno dell’ala è assicurato da due piloncini.

Mercedes-AMG F1 W10

Mercedes-AMG F1 W10

Photo by: Mercedes AMG

L’ala asseconda le regole 2019 con i cinque profili basici, ma il profilo principale non è piatto ai bordi della parte centrale: si osserva un’arricciatura utile a rigenerare il vortice Y250. Sotto al muso è rimasto il cape, il mantello nero a forma di manta, in luogo dei turning vanes.

Mercedes-AMG F1 W10

Mercedes-AMG F1 W10

Photo by: Mercedes AMG

La sospensione anteriore non ha tradito il bracket esterno del triangolo superiore che è rimasto rialzato, mentre la Toro Rosso ha abiurato questa soluzione tornando all’antico. Lo schema è un classico push rod con il triangolo inferiore molto alto che comprende nella carenatura anche il braccio di sterzo.

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Interessante la presa dei freni anteriore che in parte copre il bracket riducendone l’impatto aerodinamico. L’attacco del triangolo superiore è quasi a sbalzo del telaio nella parte più alta, dove si può osservare anche lo sfogo superiore dell’S-duct che evidenzia una nervatura del vanity panel, rispetto alla linea di cintura del telaio che è leggermente più bassa.

Mercedes-AMG F1 W10

Mercedes-AMG F1 W10

Photo by: Mercedes AMG

Le bocche dei radiatori mantengono la forma ogivale: per alimentare la power unit la presa è stretta, ma alta. La Mercedes, come avevamo anticipato su Motorsport.com, non ha abbassato il cono laterale antintrusione per cui l’imbocco della fiancata è piuttosto classico, anche se adotta il convogliatore di flusso in stile Ferrari che si collega ai deviatori di flusso verticali. I due supporti degli specchietti retrovisori contribuiscono alla definizione di questo concetto e sono a tutti gli effetti degli elementi aerodinamici.

Mercedes-AMG F1 W10

Mercedes-AMG F1 W10

Photo by: Mercedes AMG

Il bargeboard, verniciato di nero, è molto complesso già alla nascita ed è sinergico ai due elementi verticali che si collegano al deviatore di flusso a ponte, secondo uno schema ormai ben congegnato dagli aerodinamici di James Allison.

Il fondo è interessante: evidenzia un lungo soffiaggio parallelo al bordo d’entrata esterno che arriva fino a metà pancia, mentre subito dietro si osservano tre slot che rappresentano una minima porzione dei binari Ferrari ai quali fanno seguito nove feritoie in diagonale che si susseguono fino alla gomma posteriore. Non manca un archetto di chiusura a completare il “castello” di soluzioni utili a ridurre l’effetto del tyre squirt nel posteriore.

Mercedes-AMG F1 W10

Mercedes-AMG F1 W10

Photo by: Mercedes AMG

L’airbox è rimasto grande, ma è cambiato il suo disegno più squadrato. All’interno rimane il roll bar piramidale che divide i flussi di alimentazione del motore da quelli destinati a raffreddare l’ERS. Il cofano del motore è molto raccolto e lascia in bella vista la grande pinna con le stelline della nuova livrea.

Non manca la T-wing e fra i due piloni che reggono l’ala posteriore c’è un secondo profilino. La Mercedes ha abiurato al complicato mono sostegno della W09, passando a una soluzione in linea con le scelte che hanno fatto scuola a Maranello.

Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1 W10

Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1 W10

Photo by: Mercedes AMG

La sospensione posteriore a schema pull rod è di nuovo disegno: i tecnici di Brackley hanno lavorato sodo per ovviare al surriscaldamento delle gomme di trazione sulla W09. Il triangolo superiore ha l’estensione del bracket in alto (per ragioni aerodinamiche) secondo i dettami lanciati dalla McLaren sulla MCL33. E anche il puntone, che è molto corto, si infulcra solo a metà del braccio. I cinematismi si trovano in coda alla trasmissione in carbonio che è stata leggermente accorciata nello spacer per contro-bilanciare la leggera crescita del telaio a causa del serbatoio più grande di 5 kg di carburante (sono ammessi 110 kg di benzina contro i 105 del 2018).

Mercedes-AMG F1 W10

Mercedes-AMG F1 W10

Photo by: Mercedes AMG

L’ala posteriore è standard con l’ala mobile più alta, ma incuriosiscono le paratie laterali con tre soffiaggi verticali nel bordo d’entrata e le frange in coda tanto in basso che nella parte allargata.

I cerchi sono OZ Racing: quelli posteriori sono una ulteriore evoluzione di quelli con i fori che tante polemiche hanno suscitato a fine campionato scorso. Sono neri non a caso: adottano una vertice nanotecnologica speciale che è capace di mantenere la temperatura della ruota costante, contribuendo a evitare il surriscaldamento delle gomme posteriori.

Mercedes-AMG F1 W10

Mercedes-AMG F1 W10

Photo by: Mercedes AMG

La Mercedes insomma è rimasta fedele alla sua filosofia con una macchina molto lunga che sfrutta il corpo vettura per generare il carico senza cercare l’esasperazione dell’assetto Rake tipico di Red Bull e Ferrari. Quanto più la freccia d’argento riesce a mantenere un’altezza da terra stabile, tanto più è in grado di aumentare la spinta verticale. Anche se Toto Wolff dice di temere la concorrenza, non sarà facile battere la W10 che può solo temere i problemi di affidabilità della nuova power unit voluta da Andy Cowell…

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