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Analisi tecnica: la Toro Rosso gioca con il pivot (della sospensione)

La Toro Rosso STR12 è una monoposto che divide la meccanica con la Red Bull ma mostra una propria veste aerodinamica che è molto interessante. Particolarmente curata è la sospensione anteriore disassata simile a quella della Mercedes.

Scuderia Toro Rosso STR12

Scuderia Toro Rosso STR12

XPB Images

Toro Rosso STR12

La grande novità per la stagione 2017 è il passaggio al nuovo motore. La monoposto di Faenza passa alla P.U: Ferrari 2015 alla Renault 2017. Importante salto in avanti, in termini di competitività, che permetterà a Sainz e Kvyat di giocarsi al meglio le loro carte.

La Toro Rosso non cambia solo la livrea passando a un blu più elettrico e sgargiante e con il toro che diventa grigio come le scritte degli sponsor e delle fasce di un rosso vermiglio: la squadra di Faenza con la STR12 dà un taglio netto con lo scorso anno, riallacciando un filo più diretto con la Red Bull Racing con la quale condivide diverse parti non solo meccaniche, a cominciare dalla power unit che torna a essere Renault, dopo una stagione passata con il V6 Turbo Ferrari del 2015 poco potente per la totale assenza di sviluppo nel corso del campionato.

La monoposto, che nasce sotto la direzione tecnica di James Key, mantiene una sua autonomia nello sviluppo dei concetti aerodinamici, potendo contare su un gruppo di aerodinamici che negli ultimi due anni hanno sempre prodotto idee fertili che poi sono state riprese anche dalle altre squadre.

Il muso sembra quello di un delfino

Il muso è lungo e si protende in avanti con la forma del muso di un delfino con una piccola bocca che non ha niente a che fare con il buco proposto da Adrian Newey sulla RB13. La parte inferiore del naso è particolarmente bombata alla ricerca di carico sull’asse anteriore, mentre i piloni che sostengono hanno un attacco minimo al profilo principale ma si estendono verso dietro creando un tunnel. Le due telecamere sono montate su un profilo alare.

Toro Rosso STR12
Toro Rosso STR12: il muso sembra quello di un... Delfino

Photo by: Basile Davoine

L’ala anteriore ha un doppio soffiaggio nel profilo principale e mostra gli upper flap più estesi verso la parte interna con tre elementi affiancati: anche sulla STR12 si ancorano alla paratia laterale che è rettilinea fino al soffiaggio finale che orienta i flussi verso l’esterno della gomma anteriore più larga.

Scuderia Toro Rosso STR12 detail
Toro Rosso STR12: ecco l'ala anteriore con il profilo principale dotato di due soffiaggi

Photo by: Giorgio Piola

Il mozzo forato è mantenuto

I cerchi App Tech mostrano un accurato studio per l’estrazione d’aria calda dai freni e mettono in bella mostra il mozzo forato, un elemento aerodinamico che la Toro Rosso divide con la Red Bull ma anche con altre squadre a cominciare dalla Ferrari. La presa dei freni anteriori è racchiusa fra la palpebra in carbonio e la gomma, alla ricerca della massima efficienza.

Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso STR12
Scuderia Toro Rosso STR12: si nota il mozzo forato anteriore

Photo by: XPB Images

Sospensione anteriore idraulica

La sospensione anteriore mantiene lo schema push rod con il puntone che viene ancorato nel punto più alto della scocca, tanto da produrre una leggera gobba sulla sua sommità. Appare evidente che la STR12 dispone di una sospensione anteriore con il terzo elemento controllato idraulicamente perché i tecnici di Faenza non si sono fatti troppi problemi nel tagliare in maniera più netta di altri la cellula di sicurezza della parte anteriore della monoscocca.

C’è il pivot come sulla Mercedes

Il braccio anteriore del triangolo superiore è collocato molto in alto e, grazie anche al pivot che esce dal porta mozzo (un’idea che abbiamo già visto sulla Mercedes W08, ma nell’esecuzione sembra più raffinato) ha disassato le leve, potendo contare su bracci con sezioni più ridotte, in grado di reggere lo stesso le maggiori sollecitazioni delle monoposto 2017, ma con una maggiore efficienza.

Scuderia Toro Rosso STR12 detail
Scuderia Toro Rosso STR12: ecco il pivot della sospensione anteriore e la presa dei freni a palpebra

Photo by: Giorgio Piola

L’S-duct è presente

La STR12 ovviamente è dotata dell’S-duct. Il bargeboard è grande, ma dal disegno piuttosto lineare e semplice che indica la chiara intenzione della squadra romagnola di non mostrare subito le proprie carte: non dimentichiamoci che la Toro Rosso negli ultimi due anni ha sempre presentato prima del debutto a Melbourne una macchina molto diversa rispetto a quella che aveva effettuato la prima sessione di test. Ed è facile credere che non ci sia il due senza il tre…

Bocca dei radiatori svasatissima

La bocca dei radiatori è molto stretta in alto e svasata in basso: una fra le più estreme del paddock: sarà interessante vedere se avrà problemi di raffreddamento oppure no. L’ingresso della pancia è sormontato da un flap che parte dalla scocca, ma non dà vita a un ponte.

I deviatori di flusso verticali, infatti, sono in due elementi disassati che devono far riattaccare il flusso verso una pancia che scende molto in fretta e si stringe in un modo considerevole, sfruttando un’installazione del motore Ranault (uguale per le tre squadre fornite) che è stata rivoluzionata per favorire la presenza di una zona Coca Cola davvero estrema. Lo sfogo d’aria in coda è piuttosto generoso, ma è modulabile.

La presa dinamica del motore Renault è simile a quella della Mercedes.

Scuderia Toro Rosso STR12 detail
Toro Rosso STR12: la bocca dei radiatori è molto stretta e scavata

Photo by: Giorgio Piola

Cinematismi dietro più in basso?

Il tirante della sospensione posteriore si infulcra molto avanti e scende fino al pavimento: è possibile che i cinematismi siano stati spostati in basso per migliorare il baricentro, potendo sfruttare un passo decisamente più lungo rispetto allo scorso anno. Il triangolo inferiore mantiene la forma a diapason vista nel 2016. Entrambi i triangoli sono inclinati in avanti.

Ci sono i tubi di Pitot sulle bavette

Il fondo davanti alle ruote posteriori è caratterizzato da due bavette orizzontali che mostrano dei piccoli tubi di Pitot, segno che anche quest’anno quella è un’area dove si concentra l’attenzione degli aerodinamici. Molto interessanti gli slot al bordo del fondo: il primo è ondulato è seguito da due elementi a S.

 

Scuderia Toro Rosso STR12 detail
Toro Rosso STR12: la leva del pull rod arriva sul fondo e ci sono dei mini tubi di Pitot davanti alle bavette verticali

Photo by: LAT Images

Mono pilone per l'ala dietro

L’alettone posteriore è retto dal mono pilone che si inarca verso il profilo principale e si prolunga con il comando del DRS. Le paratie sono svergolate per regolamento e mostrano i soffiaggi orizzontali aperti nel bordo di entrata: è giusto che chi ha proposto la soluzione la porti avanti con fierezza…

La Toro Rosso STR12 ha una sua personalità: ha scelto una propria strada di sviluppo e dovrà dimostrare di essere in grado di portare la squadra romagnola al quinto posto nel mondiale Costruttori che da anni è il sogno del team principal Franz Tost...

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