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Analisi

Analisi tecnica: la Honda cresce grazie agli sviluppi della benzina

Bruce Crawley, responsbile motorsport di ExxonMobil, spiega a Motorsport.com quali sono i frutti della collaborazione con la Honda nello sviluppo della power unit giapponese. Un nuovo carburante è atteso in Canada.

Fernando Alonso, McLaren MP4-31 on the grid

Foto di: XPB Images

Jenson Button, McLaren MP4-31
Jenson Button, McLaren MP4-31
Jenson Button, McLaren MP4-31
Jenson Button, McLaren MP4-31
Jenson Button, McLaren MP4-31
Jenson Button, McLaren MP4-31
Fernando Alonso, McLaren MP4-31 on the grid
McLaren team members congratulate Fernando Alonso, McLaren MP4-31 on his sixth place finish
Jenson Button, McLaren MP4-31
Fernando Alonso, McLaren MP4-31
Jenson Button, McLaren MP4-31 sulla griglia di partenza
Jenson Button, McLaren MP4-31  sulla griglia di partenza
Fernando Alonso, McLaren MP4-31
Fernando Alonso, McLaren MP4-31
Fernando Alonso, McLaren MP4-31
Jenson Button, McLaren MP4-31
Fernando Alonso, McLaren MP4-31
Jenson Button, McLaren MP4-31

La Honda deve ancora percorrere molta strada prima di arrivare alle prestazioni della power unit Mercedes, ma il progresso potrebbe avvenire molto più rapidamente di quanto ci si possa aspettare.

Perché nell’epoca dei motori turbo ibridi, le prestazioni possono essere incentivate dal fornitore di carburante: la ExxonMobil, partner di McLaren e Honda, pensa che ci sia spazio per ottenere degli incrementi nelle prestazioni nel breve periodo, anche senza grandi modifiche nella progettazione della power unit.

Quindici cavalli in più

Dopo aver consentito, senza troppi clamori, un aumento di potenza di 10/15 cavalli al motore Honda nell’ultima sessione di test invernali a Barcellona grazie a una nuova benzina e diversi lubrificanti, la ExxonMobil ha in programma altri interessanti sviluppi nel corso della stagione 2016.

In un'intervista esclusiva con Motorsport.com, Bruce Crawley, responsabile tecnico dell’area motorsport della ExxonMobil, ammette che ci sono buone opportunità di progresso nel rapporto con la Honda che è ancora alle sue fasi iniziali.

"In teoria ci sono diversi campi nei quali si possono ottenere dei sostanziali miglioramenti nel motore: possiamo lavorare sul carburante, sulla combustione e anche sulla riduzione degli attriti”.

"Nel processo di sviluppo siamo un po' indietro, perché il programma Honda è partito in ritardo rispetto ai nostri avversari anche se da noi ci si potrebbe aspettare maggiori progressi. E, in questo momento, stiamo lavorando proprio in quella direzione”.

"Cerchiamo di migliorare l’efficienza del motore riducendo gli attriti. Abbiamo già conseguito dei vantaggi che adesso metteremo a disposizione del sistema ".

Lavorare all'unisono

Le normative sui motori ibridi, che includono un flusso di carburante limitato a 100 kg/h a 10.500 giri e 100 kg di benzina a disposizione per coprire la distanza di un GP, hanno fatto sì che i Costruttori di motori e i fornitori di carburante debbano lavorare più vicini che mai.

Le sinergie tra Shell - Ferrari e Petronas - Mercedes sono state fondamentali nel lavoro di sviluppo: lo stesso vale anche per ExxonMobil e Honda. Entrambi i marchi sanno che il loro successo sarà condizionato dalla capacità di lavorare insieme.

"Il livello d’interazione è molto intenso - aggiunge Crawley - si tratta di un approccio di sistema: non siamo due aziende che operano ciascuna per conto proprio, ma c’è un molto di lavorare molto integrato”.

"Il disegno della camera di combustione e il rendimento del motore sono legati alla chimica del combustibile. Se si trova la giusta collaborazione è possibile ottenere alcuni significativi miglioramenti nelle prestazioni".

Il piano per il Canada

Crawley, per fare un esempio, cita il salto di qualità che la ExxonMobil ha garantito alla Honda nella seconda sessione di test a Barcellona, quando ha fatto il suo debutto una nuova benzina.

"Il carburante che è utilizzato in questo momento e che è andato in macchina a Barcellona negli ultimi collaudi invernali, ci aveva dato un incremento della potenza a due cifre. Stiamo parlando di valori molto significativi”.

"Il risultato è stato il frutto di una combinazione di fattori: il carburante è stato pensato in funzione dei cambiamenti nella camera di combustione. L’obiettivo è di migliorare l'efficienza termica della power unit”.

"Siccome abbiamo le idee su cosa fare da un punto di vista chimico, i tecnici Honda sanno dove mettere le mani a livello progettuale. In effetti abbiamo fatto vedere un bel po' di progressi: ora il recupero di energia è molto migliorato”.

"Il prossimo aggiornamento di benzina è programmato per Montreal. Almeno questo è il nostro obiettivo. Se si concretizzerà o no, non lo so, ma ce lo aspettiamo. E poi ci sarà un altro step evolutivo più avanti".

La ricerca è molto spinta

Crawley dice che la collaborazione deve essere biunivoca: la ExxonMobil può fornire prodotti migliori, se la Honda è in grado di sviluppare il motore in parallelo.

"Noi stiamo spingendo perché la Honda ci metta a disposizione una camera di combustione che ci permetta di spingere la ricerca a livelli più alti. Stiamo vivendo una sorta di un processo iterativo”.

"Se guardiamo al nostro rapporto precedente [con la Mercedes], che è durato quasi 20 anni, il livello di conoscenza era molto alto. Ci si poteva parlare anche solo per telefono perché le persone si conoscevano bene. Ora siamo ancora in una fase di… luna di miele”.

Nuova tecnologia

La Honda e la ExxonMobil si stanno concentrando anche nello sviluppo di soluzioni innovative. Recentemente si è parlato molto di Homogeneous Charge Compression Ignition, [HCCI], la tecnologia che dovrebbe permettere l’autoaccensione e dovrebbe cambiare il terreno di sfida in F.1.

"Vi è una tecnologia interessante in giro - spiega Crawley, senza specificare quali saranno le aree su cui stanno lavorando - Ci sono sicuramente modi diversi di avvicinarsi al problema e l'accensione è al centro degli studi”.

"Si sta facendo molta ricerca in questo settore, anche se esiste della tecnologia che è già brevettata. Bisognerà adattarla alle esigenze della F.1 moderna…”.

"Se si guarda al bersaglio fondamentale onnicomprensiva, wich è quello di migliorare l'efficienza termica, quindi tutto ciò che sta per consentire di fare che si sta andando a guardare".

 

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