Analisi tecnica: c'è il ritorno delle ali con i profili seghettati
Su Mercedes e Ferrari si sono riviste nei test di Barcellona soluzioni che McLaren aveva ripreso nel 2014, sviluppando un'idea lanciata dalla Williams nel 2004. Giorgio Piola e Matt Somerfield ci spiegano perché sono tornate di moda.
Foto di: Giorgio Piola
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
Il detto popolare dice che non si possono insegnare nuovi trucchi a un vecchio cane. In realtà in Formula 1 non si butta mai via niente delle esperienze maturate in precedenza, visto che i team utilizzano spesso dei… vecchi trucchi per apportare dei miglioramenti alle nuove monoposto.
Recentemente abbiamo visto tornare di moda una tendenza aerodinamica di qualche anno fa: seghettare i bordi d'uscita dei profili delle ali.
Non si tratta affatto di un’idea nuova, ma è interessante registrare che sono tornate alla ribalta dei vecchi concetti grazie ai quali le squadre sperano di ritrovare dei guadagni prestazionali per arginare gli stringenti limiti normativi attuali.
L'idea della McLaren 2014
Cominciamo il nostro viaggio dal Gp di Germania 2014 ad Hockenheim, dove la McLaren si è presentata con una nuova ala posteriore che si ispirava a idee che si eranogià viste in precedenza nel 2004.
Il bordo di uscita del profilo principale dell’ala posteriore e quello inferiore del flap mobile avevano forme ondulate molto simili a quelle che i biologi marini avrebbero già notato sulle pinne dorsali delle balene.
La ricerca di questi profili ondulati ha permesso di migliorare l'efficienza dell'ala posteriore, permettendo di simulare un flap con una maggiore incidenza prima che il flusso si staccasse dallo strato limite, aumentando così il carico aerodinamico.
Con l’ala aperta, invece, la squadra di Woking ha ottenuto l'effetto esattamente contrario, riducendo la resistenza all’avanzamento con una minore sezione frontale del flap.
La McLaren ha puntato su questa soluzione ad un certo punto del suo ciclo di sviluppo, riuscendo a porre rimedio ad alcune delle sue inefficienze aerodinamiche.
La Mercedes a Sochi 2015 ha provato la seghettatura davanti
Nel 2015, la Mercedes ha rielaborato l’idea della McLaren per usarla sull’ala anteriore. I tecnici di Brackley avevano montato una striscia adesiva seghettata sul bordo di uscita del penultimo flap.
Questo soluzione non solo ha migliorato l’efficienza del flap al quale era attaccato, ma ha anche aumentato il flusso d'aria che investiva l’ultimo profilo, aumentando il carico aerodinamico e, quindi, le prestazioni.
Nel Gp di Abu Dhabi 2015, invece, la Mercedes ha deciso di sperimentare degli adesivi seghettati anche sull’ala posteriore: un'idea sperimentale poi che si è rivista di nuovo durante i test pre-campionato di quest'anno a Barcellona.
Come dimostrano le nostre fotografie esclusive, è stata montato un nolder adesivo seghettato nel retro dell’ala (sopra): l'operazione, infatti, ha permesso di montare il profilo posticcio a diverse altezze sul flap, per verificare nella realtà l’efficacia della soluzione provata in galleria del vento nelle diverse posizioni.
Questo esperimento fatto in pista, probabilmente, è servito a trovare la soluzione più prestazionale, prima di deliberare la costruzione di un profilo principale con la seghettatura.
Nell'ultimo giorno di test a Barcellona, infatti, ha fatto la sua comparsa un’inedita ala posteriore con un nuovo profilo principale e un diverso flap mobile abbinato alle nuove paratie laterali che erano state provate all'inizio della settimana.
La nuova forma del mainplane, infatti, si può dire che sia la realizzazione pratica dei test che erano già stati condotti in precedenza dal team di Brackley.
Come si può vedere nel disegno, sopra, è stata adottata una seghettatura volutamente asimmetrica, e in ogni metà del profilo si può notare che c’è anche una cuspide triangolare più grande (evidenziata in giallo). Niente di anomalo, perché la Mercedes, pur rispettando i limiti normativi della FIA, ha adottato delle scanalature grazie alle quali il flusso investe l'ala con provenienze diverse.
La Ferrari ha seghettato per un test il nolder
Per non essere da meno rispetto ai campioni del mondo in carica, anche la Ferrari ha rivolto la sua attenzione al flap zigrinato: la squadra del Cavallino si è limitata ad aggiungere un nolder seghettato all’ala mobile. Il test è stato di breve durata e si è svolto nel primo giorno della seconda sessione di test a Barcellona.
La primogenitura è Williams nel 2004
In realtà non si è trattato della prima volta in cui si è visto un Gurney flap seghettato in Formula 1: la prima apparizione va ascritta alla Williams nel lontano 2004. L’idea è stata poi ripresa dalla Renault nel 2005: entrambe le squadre hanno utilizzato un nolder seghettato nel tentativo di migliorare l'efficienza delle loro ali (qui sotto).
Insomma alcune vecchie idee hanno trovato una nuova giovinezza…
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