Analisi Red Bull: ecco perché la RB15 è diventata vincente con il caldo e l'aria rarefatta
Il successo di Verstappen non è stato casuale: la monoposto di Milton Keynes con le alte temperature di Spielberg non ha subito il surriscaldamento del motore patito dalla Mercedes. E la nuova ala anteriore ha permesso di aumentare la downforce.
Foto di: Giorgio Piola
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
Qual è stato il segreto che ha permesso alla Red Bull di vincere con Max Verstappen il GP d’Austria, bissando il successo dell’anno scorso sulla pista di proprietà di Dietrich Mateschitz, titolare della Red Bull?
La RB15 dell’olandese ha avuto il pregio di rompere l’egemonia Mercedes dopo dieci vittorie di fila, otto ottenute della W10 nella stagione 2019.
E, forse, non è un caso che questa striscia di successi delle frecce d’argento sia chiusa in una parentesi di due affermazioni delle monoposto di Adrian Newey che, evidentemente, hanno una caratteristica importante: sono vincenti in quota, dove l’aria è più rarefatta. È successo in Messico nel 2018 e si è ripetuto puntualmente quest’anno in Stiria. Indipendentemente dal motore montato: Renault prima, Honda adesso.
Yamamoto, General Manager Honda Motorsport, e Tanabe, F1 DT Honda, festeggiano il ritorno alla vittoria in Austria
Photo by: Andrew Hone / LAT Images
Intanto va detto che la power unit giapponese ha contribuito all’affermazione dell’olandese e non a caso, in modo anche plateale, Max ha indicato il logo Honda sulla tuta quando è salito sul podio di Spielberg. Perché? La ragione è semplice: con il gran caldo e l’aria meno densa la power unit RA619H non ha mostrato alcuna defaillance, mantenendo le stesse prestazioni come se fosse in riva al mare.
Un anno di esperimenti con la Toro Rosso nel 2018 sono serviti a trovare il giusto compromesso nell’impianto di raffreddamento con un tecnico come Adrian Newey che ama prese dei radiatori sempre molto piccole e sfoghi dell’aria calda limitati per non inficiare l’efficienza aerodinamica.
Red Bull RB15: branchie ai lati dell'abitacolo e sfoghi dell'aria calda contenuti a Spielberg
Photo by: Giorgio Piola
Mercedes e Ferrari sono state costrette ad… aprire le loro monoposto, mentre la Red Bull è rimasta la più chiusa fra i top team: ai lati dell’abitacolo si sonoviste branchie molto piccole e anche lo sfogo a Esse dietro l’attacco dell’Halo era il meno invasivo.
Red Bull RB15: la carrozzeria in Austria era molto chiusa con pance dotate di sfoghi ridotti
Photo by: Giorgio Piola
Anche nella vista posteriore della RB15 era evidente che gli sfoghi della carrozzeria fossero minimi, ben al di sotto del braccio superiore della sospensione posteriore, per quanto avessero una forma a megafono.
Va detto che c’era anche una piccola apertura tonda sopra lo scarico principale, perché i due terminali della wastegate dalla Francia sono stati spostati sopra il tubo centrale e leggermente inclinati verso l’alto, con il chiaro intento di sfruttare l’aria calda e soffiarla sotto al profilo principale dell’alettone posteriore.
Red Bull Racing RB15, la nuova ala anteriore che ha debuttato in Austria
Photo by: Giorgio Piola
La novità più importante era l’ala anteriore di nuova concezione per creare più carico sulle gomme del treno davanti: oltre a un diverso profilo principale più arcuato in prossimità della paratia laterale si è notata anche la bandella non più rettangolare ma sagomata all’esterno in modo tale da orientare i vortici oltre la ruota anteriore.
Red Bull RB15: dettaglio del naso senza buco che ha corso in Francia, mentre in Austria è tornato quello aperto nel tondo
Photo by: Giorgio Piola
L’aver trovato più downforce all’avantreno ha permesso alla Red Bull di portare le gomme Pirelli nella giusta finestra di utilizzo. E per trovare il giusto bilanciamento aerodinamico è stato riproposto anche il muso con il nasino dotato del buco, mentre recentemente le feritoie verticali erano state chiuse. Nelle prove libere la versione senza soffiatura era stata provata con poco successo da Pier Gasly.
Red Bull RB15, sospensione anteriore con bracci multilink superiori al posto del tradizionale triangolo
Photo by: Giorgio Piola
La RB15 può beneficiare oltre che degli aggiustamenti aerodinamici anche dell’esperienza che è stata maturata dall’inizio della stagione con la sospensione anteriore che ha rinunciato al tradizionale triangolo superiore per adottare una soluzione multilink con due bracci che sono ancorati al porta mozzo con attacchi separati.
I tecnici di Milton Keynes hanno cercato una nuova geometria che permettesse di avere una buona impronta a terra del battistrada del pneumatico, aumentando il grip nelle fasi di trazione. E domenica lo si è potuto osservare nella rabbiosa rimonta di Max Verstappen che poteva liberarsi della Ferrari di Charles Leclerc anche senza fare ricorso a una ruotata gratuita.
Red Bull RB15: ecco lo specchietto retrovisore quasi piatto dotato di un deviatore di flusso apparso in Francia
Photo by: Giorgio Piola
In Austria è stato utilizzato anche lo specchietto retrovisore che aveva debuttato in Francia con il bulbo del retrovisore quasi piatto al quale era stato aggiunto un piccolo flap con una evidente funzione di deviatore di flusso, esattamente come funzionano i supporti che ormai sono diventati dei veri e propri elementi aerodinamici.
Red Bull: nel garage di Spielberg si riparano le bandelle laterali danneggiate da Max Verstappen prima delle qualifiche
Photo by: Giorgio Piola
Max Verstappen, prima di prendere le misure ai salsicciotti gialli montati all’esterno di cordoli ha creato non pochi danni alle ali anteriore, ma poi, quando ha capito quali fossero i limiti della pista da non oltre passare ha fatto una differenza abissale con il compagno di squadra, Pierre Gasly, che dal team principale, Christian Horner è stato invitato a fare un reset mentale con un “Ctrl Alt Canc”. Il che è tutto dire…
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