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Analisi qualifica: quanto c'è di Hamilton e di Mercedes nella pole?

Tre decimi di motore, grazie al manettino da qualifica usato solo nell'ultimo run della Q3, e altrettanti sono da attribuire al giro perfetto di Lewis che ha dato l'ennesima dimostrazione di essere un autentico fuoriclasse.

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, si rilassa dopo aver conquistato la pole position

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, si rilassa dopo aver conquistato la pole position

Glenn Dunbar / Motorsport Images

Il poleman Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 nel parco chiuso
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, festeggia la conquista della pole position sul rettilineo accanto ai box
Il poleman Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 festeggia nel parco chiuso con James Allison, Direttore Tecnico Mercedes AMG F1
Il poleman Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 festeggia nel parco chiuso con Niki Lauda, Presidente non-esecutivo Mercedes AMG F1
Il terzo qualificato Sebastian Vettel, Ferrari, il poleman Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 e il secondo qualificato Kimi Raikkonen, Ferrari nel parco chiuso
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 W09
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 W09
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 W09
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1 W09

Per circa cinque minuti abbiamo pensato ad un inizio di Mondiale da urlo. Dopo il primo ‘run’ della sessione Q3 disputata oggi a Melbourne, i primi cinque piloti in classifica erano racchiusi in 335 millesimi: Lewis Hamilton, Sebastian Vettel, Max Verstappen (questi tre in 61 millesimi!), Kimi Raikkonen e Daniel Ricciardo.

Poi ci ha pensato Hamilton a destarci da un sogno clamoroso, mettendo insieme uno di quei giri che ci ricordano come sulle monoposto di Formula 1 ci sia sempre un pilota, e che nel bene e nel male (nel secondo caso oggi ha detto la sua Valtteri Bottas) restano una variabile decisamente importante nell’economica di un risultato.

Ed il risultato è stato eclatante, perché Lewis ha stampato un crono stellare: 1’21”164, 0”664 meglio di Raikkonen, primo degli altri.

Un giro splendido, per lui e per la Mercedes, un incastro perfetto di guida, monoposto e cavalli garantiti dalla power unit. La prima domanda, sorta spontanea, è stata molto chiara: siamo in presenza di un dominio destinato a marchiare a fuoco il Mondiale?

La paura degli avversari può essere giustificata, visti i precedenti, ma per quanto oggi il tandem Mercedes-Hamilton abbia rispecchiato i pronostici della vigilia, quasi sette decimi di secondo non sono il termometro esatto dei valori in campo, almeno non quelli di Melbourne.

Ciò che ritroveremo già nelle qualifiche che si disputeranno tra due settimane in Bahrain saranno i tre decimi che la power unit della Mercedes può tirare fuori in caso di necessità.

Oggi l’esigenza è arrivata in Q3, dopo il primo ‘run’, e il manettino è stato girato. La necessità imposta dal regolamento 2018 di percorrere quasi 6.000 chilometri con una power unit, ha ridotto all’osso la possibilità di spingere alla massima potenza, ed anche in Mercedes è stata accantonata la procedura automatica di utilizzare la mappatura più spinta in Q3 vista fino allo scorso anno: nel 2018 lo si farà se necessario.

Ed oggi a dirla tutta non lo sarebbe stato, ma nel box campione del Mondo avrebbero dovuto immaginare il giro capolavoro che aveva in canna Hamilton.

La metà del gap che Lewis ha inflitto agli avversari è roba sua, e peccato che non sia stato possibile avere la conferma dal confronto con Bottas, il quale ha deciso di iniziare il 2018 con un errore da penna rossa.

Raikkonen ha confermato la buona impressione fatta sin dai primi giri coperti ieri sul circuito Albert Park, un buon Iceman che inizierà domani il suo sedicesimo mondiale senza ostacoli davanti a sé prima dello spegnimento del semaforo.

Meno buona è stata la qualifica di Vettel, che ha lasciato per strada dei decimi alla curva 13 nel momento cruciale. Può succedere, ma già lo scorso anno è accaduto in diverse occasioni, e se si arriverà a vedere una lotta sul filo dei centesimi, meglio evitare queste sbavature. Oggi a Seb l’errore è costato la prima fila, e buon per lui che ad essere in quella che avrebbe dovuto essere la sua posizione ci sia il compagno di squadra.

Tra il giro perfetto di Hamilton e quello non perfetto di Vettel ci sono tre dei sei decimi stampati sulla classifica di oggi, e questa in proiezione futura forse non è una cattiva notizia per la Scuderia.

Ora i cavalli puri protagonisti in qualifica passano la parola a quelli meno agguerriti che serviranno in gara, dopo si preannuncia (in caso di Gran Premio asciutto e senza Safety-car) una sfida decisamente impegnativa per riuscire a coprire i 58 giri in programma con i 105 chili di benzina concessi dal regolamento.

Le simulazioni indicano un consumo di 104 kg… per cui la sfida è aperta anche su questo fronte. Come aperta sarà la gestione gomma, che lo scorso anno lanciò Vettel verso la vittoria dopo la pole numero 6 (superata oggi) di Hamilton sul circuito di Albert Park.

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