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Analisi: perché Vettel con l'ala aperta non ha passato Verstappen?

La Ferrari di Vettel è risultata solo 2,3 km/h più veloce della Red Bull dell'olandese alla speed trap, pagando un motore poco evoluto e un aumento della resistenza all'avanzamento della Rossa. E Verstappen ha sfidato un Seb, pilota sotto "tutela".

Sebastian Vettel, Ferrari SF70H battles, Max Verstappen, Red Bull Racing

Sebastian Vettel, Ferrari SF70H battles, Max Verstappen, Red Bull Racing

JEP / Motorsport Images

Max Verstappen, Red Bull Racing RB13, Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13, Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13, Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H battles, Max Verstappen, Red Bull Racing
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H battles, Max Verstappen, Red Bull Racing
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Max Verstappen, Red Bull Racing RB13, Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13, Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13, Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Max Verstappen, Red Bull Racing RB13, Sebastian Vettel, Ferrari SF70H

Ci dobbiamo mettere d’accordo su un punto: è cresciuto il motore Renault insieme alla Red Bull RB13, oppure il 6 cilindri turbo della Ferrari non è più quel tuono di fulmine che è sembrato all’inizio della stagione 2017, minacciando anche la supremazia della power unit Mercedes?

Vedere Max Verstappen tenere testa con la RB13 a Sebastian Vettel con la SF70H dotata dell’ala mobile aperta deve far riflettere, tanto più che il pilota tedesco, per evitare di andare alla “rissa” con l’olandese, ha preferito riaccodarsi all’olandese, visto che il giovane di Milton Keynes non si è fatto problemi a mettere il quattro volte campione del mondo dell’erba, dopo essere stato accompagnato nelle vie di fuga da Sebastian all’esterno della Stowe.

A Silverstone è emerso evidente come Vettel debba correre sotto “tutela” dopo la convocazione FIA a Parigi del tedesco a seguito dei fatti di Baku: Verstappen non ha esitato un attimo a “sfidare” Sebastian sapendo che il ferrarista non avrebbe potuto reagire. E il gesto rude di Max potrebbe essere ad esempio anche dagli altri piloti che si troveranno a incrociare le ruote con la Rossa del tedesco.

Ma quello che deve preoccupare di più i tecnici del Reparto Corse è il fatto che i tattici del Cavallino sono stati costretti a giocare la carta dell’undercut per riuscire a mettere il tedesco davanti all’impertinente Max: “Ho dato il massimo per tenermi alle spalle Sebastian – ha spiegato Verstappen – e mi sono divertito. È stato il momento più bello della gara, perché poi ho proseguito da solo con una macchina che si è rivelata migliore di quanto potessi pensare”.

Alla speed trap, infatti, la Red Bull dell'olandese è arrivata ad una velocità massima di 325,1 km/h, mentre la Rossa di Sebastian è passata davanti alla fotocellula a 327,4 km/h, vale a dire solo 2,3 km/h in più della RB13. Se la Ferrari disponeva di una power unit più potente di quella Renault, ha pagato una maggiore resistenza all'avanzamento con un assetto aerodinamico visibilmente più carico. E bisogna correre ai ripari perché anche la monoposto dei "bibitari" non prepari un sorpasso in Ungheria con la macchina rivista e corretta da Adrian Newey.

Sebastian si è lamentato via radio del comportamento di Max (che ha ripreso il vizietto di cambiare traiettoria a staccata già iniziata) ma poi non ha cercato la polemica verbale con l’olandese: "E' stata una gara difficile. Perché i freni hanno preso fuoco in griglia e per questo ho avuto una pessima partenza perché le gomme si sono scaldate troppo e mi sono ritrovato dietro a Verstappen. Ero bloccato. L'ho passato grazie al pit stop e alla fine ho avuto la foratura”.

Il tedesco si è astenuto dal giudicare la manovra del giovane pilota della Red Bull che si è difeso strenuamente per conservare la quarta posizione: "Non sta a me giudicare quanto accaduto con Verstappen nel duello della prima parte di gara". Questa volta Seb non ha aggiunto niente, ma ha lasciato intendere che almeno un richiamo per il ragazzino se lo sarebbe aspettato.

Vettel ha scoperto quanto la difesa della leadership mondiale nella graduatoria piloti sia molto, ma molto dura, visto che la situazione nel mondiale Costruttori è già compromessa. Ma servirà un po’ di… birra in più dalla power unit se la speranza è di sfidare la Mercedes di Lewis Hamilton per tutta la seconda parte della stagione.

 

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