Analisi: Mercedes in forte calo di punti rispetto al 2017, Ferrari e Sauber in crescita
Il team tedesco ha raccolto ben 63 punti in meno rispetto alla passata stagione se si considerano le prime 10 gare del 2017. Ferrari leader sia nel Mondiale Piloti che nel Costruttori. Bene Renault, Saube e Haas, deludono Force India e Williams.
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H, precede Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09
Andrew Hone / Motorsport Images
Il prossimo fine settimana il campionato Mondiale di Formula 1 girerà la boa di metà stagione. Il rientrante Gran Premio di Germania sarà l’undicesima delle ventuno tappe del calendario 2018, e darà il via al girone di ritorno di una stagione ancora ben lontana dall’aver definito le sue gerarchie. Le prime dieci gare hanno disegnato una classifica apertissima per le volate Mondiali, ma offre allo stesso tempo molti spunti di valutazione sul lavoro svolto da team e piloti in questa prima parte di stagione. I numeri radiografano progressi e arretramenti, anche clamorosi, dando una proporzione chiara dei valori in campo. Vediamole nel dettaglio.
Ferrari: avanti su tutti i fronti
Race winner Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Photo by: JEP / LAT Images
Nel bottino di metà stagione ferrarista a spiccare è la prima posizione nella classifica Costruttori. Dodici mesi fa Sebastian Vettel era leader tra i piloti (ma con una sola lunghezza di vantaggio su Hamilton contro le otto attuali) mentre la Ferrari occupava la piazza d’onore nella classifica riservata ai team, a cinquantacinque punti di distanza dalla Mercedes. Un anno dopo il Cavallino è invece leader anche nella classifica costruttori, con venti punti di vantaggio sempre, ovviamente, sulla Mercedes. La mancanza di affidabilità manifestata dal team campione del Mondo ha avuto il suo peso sulla classifica attuale, ma un contributo importante è arrivato anche da un Kimi Raikkonen più redditizio. Nonostante gli incolpevoli stop in Bahrain e Spagna, Kimi vanta diciotto punti in più rispetto al 2017. Il passo avanti della Ferrari è confermato anche dai riscontri arrivati in qualifica, con un 5-4 a favore della Mercedes (ma spesso con margini ridottissimi) che è molto diverso dall’8-2 del 2017.
Mercedes: il -63 è un campanello d’allarme
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09
Photo by: Andrew Hone / LAT Images
Il dato che emerge in modo più evidente è che nelle prime dieci gare della stagione il team campione del Mondo ha conquistato ben sessantatré punti in meno rispetto allo scorso anno. Mentre il punteggio di Hamilton non è lontano da quello di dodici mesi fa (il bilancio di Lewis è in negativo, ma di soli tredici punti), a penalizzare la Mercedes è il bottino di Bottas, che ha lasciato sul campo ben cinquanta lunghezze rispetto al 2017. Sulla classifica del finlandese pesano molto il ritiro di Baku (foratura mentre era in testa a pochi chilometri dalla bandiera a scacchi), la safety car di Shanghai ed il tamponamento subito da Vettel nel Gran Premio di Francia. Nel 2017 Valtteri dopo dieci gare aveva già messo in archivio due vittorie, tre secondi e due terzi posti, mentre nel Mondiale in corso il suo bottino vede solo quattro piazze d’onore. Un girone d’andata decisamente inferiori alle previsioni, quello della Mercedes, ma il potenziale per rifarsi dopo il giro di boa c’è proprio tutto.
Red Bull
Max Verstappen, Red Bull Racing RB14, precede Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB14
Photo by: Sam Bloxham / LAT Images
Udite, udite. La Red Bull al termine della prima metà di stagione ha uno ‘score’ di +25 rispetto al 2017, e chi ha portato questi punti? Max Verstappen. Dopo essere stato ‘processato’ (giustamente) all’indomani del weekend di Monte Carlo, l’olandese ha ingranato una gran marcia, chiudendo la prima metà di campionato con un sorprendente +36 rispetto a dodici mesi fa. Non è ancora un pilota capace di convertire in punti tutte le opportunità, ma intanto i numeri dicono ciò che molti critici non riescono ad ammettere. Paradossalmente è Daniel Ricciardo, che ha all’attivo due vittorie nelle prime dieci gare, a non aver raggiunto i punti del 2017 (-11 la differenza) ma ha mantenuto la stessa posizione, superando Bottas ma venendo a sua volta superato da Raikkonen. Sui verdetti Red Bull pesa l’affidabilità non ideale della power unit Renault, ma anche l’harakiri di Baku. Senza lo scontro tra i due piloti nel GP di Azerbaijan il numero dei ritiri per motivi tecnici sarebbe maggiore rispetto a Ferrari e Mercedes di un solo stop.
Gli altri: chi sale
Charles Leclerc, Sauber C37
Photo by: Manuel Goria / Sutton Images
Renault e McLaren si contendono il ruolo del miglior “passo avanti” al termine della prima metà del 2018. Nel caso del team inglese non era però un’impresa proibitiva, dovendo incrementare il parziale di due soli punti conquistati dopo le prime dieci gare della scorsa stagione. Le due grandi deluse di dodici mesi fa hanno reagito, anche se le aspettative erano comunque ben diverse rispetto a quanto ottenuto. Trend positivo anche per Haas, nonostante i punti lasciati sul campo per tanti e differenti motivi, e Sauber, la cui classifica riflette perfettamente i progressi evidenziati sul campo. Ovviamente con Renault e McLaren sono risaliti anche Fernando Alonso e Nico Hulkenberg, così come Kevin Magnussen, probabilmente la maggior sorpresa del girone d’andata degli ‘altri’.
Gli altri: chi scende
Sergio Perez, Force India VJM11 e Lance Stroll, Williams FW41
Photo by: Manuel Goria / Sutton Images
La McLaren, dopo aver toccato il fondo nel 2017, dà segnali di ripresa. La maglia nera è così passata alla Williams, una staffetta che i numeri confermano fedelmente. Il team di Sir.Franck ha il dieci per cento dei punti conquistati di questi tempi un anno fa, e con scarse prospettive di crescita. Sarà anche rappresentata in pista dalla coppia di piloti più giovane del Mondiale, ma Stroll e Sirotkin possono rimproverarsi ben poco rispetto alle responsabilità del team. In calo anche la Force India, che paga le ristrettezze economiche che non hanno consentito di poter portare aventi il programma tecnico che il team vorrebbe. Esteban Ocon, seppure anch’egli sia in passivo rispetto al 2017, ha almeno invertito le gerarchie interne con Sergio Perez, una magra consolazione ma pur sempre un obiettivo per qualsiasi pilota. In calo anche la classifica della Toro Rosso, che paga principalmente la mancanza di affidabilità della power unit Honda. Quando il motore giapponese decide di funzionare le performance sono anche buone, ma purtroppo per il team di Faenza, non accade proprio spesso.
Mondiale Costruttori - Differenze punteggi 2017-2018
p |
Team |
2018 |
2017 |
Diff |
Pos 17 |
Diff |
1 |
Ferrari |
287 |
275 |
+12 |
2 |
+1 |
2 |
Mercedes |
267 |
330 |
-63 |
1 |
-1 |
3 |
Red Bull Racing-TAG Heuer |
199 |
174 |
+25 |
3 |
- |
4 |
Renault |
70 |
26 |
+44 |
8 |
+4 |
5 |
Haas-Ferrari |
51 |
29 |
+22 |
7 |
+2 |
6 |
Force India-Mercedes |
49 |
95 |
-46 |
4 |
-2 |
7 |
McLaren-Renault |
48 |
2 |
+46 |
10 |
+3 |
8 |
Scuderia Toro Rosso-Honda |
19 |
33 |
-14 |
6 |
-2 |
9 |
Sauber-Ferrari |
16 |
5 |
+11 |
9 |
- |
10 |
Williams-Mercedes |
4 |
41 |
-37 |
5 |
-5 |
Mondiale Piloti - Differenze punteggi 2017-2018
p |
Pilota |
2018 |
2017 |
Diff |
Pos 17 |
Diff |
1 |
Sebastian Vettel |
171 |
177 |
-6 |
1 |
- |
2 |
Lewis Hamilton |
163 |
176 |
-13 |
2 |
- |
3 |
Kimi Räikkönen |
116 |
98 |
+18 |
5 |
+2 |
4 |
Daniel Ricciardo |
106 |
117 |
-11 |
4 |
- |
5 |
Valtteri Bottas |
104 |
154 |
-50 |
3 |
-2 |
6 |
Max Verstappen |
93 |
57 |
+36 |
6 |
- |
7 |
Nico Hülkenberg |
42 |
26 |
+16 |
10 |
+3 |
8 |
Fernando Alonso |
40 |
2 |
+38 |
17 |
+9 |
9 |
Kevin Magnussen |
39 |
11 |
+28 |
14 |
+5 |
10 |
Carlos Sainz Jr. |
28 |
29 |
-1 |
9 |
-1 |
11 |
Esteban Ocon |
25 |
43 |
-18 |
8 |
-3 |
12 |
Sergio Pérez |
24 |
52 |
-28 |
7 |
-5 |
13 |
Pierre Gasly |
18 |
- |
- |
- |
- |
14 |
Charles Leclerc |
13 |
- |
- |
- |
- |
15 |
Romain Grosjean |
12 |
18 |
-6 |
13 |
-2 |
16 |
Stoffel Vandoorne |
8 |
- |
- |
- |
- |
17 |
Lance Stroll |
4 |
18 |
-14 |
12 |
-5 |
18 |
Marcus Ericsson |
3 |
0 |
+3 |
20 |
+2 |
19 |
Brendon Hartley |
1 |
- |
- |
- |
- |
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