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Analisi: l'addio di Santander uno smacco per la F.1 non per la Rossa

La Ferrari saprà monetizzare il cambiamento di sponsor. La perdita grave è per la F.1 che vede uscire il Banco Santander che lascia i GP per la UEFA Champions League di calcio. Forse l'attrattività del Circus è in calo per i costi che impone?

Ferrari SF70H, diffusore

Giorgio Piola

Maurizio Arrivabene, Team Principal Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Sebastian Vettel, Ferrari
Chase Carey, Chairman, Formula One
Zak Brown, Executive Director, McLaren Technology Group, Sean Bratches, Managing Director of Commerc

La Ferrari non avrà problemi a sostituire il Banco Santander, quando alla fine dell’anno scadrà il contratto di sponsorizzazione con la Scuderia. Con un title sponsor come la Philip Morris che non vuole apparire in alcun modo sulle Rosse, è evidente che la posizione che sulla SF70H è stata riservata al marchio spagnolo attiri l’attenzione di molti, specie dopo una stagione 2017 nella quale le monoposto del Cavallino si sono dimostrate le uniche in grado di sfidare le Mercedes campioni del mondo.

L’uscita del Banco Santander, quindi, non provocherà una rimessa economica per la squadra di Maranello: anzi, è molto probabile che la Ferrari, una vera… macchina capace di produrre soldi, riesca a monetizzare la promozione in una posizione di riguardo di un marchio esistente oppure arpioni sul mercato un nuovo investitore.

Ciò che deve far riflettere, invece, è la perdita da parte della Formula 1 di un marchio che ha gravitato nel mondo dei GP per 11 anni (il Banco Santander era entrato nel Circus con la McLaren e poi ha seguito Fernando Alonso nel suo passaggio alla Rossa, restando legato alla Ferrari per 8 anni), preferendo passare ad un altro sport come il calcio.

Sono gli uomini di Liberty Media che dovrebbero preoccuparsi, perché l’uscita del Banco di Santander evidenzia che sta calando l’attrattività della Formula 1 e le azioni che gli americani stanno mettendo in campo sono finalizzate al 2021 quando il mondo dei GP potrebbe cambiare le regole sportive e tecniche prima di firmare un nuovo Patto della Concordia.

Ma dopo il desolante GP di Abu Dhabi, uno dei più brutti dell’era ibrida, sarebbe il caso di arrotolarsi le maniche di camicia per trovare delle soluzioni condivise e condivisibili per aggiustare il tiro il più in fretta il possibile...

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