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Analisi Ferrari: ecco sei punti forti della SF70H per battere Mercedes

Sebastian Vettel vince il GP d'Australia con la SF70H al debutto: andiamo a scoprire quali sono i segreti della Rossa che hanno permesso di mettere in difficoltà le frecce d'argento al via del nuovo regolamento con le gomme larghe.

Ferrari SF70H, lo specchietto

Ferrari SF70H, lo specchietto

Giorgio Piola

La Ferrari tutta italiana stupisce e convince: la SF70H nel Gp d’Australia si è rivelata la macchina di riferimento del Circus, battendo la Mercedes che è parsa vulnerabile come non mai nell’era ibrida.

Le positive indicazioni che erano già emerse nei test di Barcellona sono state confermate da Melbourne con la vittoria di Sebastian Vettel: il tedesco porta a quattro le vittorie con la Rossa, cancellando l’anno horribilis del 2016.

La Ferrari ha saputo sfruttare il cambiamento dello regole per scompaginare i valori pre-costituiti, mettendo in crisi la supremazia delle frecce d’argento parse meno in forma di quanto abbiano fatto vedere in passato e, certamente più debole con Valtteri Bottas al posto del “pensionato” Nico Rosberg.

Lo staff tecnico guidato da Mattia Binotto ha spinto alcune soluzioni al limite del regolamento per entrare nella zona grigia delle norme, laddove l’idea giusta diventa genialità, mentre ha posto un limite alle degenerazioni, come le sospensioni di Red Bull, Mercedes e Force India, che simulavano le sospensioni attive con un efficace sistema idraulico.

La FIA ha messo dei limiti costringendo Red Bull e Force India a tornare ad una soluzione più tradizionale, mentre la Mercedes ha rinunciato alla sospensione 2017, adattando quella più light dello scorso anno. Ciascuna di queste squadre sostiene di non aver patito i cambiamenti, ma statisticamente sono proprio quelle che hanno fatto un passo indietro…

Fatte queste doverose premesse è giusto andare ad analizzare dove la Ferrari ha lavorato per fare un importante salto di qualità.

1 - Non fare il passo più lungo della gamba

 

Ferrari SF70H: la vista dall'alto
Ferrari SF70H: la vista dall'alto mostra che il passo della Rossa non è lungo

Disegno by: Giorgio Piola

 

La SF70H, quando ancora era solo una sigla di progetto 668, aveva fatto discutere perché a Maranello si erano fatti prendere dai dubbi dopo che si erano sparse le anticipazioni sul passo ultra-lungo della Mercedes: Aldo Costa è arrivato ad allungare la W08 di 200 mm, toccando un limite di 3.691 mm.

A Maranello hanno adottato un interasse maggiore del 2016 che era di 3.494 mm, ma significativamente più corto di quello della freccia d’argento, puntando a una grande agilità nei cambi di direzione.

Fin dai primi giri al Montmelò è emerso che la Rossa è la monoposto che è più “gentile” nell’uso delle gomme, segno che il lavoro svolto nei test di sviluppo delle coperture Pirelli 2017 da Sebastian Vettel ha prodotto dei risultati incoraggianti.

2 - La pancia è rivoluzionaria

 

Ferrari SF70H, mirror
Ferrari SF70H: modificati in Australia il supporto dei retrovisori e il deviatore di flusso per migliorare il raffreddamento

Disegno by: Giorgio Piola

L’aspetto più innovativo della Ferrari è la pancia dal disegno rivoluzionario: Simone Resta ha portato fuori dalla fiancata il cono superiore in carbonio che serve a superare il test laterale antintrusione e l’ha inserito nel complesso convogliatore di flusso che, almeno con un “braccio” è attaccato alla fiancata rendendola perfettamente legale. In questo modo la pancia vera e propria inizia più indietro, essendo così meno influenzata dalla scia negativa della ruota anteriore.

 

Ferrari SF70H sidepod inlet
Ferrari SF70H: il cono antintrusione fa parte del convogliatore di flusso che è staccabile dalla pancia

Photo by: Giorgio Piola

La Ferrari, in sostanza, ha ottenuto lo stesso risultato della Mercedes che ha spostato più avanti le ruote anteriori con la sospensione dotata di bracket che esce dal porta mozzo, senza dover allungare il passo anche nel posteriore per ritrovare la distribuzione dei pesi che è definita per regolamento.

Ma la SF70H ha proposto un convogliatore di flusso che riesce a dividere l’aria destinata al raffreddamento della power unit (che viene pescata nella parte alta della pancia) da quella che serve a convogliare i vortici verso il diffusore e fra fondo e ruota posteriore. La combinazione di questi due effetti positivi ha reso la Rossa una macchina “facile” da guidare e sincera negli inserimenti di curva.

3 - Motore 062: il cuore è potente

 

Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H

Photo by: LAT Images

 

Il reparto motori, grazie all’abolizione dei gettoni di sviluppo, con lo 062 ha proposto una power unit totalmente diversa da quella dello scorso anno. È stato ridotta la pressione di sovralimentazione (nel 2016 c’erano picchi di 5,5 bar, ora non si superano i 3,5 bar) per avere una più efficiente ricarica elettrica attraverso la MGU-H.

E’ stata rivista la camera di combustione con un sistema TJI evoluto che ha permesso un aumento di potenza (e anche una crescita dei consumi)grazie al sistema di alimentazione TJI (Turbulent Jet Ignition System) studiato dalla Mahle che utilizza una sorta di cappuccio intorno alla candela creando una camera di pre-combustione che facilita la propagazione di fiamma. Più avanti arriverà anche l’iniettore a doppia ancora che permetterà le multi-iniettate (la prima di pre-combustione, la seconda di normale combustione e la terza utile a raffreddare la camera senza scintilla).

La sensazione è che ci sia stato anche un forte miglioramento energetico del carburante Shell e non ci stupiremmo affatto se anche la Ferrari “bruciasse” l’olio, avendo scoperto la tecnica che ha reso la Petronas pioniera nel massimo sfruttamento della benzina con additivi diluiti nel lubrificante.

4 - S-duct con l’incrocio... magico

 

Ferrari SF70H, presa S-duct e ala anteriore
Ferrari SF70H: ecco la presa dell S-duct che è molto avanzata come sulla Mercedes

Photo by: Giorgio Piola

La Ferrari non ha un anteriore particolarmente stupefacente (il muso con il nasino è meno estremo di quello Mercedes, per esempio), ma ha interpretato l’S-duct in modo innovativo: qual è la particolarità del Cavallino? Che i condotti che pescano l’aria fra i piloni dell’ala anteriore e fanno sfociare il flusso nella parte superiore del telaio, si incrociano all’interno del muso, permettendo di avere una rampa meno ripida che consente un effetto di estrazione più efficiente. L’S-duct serve a ripulire le turbolenze sotto al telaio, per indirizzare flussi con più energia verso il retrotreno.

5 - Sospensione posteriore copiata!

 

Ferrari SF70H, freno posteriore
Ferrari SF70H: la sospensione posteriore con lo schema pull rod e il disco freno di minore diametro

Photo by: Giorgio Piola

È stato mantenuto lo schema pull rod dello scorso anno, copiato dalla Mercedes sulla W08, con i cinematismi fra differenziale e cambio. L’anno scorso fletteva la scatola del cambio che creava dei problemi nei sincronizzatori delle marce. Con una trasmissione più solida il problema è stato risolto, esaltando le doti di una soluzione che favorisce l’aerodinamica, specie ora che c’è un estrattore più grande.

6 - Diffusore con i micro flap

 

Ferrari SF70H, diffusore
Ferrari SF70H: il diffusore con i micro flap ai bordi esterni dell'estrattore

Photo by: Giorgio Piola

 

L'estrattore posteriore è più grande di quello 2016 perché si espande maggiormente in altezza (passa da 125 mm a 175 mm rispetto al piano di riferimento), in larghezza (diventa di 1.050 mm mentre era di 1.000 mm), e il gomito inizia 175 mm prima dell'asse posteriore.

I tecnici del Cavallino rispetto ai test invernali ha modificato il bordo più esterno aggiungendo dei mini flap utili a ripulire la scia e hanno irrobustito le frange della paratia laterale dell'ala posteriore con degli specifici rinforzi metallici che assumono anche una funzione aerodinamica.

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