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Analisi Ferrari: luci e ombre dopo la vittoria di Vettel in Australia

Vettel beffa Hamilton a Melbourne con una SF71H che non è ancora al top. Scopriamo quali sono stati i problemi e come può crescere in attesa del primo pacchetto di novità che arriverà in Cina. Marchionne, intanto, predica la calma.

Il vincitore della gara Sebastian Vettel, Ferrari festeggia sul podio

Foto di: Sutton Motorsport Images

Il vincitore della gara Sebastian Vettel, Ferrari festeggia sul podio con lo champagne
Il vincitore della gara Sebastian Vettel, Ferrari SF71H festeggia
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H
Il vincitore della gara Sebastian Vettel, Ferrari festeggia nel parco chiuso
Gli uomini Ferrari festeggiano nel parco chiuso
Inaki Rueda, stratega Ferrari, Sebastian Vettel, Ferrari e Kimi Raikkonen, Ferrari festeggiano sul podio con i trofei
Il vincitore della gara Sebastian Vettel, Ferrari festeggia sul podio con lo champagne
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1, Sebastian Vettel, Ferrari e Kimi Raikkonen, Ferrari festeggiano sul podio
Sebastian Vettel, Ferrari e Riccardo Adami, ingegnere di pista Ferrari, in griglia
Il vincitore della gara Sebastian Vettel, Ferrari SF71H festeggia con Maurizio Arrivabene, Team Principal Ferrari nel parco chiuso
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Kimi Raikkonen, Ferrari, 3° classificato, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, 2° classificato, e Sebastian Vettel, Ferrari, 1° classificato, festeggiano con lo Champagne sul podio
Sebastian Vettel, Ferrari, 1° classificato, festeggia sul podio con lo Champagne
Il vincitore della gara Sebastian Vettel, Ferrari festeggia nel parco chiuso
Il vincitore della gara Sebastian Vettel, Ferrari SF71H nel parco chiuso
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H, Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
La monoposto di Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H
Il vincitore della gara Sebastian Vettel, Ferrari festeggia nel parco chiuso

La Ferrari ha beffato la Mercedes. Sebastian ha messo la SF71H davanti alla W09 di Lewis anche se la sua Rossa non aveva il passo della freccia d’argento. L’abile strategia con la quale il muretto del Cavallino ha spaiato la tattica dei due piloti ha permesso al tedesco di conquistare la nona vittoria con la Ferrari e il 100esimo podio in carriera, sacrificando ancora una volta Kimi Raikkonen al ruolo del perfetto sparring partner dell’inglese campione del mondo.

A Maranello gioiscono per un successo ottenuto con una monoposto che a Melbourne è parsa oggettivamente inferiore alla Mercedes e, proprio per questo, il gusto è stato anche maggiore.

Toto Wolff si è aggrappato a un bug nei computer della simulazione per spiegare a Hamilton come sia avvenuto il sorpasso del campione del mondo durante la Virtual Safety Car, ma questa volta avrebbe fatto meglio ad ammettere che la Ferrari gliele ha suonate, riscuotendo un credito con la fortuna che l’anno scorso era pesantemente in negativo per le Rosse.

Del resto gli ordini che erano stati impartiti a Hamilton via radio prima della neutralizzazione erano stati chiari “…take it easy” (prendila con calma), segno che il passo dell’inglese poteva essere maggiore e lo invitavano a non sollecitare la meccanica perché quest’anno la power unit deve durare sette GP e, soprattutto, a Melbourne il consumo era un dato da tenere in grande considerazione anche per il motore realizzato a Brixworth.

Il mondiale è partito con un risultato a sorpresa, perché tutti avrebbero scommesso sul successo di Lewis, anche se era parso chiaro che la freccia d’argento in gara non avrebbe avuto quel vantaggio di sei decimi visto in qualifica, frutto del millantato… “party mode”.

La SF71H vince anche se non è ancora a punto come i due piloti la vorrebbero. E Vettel ha fatto una fotografia realistica della situazione…

"E' andata piuttosto bene, abbiamo avuto un po' di fortuna con la safety car, ma mi sono davvero divertito. Speravo di fare una buona partenza, ma non ha funzionato, quindi all'inizio mi sono dovuto accontentare del terzo posto. Poi ho perso un po’ il contatto con Lewis e Kimi, perché nel primo stint ho fatto fatica con le gomme e devo dire che mi sono sentito più a mio agio con le soft nel secondo stint".

“Abbiamo un gran potenziale, ma la macchina non risponde proprio come vorrei, scivola in alcuni punti e non sono molto contento di come entra in curva. Questione di feeling, siamo abituati a guidare sui problemi, ma in piste come questa se hai fiducia puoi fare la differenza e per ora non è ancora così”.

Le parole di Sebastian sono indicative della situazione e la squadra di Maranello dovrà far quadrare i conti fino alla Cina quando farà il suo debutto il primo pacchetto di sviluppo importante sulla SF71H.

Nel frattempo gli aerodinamici dovranno risolvere il rebus della mancanza di bilanciamento della Rossa che cambia il suo comportamento nei diversi punti della pista.

Vettel con le Ultrasoft ha fatto fatica a reggere il passo di Hamilton e anche di Raikkonen: con la mescola più tenera la Rossa mancava d’inserimento nell’anteriore, mostrando un fastidioso sottosterzo che non permetteva al tedesco una buona percorrenza di curva, mentre la trazione in uscita è parsa eccellente.

E così le gomme anteriori tendevano a surriscaldarsi per i frequenti pattinamenti a bassa velocità: l’instabilità del fondo nel posteriore ha imposto l’adozione di un’ala anteriore più scarica, come abbiamo già accennato sabato in sede di analisi dopo le qualifiche, nel tentativo di trovare il miglior bilanciamento possibile.

Evidentemente si è andati troppo dall’altra parte su una pista che richiedeva un carico aerodinamico medio, mettendo in crisi l’anteriore: il successo australe, frutto di un’azzeccata strategia e di un po’ di buona sorte, è servito a caricare il Reparto Corse impegnatissimo a trovare la quadra per il migliore funzionamento della SF71H.

Perché il potenziale della Rossa di quest’anno è indiscutibilmente superiore alla SF70H, ma tutti i tasselli del puzzle non sono ancora andati al loro posto. Ci sono altre due settimane di tempo per capire dove mettere le mani e trovare una soluzione.

Se con la macchina che non è a posto si vince il Gran Premio d’apertura e si piazza la seconda Rossa sul terzo gradino del podio è lecito pensare che la partita iridata possa diventare entusiasmante, quando Enrico Cardile e David Sanchez avranno trovato il bandolo della matassa nei complicati numeri dell’aerodinamica.

Nel frattempo il presidente Marchionne si gode la vittoria all’Albert Park, ma anche il numero uno della Ferrari, come il team principal, Maurizio Arrivabene, ha evitato di lasciarsi andare a considerazioni trionfali, preferendo parole molto misurate…

"Complimenti a Sebastian e Kimi autori entrambi di una grande gara. Naturalmente il cammino è ancora lungo: mancano altri 20 GP e sarebbe sbagliato fare proclami. Sappiamo che dobbiamo lavorare molto, ma il primo passo è andato nella direzione giusta…".

L’anno scorso il capo era solito mettere molto pepe sulla coda del… Cavallino. Ora ha cambiato atteggiamento anche lui, facendo tesoro dell’esperienza vissuta: il “latino” Vettel che il presidente ha sferzato più di una volta nel 2017, ha lasciato il posto a un pilota capace di dare il meglio negli attimi in cui ha fiutato l’aria di una vittoria che sembrava impossibile.

Un miracolo Seb l’ha già fatto con il supporto di una squadra che non ha sbagliato niente. La pressione, una volta tanto, è passata nell’altro box, quello delle frecce d’argento…

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