Iscriviti

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia
Analisi

AlphaTauri: la conferma di Gasly per continuare a progredire

La retrocessione a Faenza del 2019 è servita a Gasly per crescere come pilota e dopo la conferma in AlphaTauri anche nel 2021 il francese è adesso diventato il faro per la scuderia sorella della Red Bull.

Pierre Gasly, AlphaTauri AT01

Pierre Gasly, AlphaTauri AT01

Zak Mauger / Motorsport Images

Motorsport.com contenuti Prime

I migliori contenuti di Motorsport.com Prime, il nostro servizio di sottoscrizione. <a href="https://www.motorsport.com/prime/">Subscribe here</a> per avere accesso a tutti i contenuti.

Lo sfarzoso rebranding della Toro Rosso come AlphaTauri in vista della stagione 2020 di Formula 1 ha rappresentato l'inizio di una nuova era per la squadra.

La scuderia di Faenza non deve più essere considerata semplicemente come un team minore per la Red Bull Racing con il compito principale di fungere da primo passo verso la F1 per i giovani piloti del gigante degli energy drink.

AlphaTauri, adesso, è una squadra "sorella" con un look fresco e aspettative più ambiziose.

Alla sua prima stagione completa dopo il ritorno a Faenza del 2019, Gasly ha ottenuto il risultato più sorprendente del 2020 conquistando la vittoria a  Monza, ma questo successo è stato la ciliegina sulla torta di una serie di performance di altissimo livello che lo hanno reso uno dei più grandi protagonisti del campionato.

Franz Tost ha speso parole di elogio per il francese: “Quest’anno si è visto subito che era un altro Pierre. E’ migliorato molto nel corso della seconda metà della passata stagione, ma nei mesi invernali ha lavorato sodo e quando è iniziato il campionato ha fatto un altro grande passo avanti. Per me è uno dei migliori piloti in griglia”.

Gasly è tornato in Toro Rosso nell’estate del 2019 dopo una metà stagione disastrosa in Red Bull ed il suo apprendistato a Faenza ha richiesto del tempo per fare in modo di lavorare in sintonia con il nuovo team di ingegneri.

Il podio conquistato in Brasile ha dimostrato come Pierre si sentisse a proprio agio con la sua vecchia squadra, ma in vista del 2020 c’era ancora da lavorare.

Pierre Gasly, Toro Rosso STR14. Nel 2019 ha risposto alla retrocessione voluta da Marko con un grande podio in Brasile

Pierre Gasly, Toro Rosso STR14. Nel 2019 ha risposto alla retrocessione voluta da Marko con un grande podio in Brasile

Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Gasly ha evidenziato gli elementi chiave del suo progresso: “La comunicazione è stato un fattore importante. Si è trattato di trovare un compromesso tra quello che chiedevo io e quello che potevano darmi per massimizzare il potenziale della vettura così da capirci al volo”.

“Quando sono arrivato a metà stagione mi sono trovato a lavorare con persone nuove e quindi era fondamentale imparare a conoscersi gara dopo gara. Le cose sono migliorate progressivamente e nel 2020 abbiamo fatto un grande passo avanti”.

Il direttore tecnico dell’AlphaTauri, Jody Eddington, ha attribuito all’atteggiamento di Gasly i meriti per aver consentito al team di tornare alla vittoria lo scorso anno.

“Ha avuto la sua esperienza con la Red Bull, ma quando è tornato  si è messo subito al lavoro. Questo gli fa onore, ma è' anche un merito del team. E' un buon ambiente in confronto a quello di molte squadre”.

“Pierre ha un buon team di ingegneri intorno a sé, ma sta anche migliorando come pilota. Lui dà il 110%, e non si può chiedere di più”.

Gasly ha iniziato bene la stagione col settimo posto in Austria, ma ha vissuto dei weekend difficili in Stiria ed in Ungheria a causa di elementi fuori dal suo controllo dopo essere entrato nel Q3 in entrambi gli appuntamenti.

Al Gran Premio di Gran Bretagna ha combattuto per il settimo posto ed ha portato a casa punti importanti sia in Spagna che in Belgio. Una safety car a metà gara a Spa gli ha negato un possibile arrivo nei primi cinque, ma è riuscito comunque a risalire fino all'ottavo posto. E poi è arrivata Monza.

“Ricordo ogni singolo secondo di quella gara e dei festeggiamenti”, ha detto Gasly. “È qualcosa che non dimenticherò mai”.

Le immagini di Gasly seduto sul podio di Monza sono tra le più suggestive che abbiamo visto in F1 da tempo. Si è trattato di una vera e propria performance da gigante che raramente si è vista negli ultimi anni.

“E' stato qualcosa di incredibile. Quando sono in Italia, nel mio appartamento, nello stesso posto dove ho fatto colazione prima della vittoria, vedo il trofeo. È una sensazione speciale. Ogni mattina prendo il caffè con il trofeo davanti a me e penso che ci sono riuscito”.

Pierre Gasly, AlphaTauri AT01. A Monza il francese ha regalato il secondo successo della storia al team di Faenza

Pierre Gasly, AlphaTauri AT01. A Monza il francese ha regalato il secondo successo della storia al team di Faenza

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

“Non è stato impossibile, anche se siamo un team di centro gruppo. Questo risultato ci deve motivare per cercare di ripetere più spesso prestazioni  come quelle del Brasile o di Monza”.

Non solo il podio del 2019 in Brasile o la vittoria di Monza, però, hanno messo in luce la forza di Gasly. Dopo il successo in Italia, Pierre è riuscito ad ottenere altri risultati brillanti come il sesto posto al Nurburgring, dopo essere scattato dalla dodicesima casella ed aver effettuato una strategia a due soste, o il grandioso quinto posto di Portimao in una gara dove i primi 4 erano fuori portata.

Anche ad Imola il francese avrebbe potuto puntare al podio dopo aver ottenuto il quarto tempo in qualifica se solo una perdita di pressione dell’acqua sulla sua power unit non lo avesse costretto ad un ritiro anticipato.

Il livello di costanza mostrato da Gasly, però, ha sancito il ritorno di Pierre dopo la difficile esperienza in Red Bull.

“Credo di essere migliorato” ha proseguito. “Il mio obiettivo è stato quello di essere più consistente, più regolare, per essere al top sia nella strategia che col degrado degli pneumatici ed essere un pilota più costante nel corso della stagione”.

“Sono molto felice di questa crescita. Siamo riusciti spesso a finire in top 10 e ad entrare con regolarità in Q3. Abbiamo massimizzato le prestazioni della nostra vettura”.

Di sicuro il Gasly visto in AlphaTauri è un pilota diverso da quello cupo della Red Bull ed in questo cambiamento è contribuito certamente la minor pressione della scuderia di Faenza, ma secondo Tost non deve essere sottovalutato il ruolo della monoposto.

“E' un bene che un pilota si senta a casa ed accettato. Tuttavia puoi avere la migliore atmosfera del mondo, ma se l'auto è una merda, semplicemente non ottieni risultati ed allora la gente non è felice e questo andrà ad inficiare l’ottima atmosfera all’interno del team”.

L’AlphaTauri AT01 ha fatto emergere il meglio di Gasly e se si analizzano le difficoltà vissute da Albon con la Red Bull RB16 si può capire come questo discorso regga.

Egginton ha voluto evitare di realizzare una monoposto in grado di garantire il massimo delle prestazioni in una strettissima finestra di utilizzo.

“Abbiamo cercato di ampliare il range di operatività entro il quale far funzionare la vettura per facilitare al massimo il pilota. Ci siamo chiesti su cosa dovessimo lavorare oltre all’aumento della deportanza, quando dovessimo essere flessibili. Gli abbiamo fornito una monoposto in grado di inserirsi molto bene in curva e lui ha subito apprezzato”.

Sarà Gasly il faro della AlphaTauri intorno al quale si svolgerà lo sviluppo della vettura, almeno stando a quanto dichiarato da Franz Tost.

“Il team ascolta il feedback tecnico del pilota ed i progettisti, o gli ingegneri, tengono conto di tutti i feedback  così da adattare la vettura dell'anno prossimo allo stile di guida proprio del pilota. Questo è l’unico modo per rendere l'auto semplicemente più veloce”.

Gasly ha chiuso la stagione con 75 punti, il doppio del suo compagno Kvyat, ma la Red Bull ha preferito non farlo tornare a Milton Keynes preferendo lasciarlo ancora a Faenza per farlo diventare il leader del team.

Yuki Tsunoda, AlphaTauri AT01. Il rookie giapponese potrebbe essere un rivale ostico per Gasly nel 2021

Yuki Tsunoda, AlphaTauri AT01. Il rookie giapponese potrebbe essere un rivale ostico per Gasly nel 2021

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

Nel 2021 il francese avrà come compagno di squadra Yuki Tsuoda e la sfida tra i due si prospetta elettrizzante.

“Hanno grandi ambizioni. Sono davvero felice ed emozionato di essere coinvolto in questo progetto. Sono consapevole che in F1 le cose non cambiano da un anno all'altro, quindi ci vorrà del tempo per realizzare quel tipo di progetto e per essere davvero al top, ma sono felice di assumermi questa responsabilità”.

“Voglio lottare al vertice e voglio spingere la squadra per riuscirci. Ho visto la differenza nel team tra quando sono entrato nel 2017 ed adesso. Ora le cose stanno andando nella giusta direzione e voglio portare la squadra il più in alto possibile”.

Pierre è già riuscito a salire sul gradino più alto del podio e con il francese al timone, un ambiente privo di pressioni ed un approccio alla progettazione della vettura orientato al pilota ci potrebbero essere altri momenti d’oro nel futuro dell’AlphaTauri.

 

 

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Ferrari: Charles Leclerc è positivo al COVID-19
Prossimo Articolo Mercedes: gli esuberi restano tutti a Brackley!

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia