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Alonso: "La Sprint Quali? La F1 decida cosa fare nel 2022"

In occasione di una conferenza stampa organizzata da Alpine con i media italiani il pilota spagnolo ha parlato senza peli sulla lingua di quanto accaduto a Spa, del futuro della Sprint Qualifying e delle incognite che i team dovranno affrontare con il cambio regolamentare del 2022.

Fernando Alonso, Alpine F1 in conferenza stampa

Foto di: FIA Pool

Una vittoria messa in cassaforte al termine di un caotico Gran Premio di Ungheria, novanta punti sin qui conquistati ed il quinto posto nel Costruttori ancora in ballo.

La Alpine è arrivata all'appuntamento del Gran Premio di Monza con questi numeri ed in occasione di una conferenza stampa riservata ai media italiani Fernando Alonso ed Esteban Ocon hanno risposto a tutte le curiosità dei presenti senza nascondersi dietro un dito.

Come sempre lo spagnolo è stato diretto e senza peli sulla lingua nel replicare alle domande incalzanti ed ha affrontato numerosi argomenti di scottante attualità in F1.

Quest'anno la Alpine è riuscita a vincere la sua prima gara. Credi ci sarà la possibilità di ottenere un secondo successo nel 2021?
“In teoria no. La gara in Ungheria è stata particolare a causa dell’incidente in partenza che ha messo fuori dai giochi varie vetture e della scelta di Hamilton di non cambiare le gomme al secondo start. Ci sono state circostanze atipiche che ci hanno permesso di raggiungere un risultato straordinario per noi. Siamo consapevoli che in condizioni normali non sarebbe stato possibile e non puntiamo ad altre vittorie in questa stagione, ma se dovesse capitare un’altra gara folle chissà…”.

Come cambierà lo stile di guida con le monoposto 2022 e le Pirelli da 18’’?
“Cambierà di certo, come avviene per ogni cambio regolamentare. Le vetture saranno un po' diverse da guidare e noi piloti dovremo adattarci per riuscire ad estrarre il massimo. Le gomme, come sempre, saranno un elemento fondamentale”.

“I team che riusciranno a comprendere prima come farle funzionare avranno un vantaggio importante, e questo non accadrà prima delle prime quattro o cinque gare. Nel corso dei test invernali, nonostante tutti i long run, non trovi mai delle vere condizioni di gara. Le vetture saranno meno potenti e più pesanti di circa 50 Kg. All’inizio sarà strano guidare una monoposto di 1 o 2 secondi più lenta. Probabilmente saremo portati a pensare che la monoposto non funzioni a dovere, ma sarà lo stesso per tutti”.

Vorresti la Sprint Qualifying anche il prossimo anno?
“Abbiamo avuto soltanto l’esperienza di Silverstone ed è ancora presto per poter dare una valutazione su questo format. In Inghilterra ha funzionato bene, mentre a Monza sarà più difficile superare e probabilmente la gara del sabato potrebbe essere meno spettacolare. Dopo quest’anno, però, la F1 deve decidere se continuare con il format della Sprint Qualifying e per quante gare”.

“Io sono favorevole a tutti i cambiamenti che danno agli spettatori più azione in pista, ma se non cambiano i rapporti di forza tra i team si rischia di vedere un trenino di vetture al sabato ed uno la domenica. Se le cose dovessero restare così si dovrebbe intervenire nella qualifica del venerdì, introducendo la superpole su un solo giro. In quel caso anche un piccolo errore si pagherebbe caro ed i piloti sarebbero costretti a dare il massimo per rimontare”.

A Monza ci sarà daccapo un problema con le scie in qualifica come visto in passato?
“Questo weekend lo stress della qualifica lo anticiperemo di un giorno. Lo scorso anno è stato imposto un tempo massimo per l’outlap per evitare problemi col traffico. Non so cosa verrà deciso quest’anno, ma mi immagino che verrà ripetuta la stessa regola”.

Avrete novità sulla monoposto per la gara di Monza?
“Non avremo novità tecniche. Lo sviluppo della vettura è ormai fermo da qualche gara perché tutte le risorse sono destinate alla monoposto 2022. L’unico elemento nuovo sarà l’alettone posteriore specifico per Monza. A Spa ne avevamo uno con meno downforce, ma qui ne utilizzeremo uno ancora più estremo”.

A mente fredda che giudizio dai di quanto accaduto a Spa?
“Ovviamente non mi è piaciuto quello che è successo in Belgio. Non abbiamo potuto offrire al pubblico in pista lo spettacolo per il quale erano venuti. Sono stati in attesa delle ore sotto la pioggia e non c’è stata nessuna gara. La Formula 1 non ha ancora un piano B per queste situazioni. Non si poteva correre perché non si vedeva nulla, ma se ci sono queste circostanze devi avere un piano di riserva già pronto e non si deve improvvisare”.

“L’attribuzione di metà punteggio è stata la ciliegina sulla torta. Dare i punti in una gara disputata sotto safety car con impossibilità di superare mi è sembrata una mossa spinta da motivazioni economiche”.

Hai seguito Le Mans? Vorresti tornare?
“L’ho seguita tutta e mi è piaciuta molto. C’erano i miei ex compagni della Toyota e c’era il mio grande amico Kubica che ha vissuto un finale di gara tremendo. Mi piacerebbe disputarla daccapo in futuro, è una gara magica. Ho sempre detto che le gare che mi hanno colpito di più sono Le Mans e la Dakar e spero di correrle nuovamente”.

Credi che tu e Valentino Rossi potrete correre insieme a Le Mans?
“Non avrei problemi, ma bisogna capire quali saranno i rispettivi obiettivi delle nostre carriere. Non so quando vorrà partecipare, ma so che già lo scorso anno ha corso in GT con una Ferrari. Le Mans è una gara da rispettare. Serve una grande preparazione e un ottimo progetto. Se dovessi tornare a correre devo essere certo di avere un pacchetto competitivo”.

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