Alonso: "Il dominio Mercedes non è finito, anzi aumenterà"
Fernando Alonso scopre la McLaren MP4-31 nei test di Barcellona e trova una monoposto che gli ha concesso di effettuare 119 giri senza gravi guai. Lo spagnolo è fiducioso, ma teme che le frecce d'argento saranno ancora imprendibili
Foto di: XPB Images
Riecco Fernando Alonso. Quando lo spagnolo torna in pista (ma forse basta che entri nel paddock) non passa mai inosservato. Quando è riapparso nel box McLaren è sembrato rilassato ed ovviamente in perfetta forma fisica. I 119 giri completati nella sua prima giornata d’attività del 2016, sono stati decisamente un inizio differente rispetto al calvario di dodici mesi fa, quando l’esordio del nuovo progetto McLaren-Honda gettò nel panico i tecnici giapponesi. Un anno dopo è stato tutto diverso.
Fernando, come è stato il ritorno sul tuo posto di lavoro?
“Dopo una lunga sosta, una delle più lunghe che ricordi, è stato bello tornare in pista. Abbiamo completato un notevole numero di giri. Ricordo che lo scorso anno il primo giorno di prove abbiamo percorso solo 7 giri, 25 il secondo, 13 il terzo, e poi siamo andati in Australia per la prima gara. Eravamo già alla quinta o sesta gara ed ancora continuavamo a scoprire cose nuove sul comportamento della monoposto, e il tutto si è tradotto in tanti punti persi durante tutta l’arco del campionato. Risolvere questi problemi è stata la prima priorità della squadra durante il lavoro svolto nei mesi invernali, per evitare di ritrovarci con gli stessi inconvenienti di dodici mesi fa”.
Ti aspettavi un avvio di test così consistente?
“Abbiamo portato in pista nuove soluzioni che sul fronte dell’affidabilità hanno funzionato. Sono orgoglioso del lavoro fatto dalla squadra nel realizzare questa monoposto. Mi è piaciuto questo primo giorno di prove, anche se ovviamente abbiamo ancora bisogno di lavorare sul fronte della performance. La maggior parte del lavoro che abbiamo fatto oggi è stato mirato alla raccolta dei dati aerodinamici ed alla ricerca dell'affidabilità, valutando le temperature di motore, freni ed acqua, tutte cose che non sono entusiasmanti per chi è nell’abitacolo. Da parte mia non vedo l’ora di montare un set di gomme morbide e godermi la pura performance velocistica”.
Hai notato dei miglioramenti nelle prestazioni della power unit?
"Sicuramente, ma credo che questa risposta fosse abbastanza scontata considerando il divario di potenza che abbiamo lamentato lo scorso anno rispetto ai top team. Credo che abbiamo di fatto migliorato tutte le aree della vettura. Sul fronte aerodinamico ci sono componenti molto innovative, così come all’interno della vettura. Forse sono cose che alcuni avversari possono aver già provato in passato, ma per noi tutto è abbastanza nuovo. Abbiamo bisogno di un po’ di tempo per far maturare il progetto nel suo insieme, compresa la ricerca di potenza nella power unit. Per noi il 2015 è stato un anno di apprendistato, ma abbiamo imparato molte cose, ed ora con un design completamente nuovo del pacchetto tecnico, abbiamo bisogno ancora di un po’ di tempo per capire e sfruttare tutte le potenzialità”.
Alcuni rumors sostengono che non terminerai la stagione con la McLaren-Honda…
“Sono assolutamente sorpreso da queste voci. Credo che quando ci sono troppe settimane senza attività in pista, c'è una pericolosa tendenza ad essere ‘creativi’ nelle notizie che si scrivono. Visto che siamo tornati a girare, spero che queste voci cesseranno per un po’”.
Quindi sarai qui per tutta la stagione?
“Certo. Ed anche l'anno prossimo”.
Quando sei tornato in McLaren lo scorso anno avete fissato degli obiettivi ambiziosi. Sei ancora sicuro che siano raggiungibili?
“Onestamente, non so. In Formula 1 non c’è una sfera di cristallo che permette di sapere come si svilupperanno i valori in campo, e sarà così anche dopo le due settimane di test programmate qui a Barcellona. Abbiamo bisogno di aspettare il Gran Premio d’Australia, quando saremo tutti nelle stesse condizioni: gomme supersoft, stessa quantità di carburante e stesse condizioni di pista. Li capiremo di più. Ma per avere delle idee più precise sarà necessario attendere ancora due o tre gare. Tornando alla domanda non sono qui per viaggiare in tutto il mondo e salire in macchina per divertirmi un po’ la domenica pomeriggio. Sono qui per vincere, tutti i ventidue piloti in pista vogliono la stessa cosa, e per me non è diverso”.
Credi che la monoposto 2016 possa permetterti di tornare al successo?
“Vorrei rispondere ‘si’ a questa domanda, ma il dominio della Mercedes credo che non sia ancora finito. Sono molto forti, abbiamo visto che in questi giorni hanno completato un numero notevole di giri che indicano come hanno già le idee chiare. Credo che quando mostreranno tutto il loro potenziale velocistico saranno più forti che in passato, più degli ultimi due anni. Vincere non sarà facile, ma sono orgoglioso del lavoro che ha fatto la mia squadra e degli obiettivi che ha raggiunto negli ultimi due mesi. Penso che per noi l’obiettivo di avere il miglior telaio sia raggiungibile in coincidenza con l’arrivo delle gare europee. Non ci sono soluzioni magiche, ma spero di riuscire a lottare per qualcosa di importante”.
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