Alonso: "GP2 engine? La critica a Honda doveva restare privata"
Il due volte campione del mondo ha affermato di aver forse esagerato nelle critiche alla power unit giapponese, ma ha sottolineato come la frase detta via radio al GP di Suzuka 2015 doveva restare privata.

Il ritorno di Fernando Alonso in McLaren non è andato esattamente come sperato. Lo spagnolo, infatti, si è trovato alle prese con un team in crisi di identità e con una nuova power unit Honda decisamente acerba.
Il due volte campione del mondo ha spesso espresso le proprie frustrazioni via radio per le scarse performance del motore, ed in occasione del GP di Suzuka del 2015, gara di casa per la Honda, è passato alla storia per aver definito la power unit simile ad un “GP2 engine” dopo essere stato sverniciato dalla Sauber di Marcus Ericsson.
In una intervista esclusiva rilasciata a F1 Racing, Alonso è tornato sull’argomento spiegando il perché di quello sfogo: “Era un periodo di frustrazione e forse non avrei dovuto dire quella frase, ma non l’ho pronunciata davanti alle televisioni o in conferenza stampa”.
“Stavo parlando col mio ingegnere ed era una conversazione privata. Non doveva essere resa pubblica, ma il motore proprio non andava”.
Al termine del 2017 il rapporto tra la McLaren e la Honda si è interrotto. Il team di Woking ha deciso di unirsi alla Renault dopo aver concluso al nono, al sesto e nuovamente al nono posto in classifica costruttori nei tre anni di collaborazione con la Casa giapponese.
La Honda nel 2018 è divenuto il fornitore esclusivo della Toro Rosso per poi installare, nel 2019, le proprie power unit anche sulle due Red Bull e conquistare tre successi con Max Verstappen.
Alonso si è detto felice di vedere la Honda tornare alla vittoria, ma ha voluto sottolineare come nel periodo in McLaren qualunque pilota sarebbe stato critico nei confronti delle poche performance del propulsore.
“Nel primo anno, nel corso dei test invernali a Jerez, abbiamo compiuto appena sette giri in quattro giorni. Adesso la Honda riesce a vincere delle gare e ricevo molti messaggi di scherno sul fatto che quello che avevo definito GP2 engine è ora competitivo”.
“Sono contento per loro, ma il motore che avevo sulla mia McLaren non può certamente essere paragonato a quello che ha consentito a Verstappen di vincere in Brasile”.
“Se un top driver avesse dovuto affrontare quello che ho passato io non immagino cosa avrebbe potuto dire. Nel 2015 ho sempre lottato per evitare di essere tagliato fuori in qualifica già dal Q1 ed ho ricevuto un totale di 575 posizioni di penalità”.
“Ho detto quello che pensavo perché ero certo che fosse il vero. In alcuni casi forse mi sono sbagliato, ma non ho fatto nulla di diverso da quello che altri avrebbero fatto”.
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