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Intervista

Alonso: “Avrei potuto vincere 5 o 6 titoli in F1? Sì, è vero”

Fernando Alonso dà ragione a chi crede che avrebbe potuto conquistare tre o quattro titoli in più in Formula 1 e si mostra orgoglioso di essere stato tante volte al vertice.

Fernando Alonso, Ferrari F10

Foto di: LAT Images

In attesa di quello che potrà ottenere in questa seconda tappa in Formula 1 e con la speranza che il regolamento del 2022 cambi l’ordine della griglia, Fernando Alonso appare nella lista dei piloti di maggior successo della storia, con due titoli mondiali vinti.

Tuttavia, non sono pochi coloro che credono che, in altre circostanze, con una fortuna diversa e con decisioni differenti, questa cifra sarebbe potuta essere sicuramente superiore a due. In un’intervista con EFE, all’asturiano è stato chiesto cosa risponderebbe a coloro che credono che avrebbe potuto avere cinque o sei titoli in Formula 1. La risposta è stata immediata: “Beh, risponderei che è vero. È vero. Siamo stati sul punto di vincerlo per due volte; a tre punti un’altra volta...sono stato campione due volte, vicecampione quattro, e in tre di queste volte per meno di tre o quattro punti”.

Nel 2007, Fernando Alonso ha chiuso terzo, ma a pari punti con il secondo, Lewis Hamilton, e ad un solo punto dall’allora campione del mondo Kimi Raikkonen. Poi, nel 2010, è rimasto a quattro punti da Sebastian Vettel e nel 2012 a sole tre lunghezze dal tedesco. Dunque, ha perso il titolo per un solo punto in una stagione ed è stato tre volte vicecampione del mondo, non quattro. Ma, al di là dei dati concreti, sicuramente avrebbe potuto conquistare qualche titolo in più.

“Oltre ad essere stato due volte campione del mondo, penso che abbiamo lottato per il mondiale fino all’ultima gara per cinque o sei anni. E in quelle ultime gare, forse al giro 20 o al 40 o al 50 eravamo leader virtuali del campionato. Sono orgoglioso del fatto che ho vinto non perché avessi una macchina dominante, per alcune circostanze o per fortuna. Penso sempre che siamo un team e un pilota forti, in ogni circostanza, che non ci diamo per vinti e che lottiamo per essere sempre al vertice”.

A fine anno, specialmente quando i conti si fanno maggiormente, pensare a dove è potuto sfuggire un titolo o cosa si sarebbe potuto fare di diverso per essere campione diventa una grande tentazione. Alonso, con un ragionamento molto maturo, preferisce non pensarci troppo: “Un mondiale ha sempre momenti di alti e bassi. Quello del 2007 è stato perso per un punto e quel punto è stato in molti posti, ma non ci penso troppo”.

Inoltre, lo spagnolo ha fatto un esercizio di grande onestà ricordando episodio in cui anche altri rivali hanno perso punti chiave: “Se guardi il passato, puoi anche pensare che a volte ho avuto fortuna nei mondiali che ho vinto. Raikkonen ha rotto il motore in due o tre gare in cui era leader, nel 2005. Nel 2006 Michael ha rotto il motore a Suzuka alla penultima gara. Quindi, se cominci a fare il conto, guardi sia quello che non hai vinto sia quello che invece hai vinto. Forse avresti vinto più di quello che invece non hai vinto, ma allora è meglio prendere tutto ciò che ti arriva e godertelo”.

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