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Alonso al limite o oltre: due pesi e due misure dei commissari sportivi?

Ad Austin Alonso ha infilzato Massa con un attacco che è costato una foratura al brasiliano. Il paddock si è diviso sostenendo che Rosberg in Germania è stato punito per molto meno. Serve un chiarimento su cosa di può fare oppure no.

Fernando Alonso, McLaren MP4-31

Fernando Alonso, McLaren MP4-31

McLaren

Fernando Alonso, McLaren MP4-31
Fernando Alonso, McLaren MP4-31
Fernando Alonso, McLaren MP4-31
Fernando Alonso, McLaren MP4-31
Felipe Massa, Williams FW38
Carlos Sainz Jr., Scuderia Toro Rosso STR11, Felipe Massa, Williams FW38

Dopo qualche gara di apparente tranquillità, è tornato sotto i riflettori il problema dei “due pesi e due misure” da parte del Collegio dei Commissari sportivi. Gli ultimi giri del Gran Premio di Austin sono stati animati dalla grintosa rimonta di Fernando Alonso, che ha superato Felipe Massa con un sorpasso molto al limite. Troppo per Massa, ma non solo per il brasiliano...

“Se quel sorpasso lo avesse fatto Verstappen sarebbe stato messo in croce”, ha commentato qualche addetto ai lavori. Una valutazione che trova riscontro nelle polemiche seguite alla difesa della piazza d’onore (su Hamilton) nel Gran Premio di Suzuka.

Alonso è finito sotto investigazione, ma tutto si è concluso con un “no further action”, ovvero tutto a posto. Eppure la manovra di Alonso alla curva 15 su Massa è stata ben più aggressiva di quella che costò una penalità di cinque secondi a Rosberg nel Gran Premio di Germania, quando chiuse Verstappen alla curva 6 arrivando lungo in franata.

Nella gara di Austin Alonso non si è limitato ad arrivare lungo, ma ha colpito la monoposto di Massa, finendo anche fuori pista. E il limite del tracciato è finito anche nel sorpasso a Sainz, avvenuto il giro successivo alla curva 12, dove lo spagnolo ha usato la via di fuga per superare la Toro Rosso.

“Fernando si è buttato in curva colpendo la mia monoposto – ha commentato Massa - e mi ha inoltre causato una foratura. Ha compromesso la mia possibilità di lottare per la quinta posizione”.

Il brasiliano ha ragione, almeno se consideriamo in vigore le regole che abbiamo visto applicare nel corso della stagione. Non è un processo ad Alonso, ma è auspicabile capire cosa si può e cosa non si può fare quando c’è un corpo a corpo in pista. Soprattutto per mettere a tacere chi crede che ci sono manovre concesse ad alcuni piloti e meno ad altri...

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