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Allarme GP d'Italia: il Parlamento si è ingorgato nella Legge di Bilancio!

Un emendamento doveva tenere l'ACI al di fuori degli Enti soggetti alla Legge Madia: al momento della votazione le carte sono sparite e così chi detiene i diritti del GP ha le mani legate e la F.1 a Monza torna a essere a rischio...

Pitlane astmosphere

Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images

The Italian Air Force Aerobatic display team
Angelo Sticchi Damiani, President of the ACI
Grid Girl
The drivers for the national anthem
Monza atmosphere
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H, Esteban Ocon, Sahara Force India VJM10

La storia è incredibile. Ma è lo spaccato di quella che è oggi l'Italia. Un emendamento della Legge di Bilancio non passato nell'ultima notte di votazioni sta gettando lunghe ombre sul GP d’Italia 2018.

Il fatto è che non c’era in ballo il solito teatrino fra la maggioranza e l'opposizione, perché, almeno a parole, erano tutti d’accordo. Eppure l’atteso provvedimento che metteva al sicuro l’acquisizione dell’Autodromo di Monza da parte dell’ACI non è venuto fuori.

Come mai? Può sembrare paradossale, ma nella notte si sono banalmente perse le carte, fra centinaia di faldoni che erano impilati uno in fila all'altro, secondo la sequenza delle votazioni in aula.

Erano tutti d'accordo, nessuno ha commesso un errore, ma l'emendamento non è stata votato: il risultato è che l'ACI potrebbe finire sotto le grinfie dell’Antitrust, dal momento che l’atto che lo avrebbe escluso dalle norme della Legge Madia (che regola gli Enti a partecipazione pubblica) non è stato approvato solo per questioni procedurali.

Sulle colonne del Corriere dello Sport, il presidente Angelo Sticchi Damiani ha lanciato il suo allarme:
“L’Aci soffre di una legge sulle società partecipate che mal si adatta a un ente pubblico con base associativa non economica. Ci ritroviamo in una rete che è stata immaginata per altri. Ci tengo anche a dire che si tratta di un provvedimento giusto, ma che a noi crea vincoli che non sono stati superati dalla Legge di Stabilità, come ci aspettavamo: oggi la nostra azione è ingessata dal punto di vista procedurale e ci mette in profonda crisi, al punto da comportare rischi sulla permanenza della Formula 1 a Monza già dal 2018! Perché se non si troverà il modo di uscire da questa impasse l’ACI non potrà mantenere gli impegni presi con il Parlamento e il Paese per mantenere la F.1 in Italia”.

Qual è il dato di fatto? Che l’Antitrus potrebbe bocciare l’acquisizione dell’Autodromo da parte dell’ACI e il contratto triennale che espone l’ente presieduto da Sticchi Damiani a un debito annuo di 15-18 milioni di euro, sarebbe nullo.

L’ACI Italia si è esposto in un’operazione difficile e perigliosa che deve essere ancora completata nei suoi passaggi: la questione è molto aggrovigliata e complessa, ma proprio per questo deve essere dipanata una volta per tutte, se non si vuole che i 200 mila spettatori del GP d'Italia 2017 restino solo un bel ricordo...

Ora ci vorrà un decreto legge del Governo per sbloccare una situazione davvero kafkiana...

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