All'asta la Benetton B191B di Michael Schumacher
Tra un mese a Montecarlo, sarà battuta all'asta la monoposto progettata da John Barnard, guidata da Piquet e Brundle, con la quale l'asso tedesco conquistò il primo podio in carriera.
Benetton-Ford B191/191B
Bonhams
Una monoposto, tre icone della F.1. Questa è la storia della Benetton 191/191B numero di telaio B191B-06 che, a cavallo tra il 1991 e il 1992, è stata guidata da Nelson Piquet e Martin Brundle. E con la quale Michael Schumacher centrò il primo podio in carriera, nel GP del Messico del 1992. Un bel carico di storia, che andrà all'incanto il 12 maggio a Monte Carlo al "Le grandes Marques à Monaco" dalla casa d'aste Bonhams.
La vettura, progettata da John Barnard, è in condizioni perfette, addirittura pronto pista, perché fa parte di quei rari casi in cui una Formula 1 viene venduta completa di motore, il Ford HB V8.
E' stato Nelson Piquet il primo dei tre a salirci a bordo, nel GP d'Ungheria del 1991. Partì dall'undicesimo posto dalla griglia, ma in gara fu costretto al ritiro a causa della rottura del cambio. Poi, il brasiliano risalì sul telaio "06" in altre occasioni (Portogallo, Spagna, Giappone) fino al suo ritiro dalla F.1. Esatto, fu proprio questa l'ultima macchina guidata dal tre volte campione del mondo, in Australia dove, sotto una pioggia torrenziale, diede prova per l'ultima volta delle sue abilità di pilota.
Nella stagione successiva, la macchina fu aggiornata nella versione "B" e affidata a Martin Brundle, per poi essere data a un giovane driver esordiente di belle speranze: Michael Schumacher. E il 22 marzo del 1992, il 7 volte campione del mondo mostrò a tutti il suo talento. Al GP del Messico conquistò il primo podio in carriera, chiudendo terzo alle spalle di Mansell e Patrese. Con la stessa vettura, il tedesco si ripeterà in Brasile, ancora terzo, ancora alle spalle della coppia Williams.
La macchina va all'asta con la livrea e le specifiche tecniche con le quali corse a Interlagos. La casa d'aste la stima tra i 220.000 e i 280.000 euro, nemmeno troppo se si pensa al suo pedigree. Ed ecco che sale la voglia di fare una follia...
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