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Alfa Romeo: Wester era presente alla riunione dei motoristi di F.1

La Casa del Biscione si è seduta al tavolo indetto dalla FIA per discutere dei motori di F.1 dopo il 2020 insieme ai quattro Costruttori attuali e a Domenicali in rappresentanza del Gruppo VW. Oltre ai manager d'erano dei tecnici del prodotto. Perché...

Alfa Romeo logo

Foto di: Giovanni Pagani

Alfa Romeo P3
Scuderia Ferrari, Alfa Romeo
Hans-Joachim Stuck, Brabham Alfa Romeo
Niki Lauda, Brabham BT48 Alfa Romeo
Alfa Romeo, concept della livrea

Anche l’Alfa Romeo si è seduta al tavolo dei motoristi nell’incontro che la FIA ha promosso oggi a Parigi per discutere dei propulsori di Formula 1 del futuro. Heinz Harald Wester è stato incaricato da Sergio Marchionne di rappresentare il marchio del Biscione al tavolo al quale erano già seduti Mercedes, Ferrari, Renault e Honda insieme a Stefano Domenicali in rappresentanza del Gruppo VW.

La notizia è importante per due ragioni: primo, il fatto che il Quadrifoglio si sieda al tavolo dei Costruttori significa che in prospettiva quelli che sembravano solo degli annunci del presidente della Ferrari, si potrebbero trasformare in realtà, contraddicendo chi non ha mai creduto al ritorno dell’Alfa Romeo in Formula 1.

La riunione in Place de la Concorde è stata convocata dalla Federazione Internazionale che ha voluto a un tavolo conoscitivo i motoristi interessati alla Formula 1 nel periodo che farà seguito al 2020, quando scadrà l’attuale regolamentazione sulle power unit.

Oltre ai manager, le Case sono state invitate a partecipare all’incontro anche con un tecnico del prodotto: è qui che sta la seconda notizia importante, oltre alla volontà dell’Alfa Romeo di rimettere un piede nel Circus.

L’orientamento tecnico, infatti, non è quello di abiurare l’ibrido, ma di reinterpretare il concetto in modo innovativo, perché dalle monoposto della massima Formula possano arrivare utili soluzioni allo sviluppo delle vetture per la grande produzione di serie. E diventa evidente, quindi, che anche l’Alfa Romeo si orienterà alla propulsione ibrida, introducendo questa tecnologia nella sua gamma che oggi, invece, non la prevede.

Il budget che viene investito per la progettazione di un motore di Formula 1, quindi, potrebbe essere finanziato, almeno in parte, dall’area ricerca e sviluppo delle singole Case e non sarebbe, quindi, a fondo perduto. Questa riunione potrebbe essere stata provvidenziale per cercare di tenere nel mondo dei GP la Honda, dopo le brutte figure che la Casa giapponese ha rimediato nella fornitura esclusiva delle power unit alla McLaren.

L’intenzione comune sarebbe di trovare una semplificazione tecnica dell’ibrido che permetta anche un adeguato risparmio di costi, ma lasciando dei contenuti innovativi che possano incrementare l’efficienza delle future power unit. Chi pensava che ci potrà essere essere un ritorno dei motori aspirati tout court dovrà ricredersi, ma in questo caso è chiedersi come mai la Toyota che è stata il primo Costruttore a credere nell’ibrido non si sia ancora seduta al tavolo delle trattative, tanto più che la presenza nel mondiale Endurance è stata confermata fino al 2019. Prepariamoci a cambiamenti importanti…

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