Alesi: "Il miglior modo di dire addio alla Ferrari"
Il test di ieri a Fiorano sulla SF71H, a 30 anni dal debutto in Rosso di papà Jean, è stato anche il saluto alla Ferrari del francese, che ora si dedicherà ad un programma di gare in Asia. Prima uscita anche per Armstrong, ma ad impressionare è stato Shwartzman.
E' stato un debutto, ma anche un addio. Ieri Giuliano Alesi è salito su una Ferrari di Formula 1 a 30 anni da quando suo padre Jean è stato pilota del Cavallino per la prima volta. Il 22enne francese ha guidato una SF71H in un test organizzato dalla FDA a Fiorano, portando sul musetto lo stesso numero 28 di papà Jean. Una grande emozione, che gli ha permesso di chiudere in bellezza la sua avventura in Rosso, visto che ora lo attende un futuro in Asia.
"Vorrei ringraziare la Ferrari e la FDA per questa fantastica opportunità. Essere in grado di entrare nell'abitacolo della SF71H è stato incredibilmente emozionante, così come lo è stato guidare l'auto in pista con mio padre che mi guardava con il suo stesso numero di gara", ha detto Alesi.
"In termini di maneggevolezza, la vettura non è troppo difficile da guidare, ma la potenza è stata sorprendente e sembra non finire mai. Anche l'immediatezza e l'efficienza della frenata sono impressionanti. Questo test è stato il miglior modo possibile per me di dire addio alla Ferrari. Ora una nuova avventura mi aspetta in Asia e non vedo l'ora che inizi", ha aggiunto.
Marcus Armstrong, Ferrari SF71H
Photo by: Federico Basile / Motorsport Images
Dopo il francese, è stata la volta di Marcus Armstrong. Anche per il neozelandese si trattava del debutto assoluto al volante di una monoposto di Formula 1, che è diventato il secondo pilota della sua nazione a guidare una vettura del Cavallino dopo Chris Amon. Anche per lui è stata un'esperienza da ricordare.
"Ovviamente questo era un giorno speciale della mia vita ed è andato esattamente come mi sarei aspettato. Questo non significa che mi sia divertito di meno! Essere al volante di una macchina di Formula 1 per la prima volta è sempre qualcosa di magico e quando la macchina è una Ferrari, allora è davvero indimenticabile", ha detto Armstrong.
"La gente dice sempre che la frenata è l'aspetto più impressionante e questo è stato il caso, ma anche la deportanza aerodinamica, la velocità nelle curve, lo sterzo, la potenza e i perfetti cambi di marcia sono tutti su un altro pianeta rispetto alle altre categorie di corse".
"Vorrei ringraziare la Ferrari e la FDA per aver reso possibile questo giorno e non vedo l'ora di saltare di nuovo su una macchina di Formula 1 in futuro".
Ultimo, ma non per importanza, è salito in macchina Robert Shwartzman. E bisogna dire che il pilota russo è quello che ha stupito di più, anche perché per lui non si trattava del debutto assoluto, visto che aveva già avuto modo di guidare la SF1000 in occasione degli Young Driver Test di Abu Dhabi. Le sue prestazioni però sono state decisamente interessanti.
"Guidare una Ferrari di Formula 1 è sempre un privilegio e devo ammettere che stavo cominciando a sentire la mancanza di quella sensazione: insieme alla squadra, abbiamo lavorato su un programma volto a migliorare la mia capacità di fornire feedback agli ingegneri e spero di aver fatto un buon lavoro nel fare ciò che mi è stato chiesto", ha detto Shwartzman.
"Per quanto mi riguarda, questo è stato il miglior modo possibile per tornare a guidare nel nuovo anno. Mi sono subito sentito a mio agio in macchina e con la squadra, visto che non è passato nemmeno un mese dall'ultima volta e la sensazione è stata buona per tutti i giri che ho fatto".
"Ora è il momento di concentrarmi sul campionato di Formula 2 con il team Prema, ma spero di avere un'altra opportunità di sedermi di nuovo su una Ferrari il più presto possibile", ha concluso.
Robert Shwartzman, Ferrari SF71H
Photo by: Federico Basile / Motorsport Images
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