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Come la Extreme E ha superato le aspettative alla prima uscita

Magari non è stato un finale esplosivo come la prima gara di Formula E del 2014, ma il salto nel buio fatto dalla Extreme E sembra aver dato i suoi frutti, offrendo uno spettacolo diverso da qualsiasi altro.

Molly Taylor, Johan Kristoffersson, Rosberg X Racing

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

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Nel bellissimo deserto di AlUla, in Arabia Saudita, lo scorso fine settimana abbiamo visto il primo round della serie che ha pienamente incarnato i criteri di Oscar Wilde su ciò che è buono e cattivo nella vita. La formazione di piloti scelti da Nico Rosberg - Johan Kristoffersson e Molly Taylor - ha ottenuto una storica vittoria tra le dune e i social media si sono scatenati durante la finale.

Il co-fondatore della serie, Alejandro Agag, ha sempre avuto a cuore lo spettacolo. Gli accordi per i diritti TV sono stati venduti al prezzo minimo in modo da avere più seguito possibile per la sua ultima trovata elettrica. Lo spagnolo è stato in sala stampa per guardare la gara Shoot-Out, sedendosi accanto a Motorsport.com. Pochi istanti prima che il SUV della Chip Ganassi Racing condotto da Kyle LeDuc centrasse quello della Abt Cupra affidato a Claudia Hurtgen, Agag diceva al regista di riprendere il tutto nella maniera migliore, mentre gli Odyssey 21 E-SUV scomparivano nella polvere.

Oltre alla visibilità, ci sono stati molti problemi durante tutto il fine settimana. Una marea di noie sull'affidabilità che Spark Racing Technology dovrà risolvere, viste le numerose lamentele dei piloti lungo il percorso di 5,48 miglia che serpeggiava tra le pareti delle gole di arenaria. In particolare, c'erano recriminazioni sull'escursione della sospensione posteriore, che spesso proiettava in aria le vetture, con le battaglia che spesso finivano alla curva 1.

Comunque, quei 20" in cui Kristoffersson ha lottato contro Sebastien Loeb e Timmy Hansen sono stati uno spettacolo, ossia ciò che Agag voleva, anche se forse non proprio quell' "oro del motorsport" che ha dichiarato. Momenti che saranno ugualmente ricordati e che dànno grande successo alla XE già in partenza.

Rispetto alla prima ricognizione svolta a gennaio 2019, la sabbia era molto diversa nel weekend. Allora era umida e sedimentata, mentre ora era asciutta e le auto che attraversavano il fondo desertico, sollevavano nuvoloni che negavano la visibilità a chi seguiva. Questo ha spinto a cambiare il format di gara in favore di prove a tempo per una sola auto al sabato. Il giorno successivo, le griglie sono state limitate a tre, anziché per quattro e cinque concorrenti, nel tentativo di aumentare la sicurezza.

Inizialmente questo ha raccolto critiche per una mancanza di lungimiranza. Ma tutte le lamentele sono presto cadute nell'oblio quando il fine settimana ha preso il volo. Se una macchina poteva sembrare già spettacolare di suo passando da sola sulla pista, dopo qualche eccone tre ruota a ruota a combattere fino alla finale.

Extreme E Desert X-Prix final 2021

Extreme E Desert X-Prix final 2021

Photo by: Colin McMaster / Motorsport Images

Coloro che non sono passati alla finale hanno potuto beneficiare della votazione popolare 'GridPlay' per decidere le posizioni di partenza dell'ultimo round. La Andretti United ha quindi avuto l'onore di scattare dalla pole sul lato sinistro, appoggiati da JBXE e Acciona Sainz.

Hansen ha detto che lui e la compagna di squadra Catie Munnings si sono guadagnati il supporto dei rivali perché sfavoriti rispetto alla X44 di Lewis Hamilton e ai vincitori della semifinale, il team Rosberg X Racing. Il campione del mondo di Rallycross 2019 ha detto di dover offrire ora parecchie birre alle altre squadre, con il co-proprietario del team e boss della McLaren Racing, Zak Brown, che ha detto "farò sconti sulle nostre macchine!"

Il sole ha scaldato il Medio Oriente con temperature superiori a 30°C, dunque le batterie di Williams Advanced Engineering e gli inverter Spark ne hanno risentito. La potenza massima di 400kW delle auto - equivalente a 550CV - è stata così ridotta a 225kW (300CV) e quando Hansen si è presentato al via della finale con Loeb e Kristoffersson, si è immediatamente spostato all'esterno utilizzato la spinta aggiuntiva denominata 'hyperdrive', prendendo velocità per 4".

Questo ha dato ad Hansen un vantaggio iniziale, che però si è tramutato nella celebre frase alla 'The Fast and the Furious, ovvero 'troppo presto junior'.

Kristoffersson si è velocemente fatto largo nella mischia appaiato a Loeb, costringendo il nove volte campione del mondo rally a portare il suo SUV X44-Prodrive fuori traiettoria cercando aria pulita. In questo modo, anche Kristoffersson ha rallentato virando sull'estrema sinistra.

Lo svedese ha provato a girare in anticipo alla prima curva in modo da essere poi dritto nell'accelerazione, nella quale ha premuto il pulsante dell' 'hyperdrive' prendendo il comando delle operazioni e allungando inesorabilmente sui rivali.

Lo svedese ha chiuso il primo giro in 4'51" e mezzo minuto su Hansen, mentre Loeb è incappato in un guasto al servosterzo che lo ha rallentato ulteriormente. Kristoffersson ha imboccato la zona del cambio pilota a 30km/h utilizzando la guida manuale, dopo che un errore del software gli aveva disinserito il limitatore dei box durante le qualifiche, beccandosi 60" di penalità.

Molly Taylor, Johan Kristoffersson, Rosberg X Racing driver switch

Molly Taylor, Johan Kristoffersson, Rosberg X Racing driver switch

Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images

La grandissima prova di Kristoffersson ha quindi dato modo a Molly Taylor di prendersela comoda per tutto il fine settimana, pensando solamente a gestire l'auto.

"Stavo guidando a velocità di ricognizione, prendendomela molto, molto comoda. Ma con un percorso così sconnesso, sei sempre in movimento e non puoi stare troppo tranquillo. Ho certato di tenere un margine di controllo", ha detto a Motorsport.com.

"Quando hai 30 secondi di vantaggio, non ha senso cercare di fare un tempo sul giro perché non guadagni letteralmente nulla. Dopo tutto l'incredibile lavoro di Johan, avevo bisogno di fare il mio lavoro e non necessariamente cercare di uscire e dimostrare quanto potevo essere veloce. A quel punto, devi fare il lavoro per la squadra. Questo era l'obiettivo".

Come risultato, la Taylor ha regalato 11" alla Munnings, che però al traguardo ne aveva 24 di ritardo. Nico Rosberg ha fatto i complimenti ai suoi piloti: "La performance di Johan è stata davvero sorprendente e sono orgoglioso di loro. Da un lato era stressante vedere da fuori, però è stato bello godersi l'incredibile azione in pista".

"Sono grato a Molly per aver guidato in modo così fantastico per tutto il weekend. Non ha commesso alcun errore e sono felice che abbia accettato di unirsi alla nostra squadra".

L'esultanza del campione del mondo di Formula 1 del 2016 si è affievolita solo quando gli è stato chiesto, col sorriso sulle labbra, se avesse già mandato un messaggio ad Hamilton per vantarsi del risultato. La risposta è stata un secco "No".

La Munnings avrà sicuramente guadagnato molti fan grazie al ruolo di protagonista nelle qualifiche, quando ha realizzato un ottimo tempo nonostante la foratura alla posteriore destra. Dietro di lei si classifica Cristina Gutierrez, che a fatica ha portato il SUV della X44 fino al traguardo, ma ad 1'38" da quello della RXR, in un fine settimana frustrante che ha visto Loeb commettere il solo errore di perdere la traiettoria su una duna, pagando 6" al traguardo.

Nico Rosberg, founder and CEO, Rosberg X Racing and Molly Taylor, Johan Kristoffersson, Rosberg X Racing

Nico Rosberg, founder and CEO, Rosberg X Racing and Molly Taylor, Johan Kristoffersson, Rosberg X Racing

Photo by: Charly Lopez / Motorsport Images

Sainz e Laia Sanz tornano a casa con un buon quarto posto, eliminati già domenica mattina per mano di RXR e X44. Il pilota della Acciona a Motorsport.com ha mostrato i danni riportati dal suo mezzo nella semifinale, colpito da Loeb al via. Il bi-campione del mondo rally ha disegnato sulla sabbia tutti i particolari dell'episodio, nel quale ha accusato anche mancanza di visibilità, con gli organizzatori che hanno rivisto più volte quanto accaduto.

"Voglio essere positivo e me lo ripeto sempre - ha detto Sainz a Motorsport.com - Non è il momento di criticare, ma di aiutare a crescere il campionato, imparando a capire qual è l'opzione migliore". A suo parere, i vertici hanno la volontà di ascoltare, più che mettere effettivamente in pratica quanto imparato. Staremo a vedere.

Intanto Jenson Button e Mikaela Ahlin-Kottulinsky sono andati anche bene considerando i pochissimi test fuori strada effettuati, visto che l'auto alla JBXE è arrivata solamente il martedì prima dell'evento. Il team britannico ha concluso con il sesto posto, alle spalle della Hispano Suiza, alle prese coi problemi di Oliver Bennett e Christine Giampaoli Zonca. Anche la Ahlin-Kottulinsky ha avuto lo stesso guaio al limitatore nei box come la RXR, costato una penalità di tre minuti in qualifica. Altre noie a motore ed inverter hanno poi costretto il team di Button a sostituire tutto il pacchetto e a correre con una potenza ridotta dell'8% al sabato.

La Chip Ganassi Racing non ha invece rispettato le promesse a causa di due incidenti di LeDuc, il secondo avvenuto in discesa centrando in pieno la Hurtgen, che stava procedendo con cautela visto che si trovava nel punto del capottamento multiplo avvenuto al sabato. LeDuc avrebbe potuto lottare per il settimo posto, ma non ha saputo fare di meglio. La Hurtgen invece torna a casa con l'amaro in bocca per la Abt Cupra.

Sara Price, Kyle Leduc, Chip Ganassi Racing

Sara Price, Kyle Leduc, Chip Ganassi Racing

Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images

Non è andata meglio alla Veloce Racing. Jamie Chadwick è arrivata con 10 giorni di anticipo, stando 72 ore in quarantena in albergo, per completare solamente un giro nello shakedown, prima che il suo co-pilota Stephane Sarrazin incappasse in un capottamento centrando un arbusto. L'antenna della radio è esplosa nell'abitacolo, che il direttore tecnico del campionato - Renato Moscati (al momento della scrittura di questo pezzo intento a russare accanto a Motorsport.com durante il trasferimento all'aeroporto) - ha ritenuto non idoneo nel proseguire il weekend.

Diciamo che non c'è stato un botto clamoroso come quello tra Nick Heidfeld e Nicolas Prost nell'E-Prix di Pechino del 2014, ma come spettacolo la Extreme E ha avuto un buon inizio.

Alla domanda di Motorsport.com su come si sia sentito nelle ore successive al primo round di XE rispetto alla Formula E, Agag ha risposto così.

"Mi sento quasi uguale, ho la stessa sensazione che avevo a Pechino. Il primo fine settimana penso avrà un'enorme impatto sull'evoluzione del campionato. E' andato al di là delle più rosee aspettative, il miglior fine settimana che io potessi immaginare. Se si fosse dovuto scrivere un copione per il weekend perfetto, non ne avrei trovato uno migliore di quello che è accaduto qui negli ultimi due giorni. Siamo orgogliosi del nostro nome".

E si può dire che non ha proferito parole lontane dalla realtaà, per cui, caro Alejandro, appena lascia l'Arabia fatti una bella birra. Te la sei guadagnata.

Laia Sanz, Carlos Sainz, Sainz XE Team, and Molly Taylor, Johan Kristoffersson, Rosberg X Racing

Laia Sanz, Carlos Sainz, Sainz XE Team, and Molly Taylor, Johan Kristoffersson, Rosberg X Racing

Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images

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