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eSport: insulto razzista, NASCAR e Ganassi sospendono Larson

Durante la gara di iRacing svoltasi domenica sera, il 27enne californiano si è fatto scappare "negro", che negli Stati Uniti non è tollerato, beccandosi la punizione da campionato e team, che gli ha anche tolto lo stipendio.

Kyle Larson, Chip Ganassi Racing, Chevrolet Camaro McDonald's

Kyle Larson, Chip Ganassi Racing, Chevrolet Camaro McDonald's

Russell Labounty / Motorsport Images

A quanto pare anche le corse virtuali possono veramente costare carissimo ai piloti. Dopo la figuraccia di Bubba Wallace della scorsa settimana, la Santa Pasqua non è stata affatto felice per Kyle Larson, che è incappato in una altrettanto pessima uscita durante la “Monza Madness” di domenica sera.

Nel corso delle Prove Libere dell'evento organizzato da iRacing, al quale prendevano parte altri suoi colleghi piloti di NASCAR Cup, lo statunitense ha perso il contatto vocale con i vari concorrenti e nel provarne il ripristino si è fatto sfuggire un poco felice "Riesci a sentirmi? Ehi, negro..."

L'ultimo termine in questione in Italia non è propriamente elegantissimo da sentire, ma negli Stati Uniti è considerato la peggior offesa che si possa dire alle persone di colore, tant'è che in fretta e furia è stato fatto notare al pilota della Chip Ganassi Racing che lo avevano sentito tutti i connessi per vedere o correre la gara eSport.

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Inutile dire che Larson poco dopo è stato sommerso a sua volta di insulti e rimproveri sul web, ma il colpo più duro se l'è visto arrivare da NASCAR, Ganassi, iRacing e dal suo sponsor Credit One Bank, che in sequenza hanno pubblicato i seguenti comunicati.

"La NASCAR ha reso diversità e integrazione una priorità e non può tollerare il tipo di linguaggio utilizzato da Kyle Larson durante l'evento di iRacing domenica sera. Le nostre linee guida per la condotta dei partecipanti sono chiare al riguardo e le applicheremo in maniera molto rigida per mantenere la nostra base di fan e per il bene del settore", è la nota del campionato.

Chip Ganassi Racing non è stata da meno: "Siamo molto dispiaciuti per quanto ha detto Kyle l'altra sera nell'evento di iRacing. Le parole che ha scelto di utilizzare sono offensive ed inaccettabili. In questo momento abbiamo deciso di sospenderlo dalle attività, senza stipendio, portando avanti la questione con le parti interessate".

Poi è arrivata anche la stoccata di Credit One Bank: "Denunciamo un linguaggio altamente offensivo utilizzato da Kyle Larson durante l'evento di domenica di iRacing. Sosteniamo a pieno la decisione rapida presa da NASCAR e Chip Ganassi Racing di sospenderlo".

Infine anche iRacing ha preso le distanze da Larson: "Ci consideriamo una comunità delle corse che crea entusiasmo in tutto il mondo e abbiamo una rigida politica contro comportamenti e linguaggi offensivi. Quello di Kyle Larson utilizzato durante la diretta online è stato offensivo ed inappropriato, violando il nostro codice sportivo. Per questo abbiamo deciso di sospenderlo dalle nostre attività".

Ovviamente non potevano mancare le scuse del diretto interessato, che ha pubblicato un breve video sui social per cospargersi il capo di cenere.

"Voglio chiedere scusa, l'altra sera ho fatto un errore e ho pronunciato una parola che mai e poi mai dovrebbe essere detta, non ci sono scuse per questo - dice con un muso lunghissimo il 27enne californiano - Non sono stato cresciuto in questo modo e so che è una cosa terribile da dire. Mi dispiace tantissimo per la mia famiglia, i miei partner, la comunità della NASCAR e specialmente per tutti gli afro-americani. So che probabilmente ho fatto un danno irreparabile e lo riconosco. Voglio solo dire quanto sia dispiaciuto e spero che in questi momenti assurdi tutti stiano bene e al sicuro".

Evidentemente la quarantena dovuta a pandemia di Coronavirus ha messo a dura prova i nervi di tutti, anche per un semplice gioco di divertimento. Per ora a cadere nell'errore sono stati Wallace e Larson; vedremo chi sarà il prossimo...

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