Le migliori gare del 2021: Fra i due litiganti, Goetz gode
Al Norisring l'ultimo atto della stagione 2021 si è trasformato in una polveriera che ha visto Van Der Linde buttare fuori Lawson, con i team Mercedes pronti ad approfittarne per mettere in atto il piano e fare vincere un suo pilota.
Foto di: DTM
Fra i due litiganti, il terzo gode. Non c'è detto più azzeccato di questo per riassumere il finale di stagione 2021 che (purtroppo) ha vissuto il DTM.
Nell'anno della faticosa ripartenza con le vetture GT3, la serie tedesca ha regalato sicuramente spettacolo e gare combattutissime, frutto di una griglia formata da piloti che, senza offendere nessuno, non si possono definire fuoriclasse, ma senz'altro dotati di grinta e voglia di combattere fino all'ultimo.
Anche troppo, forse, se si pensa a quale è stato l'epilogo. Uno spot triste e censurabile per lo sport, evitando poi di entrare in giochi politici che fra Case e promotori è argomento cui girare alla larga. Sta di fatto che il Campione di questa guerra è diventato Maximilian Götz, con il successo nella battaglia di Gara 2 al Norisring che è arrivata nel peggiore dei modi.
Il campione Maximilian Götz, Haupt Racing Team
Photo by: DTM
Non per colpa del pilota dell'Haupt Racing Team, trovatosi nella condizione di poter essere incoronato Re del campionato solamente grazie a due fatti, che in sequenza hanno scatenato l'effetto domino finito per regalargli il titolo.
Il primo, più controverso e censurabile sotto ogni punto di vista, ha visto Kelvin Van Der Linde mettersi il casco con il paraocchi, paraorecchie e para-qualsiasi cosa pur di provare a superare e mettersi dietro l'accerrimo nemico, Liam Lawson.
Risultato: frenata alla 'diotifulmini' e patatrack inevitabile tra l'Audi del pilota ABT Sportsline e l'incolpevole alfiere di Red Bull/AF Corse, la cui Ferrari è uscita disgraziatamente malconcia dal botto, ma col neozelandese mai domo e tornato lo stesso in azione con lo sterzo piegato pur di sperare in una zona punti che l'avrebbe se non altro salvato dalla sconfitta.
La partenza di gara 2, Nick Cassidy, AF Corse Ferrari 488 GT3 Evo, Liam Lawson, AF Corse Ferrari 488 GT3 Evo, Kelvin van der Linde, Abt Sportsline Audi R8 LMS GT3
Photo by: Alexander Trienitz
Sciagura Van Der Linde a parte, col sudafricano anch'esso a continuare a sportellarsi con chiunque avesse davanti per provare nel rimontare, alla fine chi ci ha guadagnato è stato proprio Götz, ma non con la sola farina del suo sacco.
Nonostante il GT3 sia un concetto per team clienti, anche qui la coalizione per fare primeggiare un portacolori di un Costruttore si è materializzata alla stragrandissima.
E così, il ragazzo della HRT - al quale serviva vincere con gli altri due praticamente a secco di punti, o quasi - non ha dovuto far altro che attendere che gli altri colleghi di marchio (ma non di squadra, sia chiaro) alzassero il piede in sequenza, per artigliare il primato ed alzare il massimo trofeo.
Campione davanti alla sua gente, grazie sicuramente al suo talento, ma aiutato in larghissima parte dal teatrino Mercedes-AMG, che quindi ne esce da Regina non solo fra i Costruttori impegnati nel campionato, ma anche con un suo concorrente.
A Lawson e Red Bull sono rimaste lacrime amarissime, polemiche e contumelie lanciate all'indirizzo di chiunque, AF Corse si porta a casa comunque il campionato riservato alle squadre, mentre Van Der Linde, Audi e ABT ne escono con la faccia lurida e l'obbligo - quantomeno morale, oltre che sportivo - di ripresentarsi nel 2022 con ben altro atteggiamento.
Sia per riavere credito, ma soprattutto per ridarne ad un DTM che a fatica sta cercando di portare avanti una gloriosa storia, nella quale ci sono state già in passato gazzarre come quelle del 2021, ma che non può permettersi di rivederne altre nel 2022 per non cascare nel ridicolo.
Liam Lawson, AF Corse al parc ferme
Photo by: Alexander Trienitz
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