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Intervista

Fritz: "Il DTM ha prototipi, troppo costoso per un team privato"

Il responsabile di HWA è convinto che la serie turismo tedesca abbia raggiunto un livello di format elevatissimo che richiede investimenti, cosa che si può permettere solo una Casa ufficiale.

Audi RS 5, Honda NSX, BMW M4

Audi RS 5, Honda NSX, BMW M4

BMW

I costi del DTM stanno raggiungendo livelli parecchio elevati per essere una serie turismo.

Vero che si parla di uno dei campionati più importanti, almeno per quella che è la sua storia e il livello di competizione, ma non è facile per un team pensare ad una sfida del genere, se non si dispone delle risorse necessarie.

Questo è ciò che ritiene Ulrich Fritz, responsabile di HWA, azienda che fino allo scorso anno ha lavorato nel DTM prima con Mercedes e poi con la pessima avventura legata alle Aston Martin di R-Motorsport.

"Mi sento di dire che il DTM è troppo costoso per un team privato, a meno che non disponga del supporto da parte della Casa ufficiale. Si può arrivare fino ad un certo punto, ma nel complesso se l'attività è dispendiosa o comunque giusta intraprenderla, lo deve decidere il Costruttore", ha spiegato Fritz a Motorsport.com.

"Il DTM è uno sport professionale di massimo livello, si corre contro due marchi tedeschi importantissimi che non ti regalano certamente nulla. Quindi è questione di proporzionalità e chiaramente un privato fa fatica a sostenere certi ritmi".

Il problema è che con l'evoluzione tecnica, ora il Deutsche Tourenwagen Masters è arrivato ad un punto che si distacca parecchio da quelli che erano i principi di qualche anno fa.

"Il campionato è di corse turismo, infatti in pista vanno auto legate a quelle di serie, cosa molto bella per il pubblico che ci si può identificare con il mezzo di ogni giorno. Ma dal punto di vista del format, è chiaro che parliamo di tutt'altra roba, praticamente abbiamo in mano delle vetture che sono prototipi".

Il manager tedesco non si sbilancia nemmeno più di tanto sul discorso Class 1, voluto fermamente dal promoter ITR nel legame con il Super GT giapponese, visto che siamo solo ai primissimi passi di quella che potrebbe essere una nuova era.

"Sappiamo benissimo che il DTM è un punto di riferimento per il motorsport tedesco e i suoi costruttori. Gerhard Berger sta lavorando duramente per tenerlo vivo e in piedi, sperando in un bel futuro. La domanda, semmai, è come farà..."

"Questo regolamento è sicuramente ottimo perché getta le basi per unificare campionati, come ad esempio le GT3 o le GT4. In Giappone, ora, possono anche pensare di venire in Europa e correre con macchine che, alla fine, non sono difficili o diverse rispetto a quelle che hanno nel Super GT. Ma la sostanza non cambia, se non investi soldi non si va da nessuna parte. Il Class 1, oggi, è una piattaforma che potrebbe avere un buon futuro o anche non funzionare affatto. Oppure richiedere parecchio tempo per il suo sviluppo".

Informazioni aggiuntive di Sven Haidinger

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