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DTM | Bortolotti: "Siamo partiti da zero, quindi gran stagione"

Il pilota Lamborghini accetta la sconfitta contro un Preining bravissimo ed una Porsche che ha mostrato il suo potenziale quando serviva, ma sottolinea quanto di buono è stato fatto quest'anno con SSR e la nuova Huracan GT3 EVO2, già competitiva fin da subito in tutte le serie.

Mirko Bortolotti, SSR Performance, Lamborghini Huracan GT3 EVO2

Mirko Bortolotti è rilassato quando si siede nella sala stampa di Hockenheim per raccontare la sua stagione 2023 del DTM che lo ha appena visto uscire sconfitto da Thomas Preining.

Qualche metro più in là l'alfiere di Porsche-Manthey veste orgogliosamente ed emozionato la maglietta del Campione, ma il ragazzo di Lamborghini Squadra Corse appare sereno mentre Motorsport.com ed altri giornalisti presenti gli stringono la mano facendogli ugualmente i complimenti.

In effetti quella a bordo della Huracan GT3 EVO2 preparata dalla SSR Performance è stata una annata davvero bella ed interessante per il 33enne nativo di Trento, con qualche inghippo che alla fine ha pesato in un computo che lui stesso reputa comunque molto positivo facendo la somma con gli altri aspetti.

Mirko Bortolotti, SSR Performance Lamborghini Huracán EVO GT3

Photo by: Alexander Trienitz

Mirko Bortolotti, SSR Performance Lamborghini Huracán EVO GT3

Mirko, siete partiti con auto e team nuovi per Lamborghini, ad inizio anno avresti mai pensato di arrivare a giocarti il titolo?
"Se ripenso alle difficltà avute all'inizio, qualche dubbio c'era. L'avvio di stagione è stato duro, ma abbiamo preso punti importanti che si sono poi rivelati utili, oltre che superiori considerando il potenziale di quel momento. Strada facendo credo che la squadra si sia adattata al cambio da Porsche a Lamborghini, sicuramente uno shock perché riparti da zero e senza riferimenti dal passato. Il tempo ci ha aiutato, sia lato Lamborghini che lato SSR".

E qui siete rientrati in gioco...
"Sì, siamo tornati in corsa. I miglioramenti sono stati fondamentali nel momento clou della stagione per rientrare nella lotta. Da quel momento in poi ci ho creduto veramente, prima non ero convintissimo".

Tra IMSA, GTWC e DTM, qui siete stati più competitivi con la nuova Huracan; cosa ha fatto la differenza?
"A mio parere la competitività c'è sempre stata, nel GTWC, ad esempio, siamo quasi sempre partiti in prima o seconda fila, facendo podio al debutto a Monza. E' anche vero che sono accadute determinate cose che nelle gare endurance fanno la differenza nel bene e nel male rispetto al DTM, che è un campionato sprint con pit-stop rapido e regolamento diverso".

Mirko Bortolotti, SSR Performance Lamborghini Huracán EVO GT3

Photo by: Alexander Trienitz

Mirko Bortolotti, SSR Performance Lamborghini Huracán EVO GT3

Dove avete perso terreno nel GTWC?
"Nell'endurance alcune noie non siamo riuscite a risolverle, vedi gli eventi di Paul Ricard e Spa-Francorchamps, al Nurburgring e a Barcellona i contatti dell'inizio ci hanno messo K.O. A volte si parte davanti portando a casa il risultato, in altre rimani a mani vuote e qui bisogna capire perché. Le gare sono così, ma la competitività c'è stata sempre anche con Iron Lynx, all'esordio a Monza abbiamo centrato il podio e senza problemi si poteva continuare sulla stessa onda".

Nel DTM la lotta è sempre serratissima, hai sofferto di qualche problema tecnico ed incidenti; quale episodio ha inciso maggiormente in negativo secondo te?
"A fine stagione è sempre facile puntare il dito su qualcosa. Credo invece vada evidenziato che tutti hanno dato il 110%, non c'è stato un singolo membro di noi che abbia commesso errori eclatanti. Al Nurburgring abbiamo avuto problemi tecnici che ci hanno impedito di andare in griglia; in quel caso si debbono analizzare le cause e risolverle per il futuro. Chiaramente i guai, ad un certo punto della stagione, influiscono. Ma non ne vedo uno in particolare che ci ha tagliato le gambe".

Soprattutto se ti trovi rivali come Preining che non hanno sbagliato praticamente nulla...
"Infatti, bisogna dare merito a Thomas, Manthey e Porsche per quello che hanno fatto, senza incappare in problemi. Per noi, le loro prestazioni devono essere uno stimolo a fare meglio nell'insieme. Come competitività credo che ce la siamo sempre giocata, forse qualche passaggio a vuoto di troppo ci è costato quei punti che avrebbero potuto mettere più pressione ai rivali, ribaltando anche un weekend come questo. Trovarsi a -10 anziché con un potenziale +15 è ben diverso, avrebbe potuto cambiare lo scenario".

Thomas Preining, Manthey EMA, Mirko Bortolotti, SSR Performance

Photo by: Alexander Trienitz

Thomas Preining, Manthey EMA, Mirko Bortolotti, SSR Performance

In questo weekend cosa ti è mancato per stare davanti a Preining?
"Intanto i 6 millesimi in Qualifica, perché se fossimo partiti in Pole a storia sarebbe stata ben diversa. Sicuramente la velocità sul dritto non era il massimo, ma va detto che soffriamo maggiormente se stiamo in scia ad un'altra vettura rispetto a quando corriamo con pista libera. E poi va anche sottolineato che la Porsche ha mostrato il suo reale potenziale, non erano mai stati così pesanti e allo stesso tempo forti come qui. Bravissimi anche loro a gestire la stagione facendo il meglio con ciò che avevano a disposizione, pur con un Balance of Performance importante".

Rispetto allo scorso anno, come valuti questa stagione di DTM?
"Penso che nel 2022 avessimo una vettura più matura perché era a fine ciclo, ma ci sono stati più problemi dal lato team, buttando via gare con problemi e pit-stop; tutti errori che sono costati carissimo. Quest'anno la squadra non ne ha commessi, i guai sono derivati da un'auto ancora giovane, quindi il potenziale c'era sempre, ma con incognite. Come accaduto nell'endurance, qualche gara è andata diversamente da come avremmo voluto".

Vorresti continuare col DTM nel 2024?
"Il mio desiderio è quello di correre sempre al massimo livello di competizione per misurarci coi migliori e credo che qui ci siamo. La decisione però non spetta a me, stiamo lavorando anche sulla LMDh, progetto molto importante per l'azienda, ma il DTM e le corse GT non le trascureremo. Decideremo con Lamborghini gli impegni futuri, tenendo conto che ci saranno concomitanze e che i calendari vanno fatti combaciare. Se ci sarà la possibilità di proseguire, ripartendo dalle cose positive di quest'anno, non mi tirerò indietro".

Mirko Bortolotti, SSR Performance, Lamborghini Huracan GT3 EVO2

Photo by: Lamborghini Squadra Corse

Mirko Bortolotti, SSR Performance, Lamborghini Huracan GT3 EVO2

Quanto la continuità è importante?
"Molto, è un aspetto che non va dimenticato. Nel 2022 ero con Grasser Racing e quest'anno loro hanno ricominciato dal lavoro che avevo svolto con loro, per cui erano ad un altro livello rispetto a noi che partivamo da zero. Per questo, se ci sarò nel 2024, il punto di partenza con SSR sarà ben diverso. Ma al momento non so cosa farò".

Col team SSR come ti sei trovato?
"Come ho detto prima, non sono stati commessi errori ed è stato fatto un lavoro incredibile se pensiamo che hanno cambiato marchio e si sono ritrovati con una vettura e un ambiente nuovi. Giocarsi il titolo contro esperti come Manthey al primo anno è, come si suol dire, tanta roba".

Ultimamente sei stato abituato a correre in equipaggio con compagni, quanto sei cresciuto in questi due anni di DTM da solo?
"Personalmente sono sempre cresciuto guidando da solo, arrivando dal mondo dei kart e delle monoposto, per cui il vero shock è stato ritrovarmi a condividere una vettura! A me piace molto dividermi nei vari impegni durante le settimane, ma c'è poco da inventarsi; la Huracan EVO2, come set-up, non è troppo diversa dalla EVO1 e sappiamo in che direzione andare. Si tratta solamente di operare di squadra e sistemarla per due o tre piloti. Nel DTM, essendo da solo, posso affinare alcuni dettagli in base alle mie preferenze e avere la possibilità di esprimermi ancor meglio".

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