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DTM Hockenheim

Berger: "Non ho venduto il DTM per farlo sparire, avrà un futuro"

In questa lunga intervista concessa a Motorsport.com, Gerhard Berger spiega le ragioni che hanno portato a cedere il campionato ad ADAC, negando che ci fossero problemi economici nell'immediato e confidando che la serie ora abbia un futuro a lungo termine assicurato.

Gerhard Berger, Presidente ITR

Gerhard Berger ha spiegato le ragioni che lo hanno portato a vendere il DTM all'ADAC, convinto che con il nuovo proprietario la serie possa avere un futuro radioso.

Venerdì scorso è stato annunciato che l'ADAC ha acquisito i diritti di marchio della serie e ne diventerà il promotore a partire dal 2023.

Berger ha sciolto la società madre del DTM, ITR, di cui era l'unico proprietario, a causa dell'incertezza sulla possibilità di generare entrate sufficienti a coprire i costi del campionato l'anno prossimo, mantenendo un profilo basso nelle ultime settimane mentre negoziava un accordo con l'ADAC, che gestisce il GT Masters, anch'esso basata sulla formula GT3.

L'austriaco ha rilasciato una prima intervista dopo la vendita a Motorsport.com in cui ha affrontato una vasta gamma di argomenti sul DTM e sul suo coinvolgimento nel futuro della serie, spiegando che la sua azienda ha gestito meglio del previsto la situazione dovuta alla pandemia, smentendo che non ci fossero i fondi necessari per continuare.

Gerhard Berger, ITR Chairman

Gerhard Berger, ITR Chairman

Photo by: Alexander Trienitz

Il futuro del DTM è assicurato con l'acquisizione dei diritti di commercializzazione da parte dell'ADAC. Cosa ne pensi di questa soluzione, di cui si era già parlato in passato?
"Sono soddisfatto dell'esito dei negoziati. Con l'ADAC il DTM è nelle mani giuste sul lungo termine perché ha esperienza, strutture consolidate e funzionanti nel campo degli sport motoristici e capacità necessarie per creare sinergie. Per quanto ne so, c'erano già stati colloqui con l'ADAC prima del mio arrivo nel 2017, ma l'accordo è stato raggiunto solo ora. Le conseguenze di quasi due anni e mezzo di pandemia e la situazione economica generale hanno reso ancora più evidente la necessità di sfruttare le sinergie. Per questo i colloqui sono stati molto costruttivi da entrambe le parti, a parte il fatto che ora al tavolo dei negoziati siedono altre persone. Inoltre, i partner, gli sponsor, le squadre e i Costruttori sono sempre stati d'accordo sull'avviare un dialogo con l'ADAC per unire le forze e creare un punto di contatto".

Per quanto tempo hai pensato che si potesse procedere nel 2023 e cosa non te ne ha dato l'opportunità?
"A causa della pandemia, gli ultimi anni sono stati una sfida particolare per ogni promotore sportivo. Tuttavia, alla luce di queste circostanze, il personale di ITR se l'è cavata meglio del previsto. Per la stagione 2023, purtroppo, si è aggiunto un ulteriore ostacolo alla definizione del budget. La sostenibilità è diventata un prerequisito necessario per molte aziende per partecipare al DTM. Pertanto, anche il DTM Electric ha cominciato ad essere un tema caldo. Il legame con questo progetto è stato alla base per ottenere i budget di sponsorizzazione completi. Allo stesso tempo, il finanziamento di esso si è rivelato più difficile e nel complesso questo ha fatto sì che il rischio economico per il 2023 diventasse troppo grande".

Quanto denaro mancava alla fine?
"Non mancavano soldi, gli anni passati sono andati secondo i piani o meglio del previsto. Si poteva solo stimare il futuro, ma per questo motivo era impossibile dire in anticipo quanto denaro sarebbe mancato. Come imprenditore, ho guardato avanti in modo responsabile e ho preso le misure necessarie".

Arjun Maini, Mercedes-AMG Team HRT Mercedes-AMG GT3

Arjun Maini, Mercedes-AMG Team HRT Mercedes-AMG GT3

Photo by: Alexander Trienitz

Secondo le nostre informazioni, alle Case era stato chiesto a ciascuna meno di un milione di euro per il 2023. Era sufficiente per gestire la stagione?
"Non c'entra nulla, le Case hanno utilizzato la piattaforma più volte per le attività e lanciarsi. Abbiamo sviluppato pacchetti su misura per il 2023 e oltre, basati sulle loro esigenze e glieli abbiamo proposti per generare entrate. Tutte le piattaforme prosperano grazie alle opportunità che offrono".

Circolano voci secondo le quali Audi e BMW vi avrebbero promesso di recuperare quanto perso nel 2020 in un paio d'anni, quindi non per il 2023. Cosa ne pensi?
"Neanche questo è vero. Audi e BMW si sono impegnate a mettere le auto in griglia durante i colloqui su una nostra continuazione. Nelle stagioni 2021 e 2022, i due costruttori hanno preso i pacchetti di marketing come concordato. Questi includono, ad esempio, pubblicità perimetrale, pacchetti VIP e così via. La maggior parte degli altri costruttori ne ha poi approfittato, quindi sarebbe stata chiaramente un'offerta per il 2023".

Stavate cercando degli investitori. Quali candidati c'erano e a che punto erano i colloqui?
"Al centro dei colloqui con gli investitori c'era il DTM Electric, per il quale stiamo per costruire il prototipo. Abbiamo avuto diversi colloqui con le parti interessate a livello internazionale. Tra gli altri, avevamo già fatto molta strada con Varta come partner per le batterie, oltre a Schaeffler e Mahle. Dalle discussioni con l'ADAC sono emerse prospettive completamente diverse a confronto: in particolare, la possibilità di garantire il futuro a lungo termine del DTM, che era una preoccupazione importante per me. Inoltre, l'ADAC vanta un'esperienza pluriennale nel settore degli sport motoristici nella regione di lingua tedesca. Anche questo è stato un vantaggio decisivo a suo favore".

Maro Engel, Mercedes-AMG Team GruppeM Racing Mercedes-AMG GT3

Maro Engel, Mercedes-AMG Team GruppeM Racing Mercedes-AMG GT3

Photo by: Alexander Trienitz

I colloqui con ADAC sono stati molto lunghi. Quali sono stati gli ostacoli maggiori?
"In realtà i tempi sono stati un po' più lunghi rispetto alle aziende gestite dai proprietari, soprattutto a causa dei processi e delle strutture dell'ADAC. In termini di contenuti, ci siamo accordati in tempi relativamente brevi. Entrambe le parti erano consapevoli della necessità e hanno negoziato in modo obiettivo. La decisione finale è stata poi presa dal consiglio dell'ADAC alla fine della scorsa settimana".

Sarebbe stata un'opzione per ADAC rilevare anche ITR? Perché non è successo?
"No, l'ADAC ha rifiutato di rilevare ITR durante le trattative perché ha il suo personale e le sue strutture. Stiamo liquidando ITR secondo le norme e abbiamo risolto tutti i contratti di lavoro esistenti in conformità con le scadenze contrattuali".

Hai salvato la serie alla fine del 2020, provi senso di ingiustizia?
"No, ho deciso di vendere il marchio all'ADAC perché sono convinto che il DTM sia nelle mani giuste a lungo termine e che i fan potranno così assistere a uno sport motoristico di successo per molti anni a venire. Naturalmente, anche i miei interessi economici e la mia pianificazione della vita personale hanno avuto un ruolo nella decisione. Avevo a disposizione diverse opzioni e ho deciso anche nello spirito del motorsport tedesco. Ora tocca all'ADAC scegliere se cambiare l'una o l'altra questione, alla luce delle numerose sfide economiche e sociali complessive".

DTM Electric

DTM Electric

Photo by: Alexander Trienitz

I capi dei team criticano il fatto che, nel finale della stagione 2022 di Hockenheim, sia stata data loro l'impressione che tutto fosse a posto per quanto riguarda la stagione 2023, per poi continuare nel silenzio e arrivare alla liquidazione di ITR...
"Francamente non riesco a capirlo. Sono sempre stato aperto con i team e i costruttori. Gli interessati sono stati sufficientemente informati su ciò che stava accadendo dietro le quinte ed è stata fatta anche una richiesta esplicita ai team di avviare un dialogo con l'ADAC per creare sinergie e un punto d'incontro. Purtroppo, di solito è inevitabile che un'organizzazione venga sciolta durante una fusione. Ma non si può nemmeno escludere che l'uno o l'altro siano di nuovo necessari nel nuovo assetto. E per il team ITR potrebbero esserci opzioni per il futuro attraverso la mia rete e le mie altre aziende. ADAC non ha comprato il DTM per farlo sparire".

Il futuro del DTM è in buone mani con l'ADAC? Cosa vi aspettate dal nuovo promotore?
"Sì, sono convinto che saprà sfruttare al meglio le sinergie e rafforzerà ulteriormente il prodotto nelle condizioni date".

Avevi parlato anche delle griglie in futuro, perché?
"La mia raccomandazione è di mantenere il concetto, il format e i regolamenti attuali, perché sono molto apprezzati dai tifosi. Anch'io l'ho pensata in questo modo".

C'è il rischio che il DTM scompaia perché l'ADAC GT Masters potrebbe avere più importanza diventando difficile gestire due serie GT3?
"L'ADAC non ha acquistato i diritti del marchio del DTM per farlo sparire, ma per beneficiare della sua forza".

Gerhard Berger, Presidente ITR

Gerhard Berger, Presidente ITR

Photo by: Alexander Trienitz

Pensi sia giusto che le due serie si svolgano nello stesso weekend di gara?
"Quale sia la strada giusta in futuro lo deciderà l'ADAC".

Cosa succederà ora al progetto DTM Electric?
"Il progetto non fa parte del trasferimento dei diritti del marchio. Pertanto, nelle prossime settimane ci riuniremo con i nostri partner per discutere i prossimi passi".

Hai portato Red Bull e Ferrari a bordo, ora cosa succederà?
"Red Bull è molto legata alla mia persona grazie a una collaborazione quasi quarantennale. La decisione spetta a loro e se mollano è per questo".

Uscirai completamente dal DTM ora?
"In fin dei conti, ero e sono un imprenditore. Ho rilevato il DTM in un momento molto difficile, ho continuato a gestirlo, l'ho costruito e ora l'ho venduto. Questo passo si adatta anche alla mia pianificazione della vita personale, che alla mia età prevede più tempo per altre attività e per la mia famiglia più che per il motorsport".

Diverse fonti dicono che diventerai in futuro un consulente di Audi per la Formula 1. Cosa ne pensi?
"La Formula 1 mi contatta sempre per progetti interessanti. Alla luce della mia pianificazione della vita personale, posso escludere di assumere nuovamente un compito così impegnativo in termini di tempo".

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