Marrini: "Dakar più semplice? Per me non sarà così"
Arrivato alla sua terza Dakar, Stefano dividerà una Mitsubishi Pajero T2 con il debuttante Stefano Sinibaldi
Stefano Marrini è alla sua terza Dakar e per la prima volta accanto a lui c'è Stefano Sinibaldi che viene dal mondo dei rally. Nessuna emozione per Stefano che attraverso queste verifiche ci è già passato altre due volte. La grossa macchina organizzativa di ASO e dell'Argentina non impressiona Marrini, mentre Stefano Sinibaldi che appunto, fino ad oggi ha corso nei rally ma non ha alcuna esperienza di Dakar, è in effetti un po' impressionato.
"Emozione no, non molta – ammette Marrini – ormai dopo tre anni per me, qui alle verifiche, direi che l'ambiente è cosa nota. L'emozione eventualmente riguarda la macchina perchè mi piacerebbe essere qui con un mezzo più competitivo". Correranno, i due toscani, con un Mitsubishi Pajero, categoria T2 quindi vetture di serie: "Avrei voluto un mezzo più competitivo. Il mio Pajero è un T2 ma in realtà l'ho iscritto in T1 e devo gestirlo al meglio. Lo scorso anno mi sono ritirato dopo due tappe perchè ero rimasto “incastrato” sul fesh fesh e se ricapitano quelle condizioni lì ovviamente sarà difficile tirarsene fuori con questa vettura. Ecco perchè in questo momento questo è il mio “terrore”, chiamiamolo così".
E prosegue: "Quest'anno ci hanno venduto questa Dakar come una gara più semplice perchè non ci sono le dune, ma invece secondo me non sarà così, la cosa mi fa estrema paura. Il fesh fesh ci ammazzerà perchè ce ne sarà tantissimo".
Stefano Sinibaldi di fesh fesh sa poco, ma si gode il momento perchè per un appassionato e un rallista, come lui è, essere qui alla Dakar è una gran bella cosa: "Mi è stata data una opportunità unica. Io ho già fatto alcune gare del mondiale rally, ma questa è tutta un'altra cosa. Ci conosciamo da tempo ed è venuta fuori quasi per scherzo questa opportunità e poi...". Una grande stima verso Stefano Marrini contraddistingue la decisione di Sinibaldi di essere al via quest'anno e il suo obiettivo al momento è semplicissimo: "Andare il più in là possibile" e questo non solo per questa Dakar. "In effetti per noi deve essere un inizio perchè ci sono già progetti futuri a cui stiamo lavorando insieme e vogliamo portarli avanti".
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