Nani Roma vince la sua prima
Dakar sulle 4 ruote ed entra nella leggenda. Lui è il terzo pilota che riesce a vincere la gara più impegnativa del mondo in moto e poi in auto. Prima di lui c'erano riusciti
Hubert Auriol e poi
Stephane Peterhansel che detiene il record di 11 vittorie, 6 in moto e 5 in auto.
Nani Roma, catalano, ha festeggiato la sua prima
Dakar e lo deve a
Mini X Raid, che lo ha messo in condizione di correre con la vettura migliore e più affidabile del momento.
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Sono state due settimane dure - riassume
Nani Roma a fine gara –
sotto ogni punto di vista. Ma ora sono talmente contento....non solo per me e Michel Perin, ma anche per tutte le persone che hanno lavorato per il team. Siamo tanti e tutti meritano questa vittoria".
E quando rientra al parco assistenza prima del podio infatti,
Nani, viene letteralmente circondato da un abbraccio corale da tutti i meccanici. Ognuno di loro ha contribuito al successo del team che ha piazzato quattro Mini ai primi cinque posti. Meccanici, ingegneri, piloti di camion, tutti vogliono congratularsi con Nani, tutti vogliono farsi fotografare da lui e ognuno vuole il suo autografo. C'è un meccanico in particolare che si fa autografare da tutti gli equipaggi la sua maschera da saldatore. "
Senza tutte queste persone sarebbe davvero difficile realizzare questi risultati".
Ha pianto al traguardo Nani, ha pianto a lungo, sfogando lo stress pesante di questi ultimi giorni. L'attacco mediatico della stampa spagnola per la sua vittoria “a tavolino”, il vantaggio perso al penultimo giorno, hanno pesato non poco sulla serenità del catalano.
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La seconda settimana è stata dura, ma credo sia normale. Quando tu vuoi vincere è così che vivi i giorni prima del traguardo. Ma questo mi rende ancora più felice. Ho combattuto per tutta la gara contro un pilota forte, che ha tentato di destabilizzarmi fino all'ultimo momento, ma ho saputo tener duro e questo mi da ancora più soddisfazione".
Senza dimenticare che questa è stata una
Dakar difficile, che non si è giocata per tutto il tempo solo sul filo dei minuti, come nelle ultime edizioni: "
E' vero, soprattutto nella prima parte della gara, quando il terzo e il quarto avevano già un'ora di differenza ci siamo accorti che era una Dakar diversa, meno rally WRC e più rally raid, come era una volta. Questo non fa che aumentare la mia soddisfazione per questa vittoria".
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