Ogni
Dakar ha il suo titolo e quello di quest'anno che si legge e vede ovunque è “L'Odissea”. E proprio un'odissea oggi è stata la prima speciale per quello che riguarda le quattro ruote con una serie di sorprese, una dopo l'altra, davvero incredibili e soprattutto inaspettate. Al di là della classifica i colpi di scena sono stati tantissimi ma in questo momento le auto non hanno ancora raggiunto il bivacco di
San Luis e quindi ci si può basare solo sui racconti di chi era sulla speciale e sulle chiacchiere di corridoio del bivacco, il primo della
Dakar 2014.
Innanzitutto chapeau a
Carlos Sousa che si è vinto la sua prima speciale della
Dakar con una vettura “cinese”, la
Haval che ha battuto tutti oggi, approfittando senza dubbio delle debacle di molti top driver ma dimostrando di non avere alcun timore reverenziale rispetto ai piloti e ai team più blasonati.
Il pilota portoghese ha battuto
'Orly' Terranova, oggi il migliore dello squadrone
Mini, e domani partirà davanti a tutti con una vettura profondamente rinnovata rispetto allo scorso anno e gestita dal team SMG che collabora da diverso tempo con i cinesi.
Terranova ha battuto tutti gli altri equipaggi Mini a cominciare da
Nasser Al Attiyah che aveva già fatto sapere a tutti ieri che sarebbe partito all'attacco fin dalla prima speciale e così è stato.
Ma al di là della classifica che già conosciamo, il colpo di scena arriva dalla nuovissima, e debuttante
Ford di Lucio Alvarez che ha conosciuto più di un problema oggi fermandosi in speciale per quasi mezz'ora per una panne meccanica, più o meno a metà del percorso della ps odierna. Se
Alvarez ha combattuto con i problemi di giovinezza del suo veicolo lo stesso ha fatto anche
Robby Gordon che già nel trasferimento stamattina aveva lamentato più di qualche guaio.
Addirittura l'americano ha preso il via con un notevole ritardo rispetto al suo orario previsto e quindi stasera si vedrà affibbiare anche una penalità che andrà ad aggiungersi alle oltre due ore di ritardo al traguardo rispetto al vincitore di oggi. Guai seri anche per
Guerlain Chicherit con il nuovo buggy di
Eric Vigoroux e problemi allo sterzo invece per il buggy di
Ronan Chabot, in tutto uguale a quello di
Carlos Sainz che invece ha contenuto i distacchi con la sua quinta posizione davanti a quella 'vecchia' volpe di
Stephane Peterhansel, che ha controllato la situazione e che domani parte, conoscendolo, con l'intenzione di attaccare.
I distacchi comunque, sono contenuti in questa speciale da 180 chilometri: basti pensare che
Giniel De Villiers, uno dei grandi favoriti con la sua
Toyota Imperial Hi Lux, ha chiuso la speciale in 27esima posizione ma i minuti persi non sono più di 15 e quindi assolutamente ancora gestibili, a differenza di
Chicherit e Gordon che contano invece le ore più che i minuti al termine della prima di 13 tappe.
Sorprendente il 16° tempo dei due motociclisti
Dabrowski e Czachor: i due polacchi sono alla loro prima Dakar in auto, dopo lunga esperienza in moto e con la
Toyota Overdrive stanno dimostrando di saperci fare con il volante così come avevano fatto in passato con le loro
KTM del team Orlen.
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