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Intervista

Sala: "Siamo rimasti impressionati dalla morbida sabbia del Perù"

Il manager Gas Gas, che nella notte di Capodanno ha festeggiato tre volte il 2018, è fiducioso per la gara, anche se la sabbia delle prime tappe nasconde molti trabocchetti. E poi rivela: "In alcune tappe le auto partiranno prima delle moto!".

Giovanni Sala, Team Manager Gas Gas

Foto di: Elisabetta Caracciolo

Giovanni Sala, Team Manager Gas Gas
Johnny Aubert, Jonathan Barragán, Cristian España, GasGas Rally Team
Johnny Aubert, Jonathan Barragán, Cristian España, GasGas Rally Team
Johnny Aubert, Jonathan Barragán, Cristian España, GasGas Rally Team
Johnny Aubert, Jonathan Barragán, Cristian España, GasGas Rally Team
Johnny Aubert, Jonathan Barragán, Cristian España, GasGas Rally Team
Johnny Aubert, Jonathan Barragán, Cristian España, GasGas Rally Team

L'ultima volta che Giovanni Sala, il bergamasco, pluricampione del mondo enduro e per oltre dieci anni in forze al team ufficiale Ktm alla Dakar, è venuto in Sud America al seguito del Raid era stato il 2011 ed in Perù fino ad oggi c'era stato solo in vacanza.

Allora era il team manager di Marc Coma, quando il pilota Ktm vinse quell'edizione della gara, ma ora le cose sono cambiate notevolmente...

“Allora avevo un solo pilota da gestire - esordisce Sala -, quest'anno ho tutta una squadra, il che significa 3 piloti – Johnny Aubert, Cristian Espana Munoz e Jonathan Barragan - e dieci persone al seguito. Però dopo tanti anni sono tranquillo, mentre oggi vedo persone alle verifiche che si agitano tantissimo".

"Va bene, fa parte della gara, è chiaro che tutti hanno voglia di ben figurare, ma io ormai non mi preoccupo più, al contrario sono concentrato, sono in quella fase in cui all'ansia subentra la concentrazione”.

Il suo team ufficiale Gas Gas verificherà alle 16, quando in Italia saranno le 22, ma il bergamasco è già qui alle 8 della mattina perchè ASO con Marc Coma, direttore sportivo, ha organizzato una riunione con tutti i team manager.
“Ci hanno riassunto un po' di cose – spiega con calma Sala – informazioni generali. Tutto regolare, si sono particolarmente concentrati su questi nuovi sistemi di partenza che verranno adottati in diverse tappe, con le auto davanti alle moto. Non ci sono state contestazioni e tutti mi sono sembrati tranquilli".

"Si tratta di un'innovazione e se funziona perchè non adottarla anche in seguito? Di sicuro sarà spettacolare” e si riferisce anche alla partenza in linea che avverrà in Perù, in occasione della quarta tappa, nell'anello di San Juan de Marcona.

Nelle prossime ore Giovanni Sala andrà a sistemare le ultime cose e a recuperare i suoi piloti dal parco assistenza:
“Ieri abbiamo provato le moto e i piloti sono soddisfatti e lo sono anche io. Le moto vanno molto bene ma siamo rimasti impressionati dalla sabbia peruviana”.

E già anche loro, come tutti:
“Questa è una sabbia insidiosa. Abbiamo parlato con diverse persone della zona e ci hanno spiegato i trabocchetti di una sabbia che definirei infima. Però, tecnicamente parlando, i nostri sono piloti molto preparati e non credo che si spaventino per una sabbia tanto morbida”.

Giovanni poi parla della moto:
“Siamo in fase di sviluppo e siamo contenti. Stiamo cercando di trovare le migliori soluzioni per poi proporle sul mercato”.

Impossibile non chiedergli se l'ha provata:
“No, l'ho guidata per andare a fare il pieno di carburante, su asfalto, e questo non vuole certo dire guidare o provare una moto da gara” ride il bergamasco.

Sala è a Lima dal primo gennaio: il suo volo è partito il 31 dicembre sera da Madrid. E  con la sua solita goliardia bergamasca racconta un aneddoto simpatico:
“Siamo partiti da Madrid che mancavano pochi minuti a mezzanotte e così allo scoccare del nuovo anno il pilota ci ha fatto gli auguri e abbiamo brindato con il Cava, mangiando i tradizionali 12 acini d'uva. Poi un'ora dopo, mentre eravamo su Lisbona il pilota ci ha segnalato di guardare in basso perchè c'era un meraviglioso spettacolo di fuochi d'artificio. A Lisbona hanno un'ora in meno rispetto a noi e allora con la scusa dei fuochi d'artificio abbiamo brindato di nuovo, Cava e di nuovo 12 acini d'uva”.

Per finire o meglio, proseguire la festa, nei cieli del Sud America allo scoccare, sei ore dopo, della loro mezzanotte...

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