Sainz: "Non so cosa farò dopo il ritiro di Peugeot. Mini non mi ha cercato"
Lo spagnolo della Peugeot è pronto per la Dakar e cercherà di regalare la vittoria alla Casa francese. Il suo futuro, però, è ancora nebuloso: "Non so cosa farò dopo. Non ci penso. Ma nessuno mi ha cercato".
Foto di: Peugeot Sport
Carlos Sainz sta rifinendo la sua preparazione prima di partire per competere alla Dakar 2018. Anche alla prossima edizione del Rally Raid più celebre al mondo, lo spagnolo sarà al via per difendere i colori del team ufficiale Peugeot, con il chiaro obiettivo di vincere quella che sarebbe la sua seconda Dakar in carriera, la prima con i colori della squadra francese.
"Spero di regalare alla Peugeot la vittoria alla Dakar nella sua ultima apparizione al Rally Raid più famoso al mondo. A oggi non penso ad altro se non prendere il via della corsa che scatterà il prossimo 6 gennaio", ha affermato il 2 volte campione del mondo Rally.
La Dakar 2018 potrebbe comprensibilmente essere l'ultima della sua carriera. Carlos ha 55 anni e, anche se è a oggi in ottima forma, sembra stia iniziando a pensare a quello che potrebbe essere il suo futuro al di fuori delle corse. E' altresì vero che, qualora arrivassero richieste da parte di Case ufficiali, potrebbe continuare. Ma a oggi nessuna si è fatta viva.
"Ho 55 anni e sono vicino a concludere la mia carriera nelle corse, ma a oggi penso alla Dakar che è ormai alle porte. Non sto pensando che sarà l'ultima, ma a vincerla. Poi sarà il momento di pensare al futuro. Non so quali opzioni avrò dopo gennaio. Per ora non ci sono Case costruttrici che hanno manifestato il loro interesse a entrare e correre alla Dakar. C'è solo la Mini, ma per il momento non abbiamo avuto alcun contatto".
Da quando Carlos ha iniziato a correre alla Dakar come pilota titolare Peugeot, non è mai riuscito a finire la corsa. Nel 2015 si è dovuto ritirare a causa di un incidente, poi l'anno successivo è stato un guasto al cambio a spegnere i suoi sogni di gloria. In questo 2017 è stato invece autore di una terribile carambola che lo ha messo fuori dai giochi.
"Ho sempre provato a vincere. Forse questa volta potrei essere un po' più paziente. L'anno in cui ho vinto la Dakar è stato uno di quelli in cui ho conquistato meno prove speciali. Quando vinci le prove il giorno dopo sei costretto ad aprire la strada agli altri partendo per primo e finisci per essere penalizzato".
"La strategia è molto importante, lo sarà soprattutto quest'anno. Potremmo essere più pazienti, ma questo per me è molto complicato".
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