L'Arabia Saudita chiude le frontiere a 13 giorni dalla Dakar
Gli organizzatori di Dakar sono in continuo contatto con il governo saudita per specificare in che modo le ultime restrizioni del paese sul COVID-19 potranno influenzare la gara.

Domenica sera, l'Arabia Saudita ha decretato la cancellazione di tutti i voli internazionali in entrata su base temporanea, per una settimana, ma la cosa potrebbe anche essere estesa a 14 giorni. Queste misure coincidono con i giorni in cui tutti i partecipanti alla Dakar 2021 dovrebbero partire per Jeddah, dove il 3 gennaio prenderà il via la 43esima edizione del rally.
Tuttavia, il comunicato emesso dal Ministero degli Interni dell'Arabia Saudita, che si basa sulle raccomandazioni del Ministero della Salute, chiarisce che a causa di un nuovo ceppo di COVID-19, rilevato in diversi paesi, come il Regno Unito, è stato deciso di cancellare i voli "salvo casi eccezionali".
In questo senso, la Dakar può adattarsi perfettamente a questa sfumatura e in considerazione delle preoccupazioni dei concorrenti, i rappresentanti dell'Amaury Sport Organisation (ASO) si incontreranno questo lunedì con le autorità saudite per capire come questa serie di misure influisca sulla competizione.
Infatti, i concorrenti hanno ricevuto nelle ultime ore una mail che assicura loro che "saranno stabiliti voli charter per tutti coloro che hanno prenotato biglietti per Jeddah su linee di linea". Inoltre, sono invitati a contattare l'agenzia di viaggi ASO entro il 23 dicembre alle ore 14.00 per organizzarsi.
Il nuovo ceppo di COVID-19, per il quale il Regno Unito ha inasprito le restrizioni e metà dell'Europa ha cancellato i voli con il paese, aumenta la trasmissione del 70% secondo gli scienziati britannici, anche se non si sa se sia più letale.
L'Arabia Saudita ha anche chiuso le sue frontiere terrestri e marittime per una settimana, anche se permette agli stranieri attualmente in territorio saudita di lasciare il paese. Inoltre, "chiunque sia entrato da paesi europei o da paesi in cui il nuovo ceppo del virus è presente dopo l'8 dicembre, deve autoisolarsi per due settimane e sottoporsi ad un test COVID ogni cinque giorni".
In questo senso, la nave dopo la maggior parte dei concorrenti ha imbarcato i propri veicoli nel porto di Marsiglia all'inizio di dicembre era già arrivata la settimana scorsa a Jeddah. Le squadre hanno in programma di ritirare le vetture ed il materiale negli ultimi giorni di dicembre, in un'area del porto riservata alla Dakar.
Alcuni, come la Toyota, hanno preferito spostare i veicoli stessi ed hanno già alcune unità in loco dopo aver disputato la Baja Hail la scorsa settimana. Discorso che vale anche per la MINI X-Raid.
D'altra parte, il Bahrain Raid Xtreme, il nuovo team gestito da Prodrive, sta affrontando un grosso problema, in quanto i suoi voli sono stati cancellati e, stando a quanto ha appreso Motorsport.com, deve riorganizzare la sua logistica nei prossimi giorni. Al contrario, la maggior parte dei concorrenti spagnoli ha in programma di partire per Jeddah su un volo charter da Barcellona, che è stato affittato da ASO per il 27 dicembre.
Secondo Arabnews, 6.131 persone sono già morte in Arabia Saudita a causa del COVID-19 e 361.178 hanno contratto la malattia. Nelle ultime 24 ore sono stati segnalati altri nove decessi e 168 contagi.

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Riguardo questo articolo
Serie | Dakar |
Autore | Sergio Lillo |
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