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Intervista

Kolomy: "Molti camion non sono all'altezza di questa Dakar!"

Secondo il pilota ceco della Tatra saranno meno di 20 i mezzi pesanti in grado di raggiungere il traguardo finale, a meno che gli organizzatori non decidano di semplificare il percorso in corso d'opera.

#311 TATRA BUGGYRA Racing: Martin Kolomy, Jiri Stross, Michal Ernst

Foto di: Silk Way Rally

#508 Tatra: Martin Kolomy, Rene Kilian, David Kilian
#508 Tatra Buggyra Racing: Martin Kolomy, Rene Kilian, David Kilian
#508 Tatra: Martin Kolomy, Rene Kilian, David Kilian
#311 TATRA BUGGYRA Racing: Martin Kolomy, Jiri Stross, Michal Ernst and Dariusz Rodewald, Team De Ro
#505 Tatra: Martin Kolomy, David Kilian, Rene Kilian
#311 TATRA BUGGYRA Racing: Martin Kolomy, Jiri Stross, Michal Ernst
#311 TATRA BUGGYRA Racing: Martin Kolomy, Jiri Stross, Michal Ernst

Per il pilota ceco Martin Kolomy si tratta della quinta apparizione nelle fila del Tatra Buggyra Racing Team e della sua nona Dakar, al volante di un mezzo pesante. 44 anni, ex meccanico e poi pilota assistenza veloce, in gara ha debuttato nel 2010 – quindi quando la Dakar già si correva in Sud America - e vanta come miglior risultato il quinto del 2013, proprio in quella Dakar che partiva da Lima. Per loro la Tatra ha preparato il nuovo Phoenix 2.0 e ha dato al pilota ceco un nuovo equipaggio: al suo fianco ci saranno Rostislav Plný nel ruolo di copilota e Jiří Stross come meccanico.

Nel 2017 Kolomy aveva tenuto testa, al Silk Way Rally, ai Kamaz dimostrando l'affidabilità del suo mezzo, ma poi era rimasto incastrato fra le dune cinesi e aveva detto addio ai suoi sogni di vittoria, che ha ripreso ad accarezzare però in questi giorni, alla viglia della partenza della 40esima edizione della Dakar.

"Non sarà una gara facile – esordisce Martin Kolomy - perchè anche quest'anno ci sono almeno una decina di equipaggi, nella categoria camion, che possono aspirare alla vittoria. E' vero che non dobbiamo preoccuparci di Gerard De Rooy stavolta, che è andato a correre all'Africa Eco Race, ma temo che ci saranno altri bravi piloti che prenderanno comunque il suo posto".

L'ultima volta che un Tatra salì sul gradino più alto del podio era il 2001, con il mitico Karel Loprais che ha conquistato la vittoria ben sei volte, ma da allora in poi la Casa ha conosciuto diversi problemi economici: "E' uno sport per ricchi – conferma Kolomy – e bisogna aver molti soldi per potersi permettere una gara come la Dakar. Quest'anno abbiamo un camion davvero performante e ci teniamo a far bella figura, proprio per dimostrare che gli investimenti sono stati fatti bene e hanno portato a un bel risultato".

Anche Kolomy naturalmente, come tutti i piloti, ironizza sul percorso ripensando ai tanti tagli del 2017, causati dalle avverse condizioni meteo: "Il tracciato 2018 è molto bello, almeno sulla carta, dobbiamo solo augurarci che non cambi completamente come accadde nell'edizione 2017. Se anche questa volta elimineranno o taglieranno delle tappe, se per esempio dovessero cancellare la marathon, diventerà per noi un grosso problema".

E poi aggiunge un punto di vista originale: "Vista la difficoltà del percorso di quest'anno molti camion potrebbero dimostrarsi non all'altezza e c'è il rischio che l'organizzazione, a metà gara, rendendosi conto che alcuni mezzi potrebbero non riuscire a finire la gara, la semplifichi. Potrebbero tagliare il percorso, accorciarlo, una volta persuasi che al traguardo arriverebbero meno di 20 camion. Se invece, tutto resterà come sulla carta, prevedo un traguardo con solo venti camion, dei 44 partenti e noi saremo fra questi".

Il suo Tatra Phoenix monta un motore Gyrtech Mk16-3EC da 12.500 cc, 24 valvole da 950 cv e vanta sospensioni indipendenti, ammortizzatori Reiger e un cambio 16 marce ZF/Gyrtech. "Sono stati apportati sul camion alcuni piccoli cambiamenti negli ultimi mesi, dopo i test al Silk Way Rally che, voglio sottolineare è uno dei rally più belli che abbia mai corso nella mia vita".

E rincara la dose: "Abbiamo affrontato tutto il percorso, senza tagli, deviazioni o tappe cancellate, fatta eccezione per una sola speciale a causa della pioggia. Così si deve fare. I percorsi vanno mantenuti, non cambiati nel corso della gara".

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