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Dakar, Vismara contro i limiti per i camion: "A 80 km/h ti viene sonno"

Tornato alla Dakar dopo qualche anno d'assenza, il veterano ha guidato il camion dell'assistenza della Honda, lamentandosi però dei limiti di velocità imposti ai mezzi più pesanti.

Giacomo Vismara

Giacomo Vismara

Elisabetta Caracciolo

Mercedes Unimog #608: Giacomo Vismara
Mercedes Unimog #608: Giacomo Vismara
Mercedes Unimog #608: Giacomo Vismara

Giacomo Vismara mancava dalla Dakar dal 2011, quando l'aveva corsa per l'ultima volta con la Pandakar, nei panni dell'assistenza veloce, in T4 quindi. Non gli è mai piaciuta la Dakar in Sud America, la trova snaturata, e noiosa, però come tutti i veri dakarani, non resiste all'impulso di ripartire quando capita l'occasione e in questo caso gliel'ha fornita Honda HRC Rally, noleggiando il suo camion e mettendo lui a pilotarlo, in assistenza, quindi nella classe T5, che segue la competizione su strada, in trasferimento.

Al termine della gara proviamo a riparlare con Vismara, 26 Dakar all'attivo, una vittoria nell'86 su Unimog Mercedes nella categoria camion proprio quando correva come assistenza veloce per la Honda.

Giacomo allora ti sei divertito? Ti sei annoiato? Trovi sempre brutta questa Dakar?
"Più che brutta direi abbastanza orribile. Bruttissima, pioggia, fango, polvere, bivacchi terribili con levatacce impossibili, anche se non è certo il fatto di alzarmi presto che mi pesa. Piuttosto quello che pesa, e che è pericoloso, è questo limite degli 80 km/h per i camion".

Parla dei limiti imposti a tutta la carovana della Dakar che in Argentina e Paraguay erano di 90 km/h per i camion e di 110 km/h per le auto, mentre in Bolivia erano di 80 km/h per tutti.
"Fai 700, 900 chilometri a ottanta all'ora e con il camion ti viene sonno. Poi io praticamente sul camion ero da solo perchè il ragazzo che viaggiava con me lavorava durante la notte e quindi lasciavo che di giorni si riposasse, che approfittasse del viaggio per riposarsi un po' e recuperare, perchè so che cosa vuol dire. Quindi in cabina ero praticamente da solo".

E come facevi a restare sveglio?
"Quando mi veniva il colpo di sonno mi fermavo con il camion, accostavo, scendevo, facevo un paio di giri intorno al camion, respiravo, prendevo una boccata d'aria, risalivo e poi ripartivo sperando che le crisi passassero. Io non bevo bevande energetiche, ma devo confessare che qui in un paio di casi l'ho fatto, oppure mi bevevo un caffè ogni tanto quando trovavi un posto dove fermarti per prenderlo. Cercavo di aiutarmi un po' così perchè non avevo scelta, bisognava andare. Per il resto è andata. Se vuoi venire alla Dakar vieni, e il brutto tempo credo che ce lo dovremo tenere. Vedrai che loro in Bolivia ci andranno per un bel po' di tempo".

Se ASO tornerà con la Dakar in Bolivia il prossimo anno avrà molti concorrenti in meno al via...
"Lo so però vedrai che ci va di sicuro perchè ho visto in televisione un'intervista con Evo Morales, il presidente della Bolivia e lui asseriva che la Dakar è la soluzione di tutti i mali di cui soffre la Bolivia, però...non mi piace. Dopo aver fatto le Dakar africane questa è veramente e solo una gara di velocità e di business. Non esiste più l'avventura, ci sono solo tanti chilometri. Ma se vuoi fare la Dakar oggi ti devi adattare e se ti vai a lamentare loro ti rispondono, c'est la Dakar. Il mezzo metro di fango nel bivacco, le tappe tagliate, tutte queste cose, sono assurde".

Il tuo camion si è comportato bene?
"Il camion è andato benissimo, in tutta la Dakar abbiamo bruciato solo una lampadina".

Di sicuro vedendo questa Dakar a Giacomo Vismara non è tornata la voglia di correre, vero?
"No! Assolutamente no! Nè in camion né in macchina".

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