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Dakar, Van den Goodbergh vince la Moto-Malle

Il pilota olandese è estremamente soddisfatto e parla quasi più di un'esperienza di vita che di una gara

#71 KTM: Jun Mitsuhashi and #40 KTM: Jurgen van den Goorbergh

Foto di: A.S.O.

#71 KTM: Jun Mitsuhashi and #40 KTM: Jurgen van den Goorbergh
#40 KTM: Jurgen van den Goorbergh
#40 KTM: Jurgen van den Goorbergh
#65 KTM: Jurgen van den Goorbergh

Magari non sarà una classifica blasonata come quella assoluta, ma quella riservata ai piloti della categoria Moto-Malle è davvero per uomini veri. Parliamo di quelli che hanno deciso di lanciarsi nell'avventura della Dakar 2016 senza assistenza, quindi in solitaria. Ad imporsi in questa speciale classifica è stata una vecchia conoscenza della MotoGP, l'olandese Jurgen van den Goorbergh, bravo a piazzare la sua KTM al 31esimo posto assoluto, nonostante sia stato lui a curarne anche le riparazioni e la preparazione nell'arco di queste due settimane.

"Ho sempre cercato delle sfide e credo che questa fosse la più pura che si potesse accettare. Mi piace il lato estremo di questo sport: potrei avere 15 meccanici ed andare a dormire, ma trovo molto più soddisfacente correre la Dakar così. Non farei cambio con nessuna vittoria" ha detto l'olandese e poi ha aggiunto: "E' stata la cosa più difficile che ho fatto in tutta la mia vita, ma per me è il vero trofeo della Dakar. Ho fatto tutto con le mie mani e non sono in molti a poterlo fare".

A riprova di quello che ha già detto, a lui la Dakar di quest'anno è piaciuta soprattutto quando si è fatta difficile: "La seconda settimana di gara è stata brillante. Nelle prima siamo stati tutti molto vicini, ma poi sono arrivate delle temperature folli e le speciali hanno iniziato a diventare più lunghe. Per me però le cose sono andate sempre meglio: venerdì, per esempio, ho fatto il 22esimo tempo in speciale".

Jurgen poi si è lasciato andare anche ad una battuta sulle pochissime ore di sonno accumulate nell'arco della maratona sudamericana: "Non riesco a ricordare quante ore ho dormito. In media direi tre, al massimo quattro. Quando sentivo la sveglia gli rispondevo: no per favore, voglio dormire ancora!".

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