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Dakar, Team Garda Bikers: tre amici italiani insieme al via a Lima

Alla Dakar 2018 c'è anche il team italiano Garda Bikers composto da tre piloti moto italiani: Alessandro Botturi, Livio Metelli ed Alberto Bertoldi.

Team Garda Bikers alle verifiche

Botturi, classe 1975 è alla sua settima Dakar ed è un po' il papà degli altri due piloti perchè è quello che ha più esperienza e che li controlla, in un certo senso. Poi c'è Livio Metelli che di anni ne ha 51 ed è alla sua terza Dakar e infine c'è il debuttante, il rookie del gruppo, Alberto Bertoldi, classe 1976, quasi coetaneo di Botturi.

E' sicuramente lui il più emozionato del gruppo quello che per la prima volta si è trovato di fronte la grande macchina organizzativa di ASO in queste verifiche: "E' impressionante vedere come sono organizzati e come lavorano. All'inizio quando arrivi per la prima volta fai un po' fatica a capire come funziona il tutto, ma poi ti ci abitui. Di certo si vedono da vicino mezzi che fanno impressione, bellissimi, oltre a tutti i piloti ufficiali e poi le auto, quelle al top, e i camion. E' davvero un'esperienza incredibile".

E il primo atto, dopo le verifiche affrontate il 4, davvero ufficiale della Dakar di Bertoldi, bresciano di Gavardo, diventa il briefing, come per tutti gli altri piloti iscritti a questa Dakar. Unico momento in cui tutti gli oltre 500 piloti si riuniscono tutti insieme. Piloti che in moto e quad dopo le verifiche sono diventati 188, 103 in auto e 44 in camion per un totale di 335 veicoli e 523 concorrenti.

Team Garda Bikers alle verifiche
Team Garda Bikers alle verifiche

Photo by: Elisabetta Caracciolo

"Noi siamo andati ad assaggiare la sabbia peruviana in questi giorni – riprende Bertoldi - e devo ammettere che non è come la sabbia del Marocco che è quella che io già conoscevo. Anzi è ben diversa e direi anche tosta. Per cui bisognerà stare attenti e sono abbastanza curioso di vedere dopo i primi tre o quattro giorni come andranno le cose".

Botturi elargisce raccomandazioni a destra e a manca e a Bertoldi ha chiaramente detto di andare piano, di non strafare, di vivere alla giornata e Alberto lo ha, per il momento, ascoltato: "Voglio provare a fare la mia gara, a navigare da solo, cercando di non sbagliare e di non saltare troppi wpt perchè dopo tre consecutivi si va a casa, esclusi dalla corsa. Devo poi fare attenzione al mezzo, cercherò di risparmiarlo per non restare fermo magari in speciale, costretto a farmi trainare, arrivando poi troppo tardi al bivacco alla sera. Spero di arrivare sempre a fine tappa e magari non esageratamente tardi perchè vorrei avere il tempo di riposare, di fare le mie cose, di preparare con calma il road book".

L'atmosfera nel team è distesa e serena e questo ai piloti fa davvero bene: "L'ambiente è bello e siamo tutti sereni, poi certo vedremo nei prossimi giorni. Intanto pensiamo a partire per la gara perchè ne ho davvero voglia, anche se in questi tre giorni non siamo mai stati fermi perchè c'è sempre qualche cosa da fare, corri di qua, prepara la moto, l'abbigliamento, la borsa, manca questo, manca quello... per fortuna verificando il 4 abbiamo avuto la giornata del 5 per mettere tutto in ordine e rilassarci un po'. Ora davvero siamo pronti a partire".

Team Garda Bikers alle verifiche
Team Garda Bikers alle verifiche

Photo by: Elisabetta Caracciolo

Livio Metelli è la parte tranquilla e taciturna del gruppo e non si sbottona, soprattutto dopo la caduta dello scorso anno che lo aveva costretto al ritiro alla nona tappa: "Io ho già capito più o meno come funziona la Dakar e spero che questa volta non succeda nulla nelle mie prime tappe come accaduto in passato. Ho guardato il percorso e tutte queste dune all'inizio mi preoccupano un po'. Esperienza su questo tipo di percorso ne ho poca e quindi avrò bisogno di qualche tappa per ingranare, l'importante è non fare guai e non accumulare penalità o ritardi".

E una volta terminate le dune la situazione non migliorerà: "Al contrario questa è una Dakar che va in crescendo. Il mio problema più grande sarà nei primi giorni sulle dune..per fortuna la temperatura non è terribile, addirittura con qualche nuvola c'è ventilazione e si corre bene. In compenso in Argentina troveremo ad attenderci il caldo e prima temo, in Bolivia, forse addirittura ancora in Perù, arriverà la pioggia. Ho dato un'occhiata alle previsioni e non sono buonissime".

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