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Intervista

Dakar | Seebach: “La vittoria Audi sarà arrivare al traguardo"

Il capo del motorsport dei Quattro Anelli traccia un primo bilancio sul debutto alla Dakar quando è ormai trascorsa la prima settimana: la RS Q e-tron sta mostrando un grande potenziale tecnico da sviluppare, sebbene il problema agli ammortizzatori abbia pesato sul rendimento delle vetture: "Ma il bilancio è positivo perché non dobbiamo dimenticare da dove siamo partiti".

#224 Team Audi Sport Audi: Mattias Ekstrom, Emil Bergkvist

Foto di: A.S.O.

Dakar 2022 | Audi

Esordio per la nuova Audi alla Dakar 2022: seguite tutti gli aggiornamenti su Motorsport.com

Julius Seebach sorride dal bivacco di Riyahd, anche se le giornate che sta affrontando, sono tutt'altro che facili. D'altro canto, il progetto RS Q e-tron è rivoluzionario, ed è stato realizzato in pochissimo tempo. Se a questo si aggiunge che un Raid come la Dakar è quanto di più imprevedibile ci sia al mondo, ecco che il quadro è ben definito.

L'edizione 2022 è arrivata praticamente a metà del suo percorso, e Ingolstadt sta vivendo questa prima esperienza tra luci ed ombre. Non potrebbe essere altrimenti d'altronde, perché la vittoria ed i podi conquistati, fanno da contraltare a problemi e imprevisti, spesso parte della stessa Dakar. Ne parliamo con il capo del motorsport dei quattro anelli.

Il bilancio di metà corsa è comunque positivo: 
"Sì, è sicuramente positivo. Non dobbiamo dimenticarci da dove siamo partiti. Un anno fa l'auto non esisteva nemmeno in un foglio di carta. Nella terza tappa abbiamo conquistato la nostra prima vittoria, che può rappresentare un qualcosa di storico per noi. E' chiaro, abbiamo avuto dei problemi, soprattutto con gli ammortizzatori, ma se guardiamo al tipo di sfida, direi che è quasi normale." 

La vittoria finale sembra esser sfumata, anche se alla Dakar non si può mai dare nulla per definito...
"Il nostro obiettivo rimane quello di completare la gara, vedere la bandiera a scacchi finale. Ma già da oggi possiamo dire che il concept funziona, considerando i risultati raccolti". 

Viene quasi da recriminare dunque per quel problema alle sospensioni che ha fermato Peterhansel e poi Sainz...
"E' vero, è un peccato, ed ora controlleremo cosa è successo e - soprattutto - il motivo per cui abbiamo avuto questi problemi." 

Il progetto RS Q e-tron fa della sua natura elettrica la sua anima più pura e profonda. Una delle questioni su cui si aveva prestato una forte attenzione era evidentemente il sistema di raffreddamento. L'Audi RSQ e-tron ha puntato addirittura a ben sei sistemi, e ad oggi la vettura non ha accusato problemi in tale senso. Le temperature - fredde - trovate qui in Arabia Saudita possono aver aiutato in tal senso? 

"In realtà abbiamo provato in condizioni anche più estreme, dunque non penso avremmo avuto problemi. Sicuramente sta facendo più freddo di quanto ci aspettassimo, ma comunque, non avere avuto problemi su questi elementi ci rende positivi per il futuro. Anche perché per noi il futuro è completamente elettrico, dunque era importante dimostrare cosa può fare un powertrain elettrico anche sulle lunghe distanze. Aver vinto la tappa più lunga del Raid finora, è un motivo di soddisfazione". 

Come è stata pensata questa macchina? Da quale elemento siete partiti, considerando la sua natura così particolare? 
"Chiaramente ci siamo attenuti al regolamento, ma abbiamo pensato alla macchina partendo dal posizionamento del pacco batteria, per poter avere un baricentro più basso possibile. Subito dopo, abbiamo valutato il posizionamento dei motori. In questo caso, avendo due motori di trazione - uno per asse - ci siamo trovati ad avere poco spazio per posizionare il propulsore TFSI e, soprattutto, i serbatoi. Per questo, non avendo spazio davanti o dietro abbiamo optato per un posizionamento dietro il sedile”.  

Il discorso si amplia, considerando anche il percorso che Audi sta approntando anche in altre categorie del motorsport. Può essere dunque questa Dakar una scuola, un punto di partenza in termini di sviluppo e gestione software per il prossimo prototipo LMDh o per un eventuale ingresso in Formula 1? 
"Non saprei risponderti a questa domanda con certezza [sorride nda], ma quel che è sicuro è che questa è la macchina più complicata realizzata da Audi nel mondo delle competizioni ad oggi. E' davvero la nostra sfida più dura".

"Bisogna far parlare al meglio i tre motori elettrici ed il turbo benzina TFSI, oltre a gestire una batteria completamente nuova (a celle cilindriche e non prismatiche nda). Questa è la complessità più grande. Tieni presente che il nostro software è in costante sviluppo, ed è giunto appena in tempo per la gara. Abbiamo effettuato tantissimi test, è indubbio, ma nulla può replicare le condizioni di una gara, ma anche di un trasferimento nel traffico, come quello che stiamo vivendo in questi giorni. E' anche per questo che abbiamo qualcosa come 80 persone che lavorano insieme per portare a casa il nostro obiettivo: arrivare al traguardo finale il 14 gennaio". 

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