Dakar, Sainz: "Vedo le Toyota molto forti, Al-Attiyah è il favorito"
Carlos Sainz ha chiuso secondo nella tappa inaugurale della Dakar 2019, alle spalle di Nasser Al-Attiyah, che ha già indicato come l'avversario da battere.
Foto di: Red Bull Content Pool
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Nei giorni scorsi in molti hanno chiesto a Carlos Sainz, vincitore della passata edizione della Dakar e uomo di punta della MINI, chi fossero i suoi rivali. Lo spagnolo ha due nomi nella sua testa: Nasser Al-Attiyah e Stephane Peterhansel.
Il pilota del Qatar lo ha già dimostrato oggi, nella prima speciale da 84 km. Ma non è una novità che quando si parla di dune lui si senta a casa. Non a caso, Sainz si è ritrovato staccato di quasi due minuti sul traguardo, dopo essere stato superato sull'ultima discesa che portava al traguardo.
Lo spagnolo, tuttavia, ha chiarito che la sua strategia era di cercare di avere tre o quattro vetture davanti a lui domani, anche se alla fine partirà secondo, avendo preceduto per appena un secondo la Mini 4x4 del campione del mondo Cross Country Jakub Przygonski.
"E' andata bene, la speciale è stata simile a quella che abbiamo fatto l'anno scorso in questa zona, quindi sapevamo cosa avremmo trovato. Siamo stati calmi, dal momento che non volevamo aprire il gruppo domani e Nasser ci ha raggiunti proprio al traguardo" ha detto Sainz, una volta arrivato al bivacco.
Pur senza aver incontrato problemi dal punto di vista meccanico, cosa che invece preoccupava lo spagnolo prima del via, Sainz è convinto che domani sarà una giornata importante.
"Domani sarà una giornata tosta, ma la verità è che vedo le Toyota molto forti" ha detto il due volte campione del mondo rally.
Sainz aveva giocato la stessa strategia anche nel 2018, ma un anno fa aveva pagato quasi tre minuti ed era scattato quinto nella seconda giornata.
"Al-Attiyah è il chiaro favorito, giochiamo sul suo terreno. Anche se è vero che l'anno scorso ha commesso anche un paio di errori, dimostrando che anche lui non è infallibile su questo terreno" ha aggiunto Sainz a Motorsport.com.
Quello che lo preoccupa più seriamente però forse è il re della Dakar, Stephane Peterhansel, che come lui è al volante di un Buggy X-Raid: "Sa quando spingere e quando gestire il ritmo. Ha vinto 13 volte la Dakar, quindi non possiamo mai sottovalutarlo".
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