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Intervista

Dakar, Ruoso è carico: "Grazie ad Arcarons sono preparatissimo"

Il friulano affronta la seconda Dakar dopo aver concluso 38esimo l'anno scorso, ma fisicamente malconcio. Alessandro potrà contare su una Ktm che arriva direttamente dall'Austria: "Nella prima settimana eviterò i rischi, poi si vedrà!".

Alessandro Ruoso

Foto di: Elisabetta Caracciolo

Alessandro Ruoso alla sua prima Dakar nel 2017 cadde innumerevoli volte, ma riuscì ad arrivare al traguardo, 38esimo assoluto, conciato come un pugile a fine incontro, con tanto di occhio nero.

Quest'anno il pilota di Pordenone è sicuro che le cose andranno diversamente:
“Fisicamente sono messo molto bene, lo scorso anno avevo cominciato la preparazione troppo tardi e questo mi aveva reso le cose più complicate, stavolta invece sono pronto. Diciamo che una volta rientrato dalla Dakar 2017 e messe a posto tutte le fratture e le contusioni ho iniziato subito ad allenarmi. Tanta bici, palestra, e poi in moto, soprattutto enduro”.

 

Alessandro Ruoso
Alessandro Ruoso alla Dakar 2017 che aveva concluso molto provato

Photo by: Elisabetta Caracciolo

E fra novembre e dicembre ha effettato una vera e propria full immersion con Jordi Arcarons, uno dei nomi famosi della Dakar che da anni si dedica alla preparazione dei piloti nei rally raid.
“Sono andato in Marocco da solo con Jordi e davvero sono stati giorni completamente dedicati alla navigazione e anche alla tecnica. Ho imparato moltissimo da lui: ora sono più lucido quando sono in sella così tanto tempo”.

Insomma c'è un alro approccio del friulano a questa Dakar 2018:
“Completamente un altro approccio. Aver già corso nel 2017 mi è stato di grande aiuto, in parte so che cosa devo aspettarmi e l'approccio mentale è diverso. Inoltre essendo molto allenato faticherò un po' meno e sarò più lucido”.

In realtà per Ruoso la novità è rappresentata dalle dune e dalla sabbia peruviana:
“Siamo andati a provare ieri e mi sono reso conto che questa sabbia è davvero diversa da tutte le altre. Queste dune non hanno niente a che vedere con quelle del Marocco. La sabbia è molto morbida, e non si capisce bene neanche l'andamento dei cordoni di dune".

"La sabbia è tutta molto chiara e ti mette davvero in difficoltà perchè non si vedono bene le buche... Non sembrano dune difficili, ma solo pericolose. Incappare in un errore, non vedendo uno di questi buchi, potrebbe davvero esser pericolosissimo”.

Anche quest'anno la moto arriva da Ktm Austria, grazie anche alla profonda amicizia che lega Ruoso a Heinz Kinigadner:
“La moto è un gradino subito sotto le moto ufficiali della squadra Ktm. E' una bellissima moto, affidabile e con i venti chili in meno che sono riusciti ad eliminare, è migliorata ancora nella maneggevolezza”.

Alessandro si appoggia al team spagnolo Pedrega per l'assistenza e anche questo lo soddisfa molto: “Ho un ottimo rapporto anche con il meccanico che mi seguirà e poi stasera mi raggiungerà mio fratello e questo mi farà sentire ancora più a mio agio”.

E poi c'è Arcarons che sarà sempre al seguito della gara:
“Arcarons mi ha dato milioni di consigli e devo davvero seguirli tutti. Soprattutto mi ha detto di non strafare nei primi giorni, per arrivare a La Paz, alla giornata di riposo, e poi da lì si vedrà e si deciderà".

"Quest'anno l'elenco degli iscritti fa paura, nel senso che ci sono veramente tantissimi piloti forti. Leggo nomi davanti e dietro di me che sono impressionanti. Sarà una bellissima battaglia e una gara super tosta...”.

 

#70 KTM: Alessandro Ruoso
Alessandro Ruoso sulla KTM #70 con la quale si è classificato 38esimo fra le moto nel 2017

Photo by: A.S.O.

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