Dakar, la moglie di Roma è in gara: "Non mi ha voluto in ospedale con lui"
Rosa, pilota della Himoinsa tra le moto, racconta quanto sia stato difficile trovare il marito su una barella all'arrivo della speciale, anche se fortunatamente fuori pericolo. Ma poi ha proseguito verso il bivacco di San Juan.
Foto di: Sergio Lillo
Nani Roma ha detto addio alla Dakar 2018 dopo l'incidente avvenuto ieri alle dune di Ica, nel quale il pilota della MINI ha riportato un trauma cranico e cervicale.
In gara però, tra le moto, c'è anche la moglie Rosa Romero, che non ha nascosto di aver vissuto un trasferimento terribile per arrivare al bivacco di San Juan de Marcona dopo aver visto il marito in barella.
"La fortuna è che ero con lui prima che si alzasse l'elicottero per portarlo via. Quando l'ho visto, mi sono calmata. Era contuso, la schiena gli faceva molto male, poi aveva perso conoscenza, quindi era un po' spaesato. E' in ospedale, cosciente e cammina. Ha male un po' ovunque, ma va bene" ha raccontato Rosa appena raggiunto il bivacco.
"La prima cosa era vedere come stava. Era cosciente e gli ho chiesto se voleva che andassi in ospedale con lui, ma mi ha detto di no, di andare avanti perché stava bene e che mi avrebbero aggiornata su come stava".
Tra le altre cose, la Romero è arrivata sul luogo dell'incidente poco dopo che era avvenuto.
"Mi ha superato verso la fine della speciale e quando sono arrivata al traguardo ho visto una barella, ma mi hanno avvisato subito, in maniera che non mi spaventassi. Ho visto che c'erano tante persone che aspettavano l'elicottero e, una volta che è decollato, sono venuta qui".
La strada per arrivare a San Juan de Marcona però non è stata affatto semplice. Non solo per i 208 km di strada da percorrere senza superare il limite dei 100 km/h, ma anche per la preoccupazione sulle condizioni di Nani, che invece era in viaggio verso Lima.
"Fortunatamente era un'autostrada, ma Nandu Jubany e Jairo Segarra sono venuti con me e mi hanno aiutata, perché non riuscivo nemmeno a guardare il roadbook o altro...".
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