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Dakar, Roma: "Vietato lo smartphone che Toyota ha fatto apposta?"

Roma prevede una Dakar dura perché sarà condizionata dalla pioggia: lo spagnolo fa parte dello squadrone Toyota che ha velleità di vittoria. Alle verifiche è stato contestato lo smartphone che i giapponesi hanno fatto costruire per il Rally Raid.

Nani Romaa and Alex Haro, Toyoya Gazoo Racing

Nani Romaa and Alex Haro, Toyoya Gazoo Racing

Esponsorama

Nani Roma, Toyoya Gazoo Racing, Xevi Pons, Ford South Racing and Cristian España, Team Pedrega KTM
Nani Romaa and Alex Haro, Toyoya Gazoo Racing, Xevi Pons and Rubén García, Ford South Racing and Cri
Nani Romaa and Alex Haro, Toyoya Gazoo Racing

Mentre in Italia si stava pensando solo al cenone e alla festa di fine anno, lo squadrone della Toyota GaZoo e Overdrive è entra nelle verifiche amministrative della Dakar. Ci sono Nasser Al Attyiah, Giniel de Villiers e Nani Roma. Lo spagnolo, dimagrito, appare in forma smagliante e ha come sempre le idee molto chiare sul da farsi.

L'incubo dello smacco dell'ultima Dakar quando fu costretto ad abbandonare la battaglia per il podio al secondo giorno, dopo essere rimasto incastrato in un mare di fango, ha lasciato degli strascichi: “Controllo il meteo in continuazione e sono sempre più preoccupato – ammette Nani con un sorriso un po' tirato – in Bolivia piove, non tanto ma piove. Idem a La Paz, a Tupiza, Oruro, sta piovendo ovunque. E fa freddo, un grande freddo. A La Paz la notte ci sono 4 gradi e a Tupiza ieri nove gradi. Sarà una Dakar durissima”.

E non può fare a meno di pensare ai suoi vecchi colleghi, i motociclisti:
“Per loro sarà davvero durissima. Partire da qui con questo caldo, con questa umidità e poi arrivare al freddo, senza parlare dell'altitudine. Ho sentito dire che alle 19 chiuderanno i CP” il che significa che dopo quell'ora chi sarà ancora in speciale verrà deviato oppure fermato e raggruppato.

Freddo e pioggia a parte c'è poi il discorso Smartphone da chiarire. Il regolamento 2017 prevede all'articolo 29P5 il divieto di viaggiare con uno smartphone al seguito:
“Per ragioni di sicurezza la presenza di un telefono satellitare Iridium e/o di un GSM è autorizzata a bordo di un veicolo. Gli Smartphone sono tollerati se non disporranno di applicazioni supplementari di cartografia, geolocalizzazione. Saranno effettuati dei controlli a campione. I computer e gli orologi GPS saranno strettamente vietati”.

Il team Toyota, però, ha fatto creare appositamente per i suoi equipaggi un telefono smartphone rispondendo così al regolamento di quest'anno. La direzione gara, infatti, ha semplicemente spiegato ai piloti che non si può portarsi dietro uno smartphone, un po' come quando, venti anni fa controllavano che i piloti non avessero con loro dei piccoli GPS, i primi che uscivano sul mercato, ma solo eventualmente le bussole.
“L'organizzazione ha vietato questo apparecchio perchè temeva che in speciale o comunque in un qualsiasi punto del percorso il pilota se ne servisse per determinare il luogo in cui si trovava, o per scovare una via d'uscita. Per far questo però ti serve un'antenna GPS e noi abbiamo pensato, se togliamo l'antenna dal telefono questo divieto non avrà più senso. Il telefono è importante, soprattutto per le chiamate d'emergenza”.

Così l'intero team è venuto qui con uno smartphone modificato all'origine, con tanto di certificato del costruttore che attesta la mancanza dell'antenna incriminata. Inoltre Toyota ha dato al direttore di gara la possibilità di far verificare gli apparecchi ad un tecnico, aprendone ognuno così da assicurarsi della veridicità del certificato.

Il direttore di gara però è rimasto perplesso e al momento non si sa se accetterà questa offerta.
“Se io presento un telefono in cui non c'è l'antenna non c'è motivo di bloccarmelo, però posso ricevere e fare telefonate – specifica Roma - Però il direttore di gara non si aspettava questa iniziativa ed è rimasto spiazzato”.

Telefono a parte, Nani Roma terzo pilota nella storia della Dakar ad aver vinto sia in moto sia in macchina, parla volentieri della sua Toyota Hi Lux:
“E' una grande macchina e sono davvero contento. Certo per me che venivo da una Mini si tratta di un grosso cambiamento, però mi piace e mi ci trovo bene, a mio agio. Mi fa tornare con la memoria alla Mitsubishi perchè ci sono delle similitudini fra le due vetture. Bella e veloce”.

E poi un pettegolezzo. Si dice che Nasser Al Attiyah abbia fatto togliere l'aria condizionata dalla sua Hi Lux per risparmiare peso – quasi 20 chili – e guadagnare cavalli, visto che già in quota se ne perderanno parecchi.

Nani lo sa ma se c'è una cosa a cui non rinuncerebbe mai è proprio l'aria condizionata, fin dagli anni scorsi:
“Ho sempre detto che preferisco l'aria condizionata ad un copilota. Se dovessi scegliere andrei da solo con il road book e con l'aria condizionata”.

E scherza pensando che Nasser viene da un paese molto caldo e quindi non dovrebbe soffrire più di tanto, però Nani fa notare che il copilota di Al Attiyah è francese:
“Soffriranno questo è certo, soprattutto in questi primi giorni e durante i trasferimenti e non solo qui in Paraguay ma anche a San Juan e Chilecito, dove fa davvero caldo”.

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